Sono passati due anni e mezzo da quel 25 febbraio 2022, giorno in cui Elden Ring venne pubblicato, facendo gridare al miracolo il mondo dei videogiochi. From Software ci ha mostrato da allora la via da seguire per il successo nell’industria videoludica che va ben oltre le microtransazioni o il cavalcare l’onda del momento seguendo il vento che tira.
Cosa manca all’industry videoludica?
E quali sono questi insegnamenti che Elden Ring ci ha dato? Beh, sono piuttosto semplici perché sono gli stessi che ci ha dato la nonna, ovvero: siate voi stessi perché seguendo la massa non sarete più unici; impegnatevi per raggiungere i vostri scopi senza seguire scorciatoie; e il silenzio vale più di mille parole. Banalità scontate, uno penserebbe, ma in realtà se ne sono dimenticati tutti e non seguendo queste semplici direttive si incappa in insuccessi come la storia recente ci insegna.
Siate voi stessi
Con Elden Ring, From Software parte dalle fondamenta di Demon’s Souls e Dark Souls e da queste costruisce un’autentica evoluzione. Non dimenticano cosa sono stati ma nemmeno fanno un pigro “copia e incolla” di ciò che ha funzionato in passato. “Si vogliono evolgere” direbbero Aldo, Giovanni e Giacomo per evitare il tema fondamentale alla base di tutta la poetica di From Software cioè “La Stagnazione”. Ed ecco che creano nuovi tipi di armi con abilità uniche; quest primarie, secondarie e terziare che sono più interessanti delle trame principali di diversi giochi AAA; e soprattutto rendono l’esplorazione del mondo un qualcosa che i giocatori vogliono assolutamente fare e non che devono fare, perché giocare deve essere un piacere non un compito.
Impegnatevi
Infatti in passato molti grandi titoli ci hanno velatamente detto: “Grazie che state giocando col nostro gioco ma se pagate una piccola cifra vi facciamo risparmiare il disturbo di giocarci” ed ecco che sono nate le microtransazioni per avere boost di xp o armi super potenti senza che si debba giocare tanto per guadagnarle. Elden Ring invece ci dice che in questo vasto Open World troveremo qualcosa di unico dietro ogni angolo.
Perciò il bello sta nell’esplorare il più possibile perché la curiosità è il motore del nostro divertimento in questo gioco. Infatti l’impegno del giocatore porta sempre ad una ricompensa più sorprendente e soddisfacente rispetto al comprare un amuleto o una spada per €2.99 sullo Shop del gioco. E di conseguenza questo impegno del giocatore va di pari passo con l’impegno dello sviluppatore. Maggiore è lo sforzo, maggiore è la ricompensa.
Il Silenzio
L’Hype è forse il più grande nemico dell’intrattenimento negli ultimi 20 anni e, visti i precedenti successi, From Software si porta sempre dietro molta attenzione dei fan. Ma nel mondo autopromozionale in cui viviamo ora, dove anche l’ultimo degli scemi vuole mostrarsi bello, intelligente, simpatico, ricco ecc.
From Software non si autocelebra con frasi altisonanti tipo “Non siete ancora pronti per ciò che vedrete” anzi.. non parla proprio! Se non mostrando qualche immagine al ridosso dell’uscita del gioco. E questo silenzio ha fatto in modo che il pubblico parlasse di Elden Ring per lui, imparando dall’uomo che ha rivoluzionato veramente il mondo del gaming, ovvero Hideo Kojima che aveva fatto la stessa cosa pochi anni prima con Death Stranding.
Il DLC di Elden ring a €40? Chiariamo
L’annuncio del dlc, uscito poi il 21 giugno 2024, Elden Ring: Shadow of the Erdtree si è portato dietro una polemica: “Un dlc non può costare €40“. Questa polemica ci ha mostrato come il gamer-medio non sappia propriamente cosa vuole, perché è lo stesso che non vuole pagare quella cifra per un dlc e poi spende €30 per dei battle-pass che regalano solo skin o cifre non quantificabili per le loot-box.
Questi sono gli stessi che se fosse uscito col titolo Elden Ring 2: Shadow of the Erdtree a €80 probabilmente non avrebbero detto nulla, perché questa espansione può essere benissimo considerata come un sequel diretto del gioco base. Perché mantiene l’eccelsa qualità; evolve il gameplay con nuove armi e meccaniche; e ha le dimensioni di un gioco completo AAA se non, perfino, con più contenuti.
Conclusioni
Alla fine, a fronte di polemiche sterili come “il gioco è troppo difficile per me, quindi faccio una recensione negativa”, Elden Ring ci mostra che seguire una linea artistica concentrandosi di più sullo sviluppo del level-design che sul monetizzare con le microtransazioni, senza fare roboanti proclami e mantenendo una coerenza con se stessi che non snatura ma evolve ciò che si è fatto in precedenza, alla fine, si ottiene di più di ciò che si era sperato. Perché, alla fine per avere successo, basta fare un gioco bello da giocare. E non è un caso che chi ha seguito questi insegnamenti poi ha avuto riscontri positivi che vanno oltre le aspettative.