Electronic Arts torna spesso a far parlare di sé in termini, purtroppo, quasi mai lusinghieri. La società statunitense è infatti molto spesso al centro di polemiche riguardanti loot box e microtransazioni onnipresenti nei propri titoli, specialmente a partire dal 2017, anno in cui il sistema di loot boxes di Star Wars Battlefront II suscitò moltissimo clamore essendo considerato al limite del gioco d’azzardo e fin troppo vantaggioso per gli utenti disposti a spendere, andando a devastare totalmente l’equilibrio di gioco.
Il caso mediatico relativo a Star Wars Battlefront II portò molti Stati a riflettere sulla questione e a prendere misure adeguate, l’industria videoludica ne vede gli affetti ancora oggi (di recente anche il popolare Genshin Impact è stato bandito in Belgio a causa del suo sistema da gatcha) e la stessa Electronic Arts ha iniziato una sorta di “cammino di redenzione” atto a ripulire la propria immagine.
Al netto di qualche scivolone (con ad esempio il sistema di loot boxes di NBA 2K20 la cui grafica era in tutto e per tutto paragonabile a una roulette), l’azienda si è dimostrata propensa a tutelare i consumatori pur preservando i propri guadagni, e quello delle ultime ore è forse il passo più importante in questa direzione. Infatti, Electronic Arts ha stabilito insieme ad alcune società italiane (Altroconsumo su tutte, tra le prime a segnalare il problema) la possibilità di creare tre profili differenti, ognuno con caratteristiche differenti:
- Bambini: questa tipologia di account non può in nessun modo effettuare acquisti in-game né tantomeno accedere alle funzionalità online dei titoli,
- Adolescenti (da 16 a 18 anni): gli utenti con questo tipo di account potranno accedere al comparto multiplayer online, ma non effettuare acquisti, andando così a modificare ulteriormente il precedente limite di 25 €,
- Adulti: questo tipo di account riguarda solo i maggiorenni e ha accesso a tutte le funzioni online e le microtransazioni.
Inoltre, Electronic Arts specifica che gli account dei genitori potranno in qualunque momento intervenire su quelli dei figli, andando così a modificarli o a impostare dei margini di spesa per i profili Adolescenti. I provvedimenti presi dall’azienda hanno soddisfatto l’ente Antitrust, che ne ha riconosciuto e lodato l’impegno nel campo della tutela del consumatore.
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