Electronic Arts pare andare controcorrente sull’accordo con Simulmedia che gira sul web negli ultimi giorni. A far venire alla luce questa notizia è stato Axios che, con suo report, ha messo in pubblica piazza questa novità che dovrebbe fruttare un sacco di soldi ad entrambe le parti.
In cosa consiste questo accordo? Simulmedia è un’azienda televisiva che, secondo quanto riportato, inserirà la propria pubblicità all’interno dei videogiochi targati Electronic Arts. Ovviamente la visione porterà al giocatore di turno dei premi, come valuta o oggetti da usare in gioco. Un po’ come succede nei vari giochi mobile.
Bringing TV ads to premium console games – building a path for marketers to reach the elusive, under 35 year old's in high engagement video @Simulmedia https://t.co/60Whe11rUz #axiosmediatrends @sarafischer
— Dave Morgan (@davemorgannyc) June 29, 2021
A confermare questo “rumor” è stato proprio Dave Madden, EVP of Gaming e OTT dell’azienda televisiva, tramite un tweet sulla piattaforma dell’uccellino blu. In pratica avrebbero stretto vari accordi non solo con la multinazionale citata a inizio articolo, ma anche con alte case. Tutto legato alla nuova piattaforma PlayerWON.
Questo contratto porterebbe benefici per tutti, non solo per gli sviluppatori e gli ideatori dell’idea, ma anche ai giocatori a cui non interessa fare acquisti on-game. Un semplice accordo che farebbe vincere tutti, anche perché sarebbe un’opzione opzionale e non obbligatoria come si possa pensare.
Electronic Arts dice no e smentisce
La società statunitense ha rilasciato una dichiarazione molto importante che smentisce le voci su questo accordo, andando contro lo stesso rappresentate dell’azienda televisiva.
“I report secondo i quali Eelectronic Arts starebbe pensando di introdurre pubblicità in-game non sono corretti. Vogliamo chiarire che al momento non siamo interessati all’utilizzo di un sistema simile. Il nostro interesse è unicamente legato alla realizzazione delle migliori esperienze videoludiche per i giocatori”.
Questa presa di posizione potrebbe essere legata al malcontento della community? Non possiamo averne certezza, ma l’utenza è indubbiamente stata molto scontenta nell’apprendere di questo fantomatico accordo. E, ovviamente, vorrebbe vederci chiaro sulla situazione.
Magari è stata tutta una mossa di marketing che solo il tempo ci dirà. Nel frattempo non possiamo fare altro che studiare bene la situazione e tenere d’occhio i social di entrambe le società.