Si fa presto a dire gestionale, ma nel mondo videoludico di oggi bisogna necessariamente essere più precisi tra generi e sottogeneri videoludici; in questo caso, con Endzone A World Apart: Survivor Edition, siamo di fronte ad un city-builder ad ambientazione post-apocalittica. Una semplice parola cambia di molto i contenuti presenti all’interno di un prodotto videoludico.
“Nel 2021, un gruppo di terroristi provocò l’esplosione in una vasta area di varie centrali nucleari sparse in tutto il mondo, facendo precipitare tutto il pianeta nel caos più assoluto. Solo in pochi riuscirono a rifugiarsi in bunker sotterranei chiamati <Endzone>. 150 anni dopo, sotto il tuo comando, l’umanità ha deciso di tornare in superficie! In un ambiente estremamente ostile, colpito continuamente dalle radiazioni, dalle piogge contaminate e dai cambiamenti climatici, i sopravvissuti sono in cerca di una vita migliore…”.
Endzone A World Apart: Survivor Edition – potenziamento per next-gen
Prima di proseguire con la nostra recensione, ti invito a dare uno sguardo alla nostra review originale di Endzone A World Apart (Qui il link), la quale fa riferimento al titolo nella sua versione base, giocata su console di vecchia generazione (Xbox One e PlayStation 4). Quella che abbiamo testato ad oggi, dopo 2 anni, è infatti la versione ottimizzata per next-gen (Xbox Series X/S e PlayStation 5).
la Survivor Edition contiene, tra l’altro, anche 2 espansioni aggiuntive: Prosperity ed Halloween, le quali apportano entrambe nuovi scenari ed oggetti in-game. Ma ora bando alle ciance e lanciamoci nella recensione di Endzone A World Apart: Survivor Edition.
Comparto Tecnico: semplice ma d’impatto!
Come city-builder, un titolo deve preoccuparsi di offrire un buon dettaglio degli elementi di gioco sia da lontano che da vicino, in quanto la gestione di un ampio territorio richiede di avere sempre il controllo su tutte le aree in cui è presente la popolazione gestita dal giocatore. Ebbene, in Endzone A World Apart, i ragazzi di Gentlymad Studios hanno svolto un ottimo lavoro di ottimizzazione su next-gen.
Il titolo gira senza intoppi in 4K e 60Fps e, sebbene in generale il comparto grafico non faccia gridare al miracolo e le animazione dei tanti personaggi su schermo possano risultare un tantino impacciate se analizzate nel dettaglio, la visione di insieme che viene restituita al giocatore è comunque appagante: in ogni momento del gioco risulteremo immersi in un mondo post-apocalittico che cambia e si evolve (quasi sempre in peggio).
City Builder e poco altro: le minacce si affrontano con poche decisioni da prendere…
La vera natura di Endzone A World Apart è, come già detto più volte dall’inizio della recensione, quella di city-builder: il punto focale del titolo è infatti quello di costruire, partendo da 0, un sempre più florido accampamento post-apocalittico, arrivando ad erigere vere e proprie città autosufficienti. I nemici e gli ostacoli affrontati dal giocatore non saranno animali e/o mostri mutanti, come nei migliori capitoli della serie Fallout, ma, bensì, cose molto più realistiche all’interno di un’apocalisse nucleare.
La sopravvivenza dei tuoi concittadini sarà riposta nelle scelte che farai durante gli incontri con le difficoltà innescate dal disastro nucleare:
- Radiazioni e piogge chimiche, le quali contamineranno l’acqua, i campi da lavoro e tutto ciò che sarà compreso nel loro raggio d’azione.
- Necessità di ripulire quanto più possibile il territorio circostante, per poter coltivare e/o allevare bestiame non contaminato.
- Esplorare alla ricerca di nuovi sopravvissuti che potrebbero unirsi al tuo accampamento etc.etc.
Lo stoccaggio di acqua depurata di aiuterà nei periodi di secca dei fiumi, così come dovrai decidere se spendere risorse nella protezione dei tuoi lavoratori o nell’istruzione dei bambini presenti nell’accampamento. In Endzone A World Apart non ci saranno combattimenti o truppe da comandare, con pochi click dovrai di volta in volta scegliere la giusta strada da seguire per la sopravvivenza ultima del genere umano. La natura nuclearizzata sarà il tuo solo e più grande nemico!
Modalità di gioco: Tutorial, Sopravvivenza e Scenario
Ecco nel dettaglio le modalità di gioco presenti nel titolo:
- Tutorial: ovviamente una tappa obbligatoria prima di lanciarsi nel gioco vero e proprio, questa ti darà la misura di tutti gli elementi presenti nelle partite future, tra cui l’utilizzo delle risorse, la differenza tra i vari edifici, il potenziamento di quest’ultimi e tante altre informazioni utili. Da completare senza se e senza ma.
- Sopravvivenza: mettiti al comando di uno sparuto gruppo di sopravvissuti al disastro nucleare e falli sopravvivere quanto più a lungo possibile. Non ci sono obbiettivi da raggiungere ne situazioni che ti porteranno alla vittoria, dovrai solo resistere più che potrai sino all’arrivo dell’inevitabile(?) game over.
- Scenario: Riuscirai ad immagazzinare un determinato numero di rottami entro il tempo limite? Oppure a non far scendere il numero della tua popolazione oltre un minimo? In questa modalità dovrai dare fondo a tutte le tue conoscenze ed abilità per raggiungere uno specifico obbiettivo ed arrivare così alla vittoria.
Endzone a World Apart: in conclusione
La svolta next-gen per questo titolo potrebbe sembrare quasi insulsa, ma in realtà è un’ottimo modo per ridare vigore ad un titolo tutto sommato gradevole e molto (ri)giocabile. Alla fine siamo sempre di fronte ad un titolo che fa delle sue atmosfere il suo punto di forza. Le sfide che ci verranno proposte non ci metteranno mai in reale difficoltà, tanto da portarci al game over senza alcuna speranza; prendendo le giuste decisioni, si potrà sempre arrivare alla vittoria. La soddisfazione finale, nonché quella più grande, sarà il colpo d’occhio nel vedere il nostro insediamento sempre più grande e sempre più prospero…come si facevano nei primi anni 2000′.