La FDA, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, per la prima volta approva un videogame come terapia per combattere la DDAI, il disturbo da deficit di attenzione o iperattività, per pazienti tra gli 8 e i 12 anni di età.
EndeavorRX, il primo videogame in campo medico
Il gioco in questione è EndeavorRx, un hoverboard game, in cui l’obbiettivo è quello di sfrecciare con il proprio hoverboard lungo un tracciato cercando di evitare i vari ostacoli e le creature che vi abitano. Sviluppato dalla Akili Interactive, è diventato il primo videogame ad essere utilizzato come medicina digitale e in questo caso è rivolto a bambini tra gli 8 e i 12 anni, affetti dalla DDAI.
Akili Interactive è una società che si prefigge l’obiettivo di rivoluzionare la medicina utilizzando il rigore scientifico e clinico combinato all’ingegnosità delle nuove tecnologie, reinventando di conseguenza quelle terapie che richiedono metodi invasivi per il paziente.
Presentando EndeavourRx, lo sviluppatore dell’Akili Interactive ha affermato che il gioco è indicato per migliorare l’attenzione ed è progettato per attivare specifici sistemi neurali nel cervello utilizzando sfide sensoriali e motorie. Uno dei cinque studi afferma, infatti, che un terzo dei bambini non ha più avuto deficit di attenzione significativi, dopo quattro settimane di gioco.
Ovviamente non sono mancate critiche a riguardo. The Verge, una testata giornalistica americana che tratta temi di tecnologia, scienza, arte e cultura, non raccomanda EndeavourRx come trattamento per la DDAI, affermando che i risultati dello studio in questione non sono sufficienti, e quindi il gioco non potrà essere utilizzato come alternativa ai soliti trattamenti.
Critiche a parte, ormai vediamo l’utilizzo dei videogame in molti i campi, basti guardare quello educativo/formativo, ma anche quello informativo e promozionale, inoltre ora, grazie a questi ragazzi della Akili Interactive, il videogame comincerà ad esplorare anche il campo medico e a dare quindi un’alternativa molto più divertente rispetto alla medicina di oggi.