Enotria: The Last Song è senza alcun dubbio uno dei titoli più attesi dei prossimi mesi, soprattutto per la community videoludica italiana, essendo il titolo sviluppato dalla software house nostrana Jyamma Games. Annunciato inizialmente come Project Galileo, Enotria: The Last Song sarà il primo soulslike italiano non solo a livello produttivo, ma anche per quanto riguarda lore, personaggi e ambientazioni.
Dopo una capatina al Tokyo Game Show 2022 nel quale il titolo si è finalmente mostrato in azione con un gameplay trailer, Enotria: The Last Song è tornato sul palco della Milan Games Week 2022 durante un talk ricco di sorprese nel quale gli sviluppatori hanno fatto luce su diversi aspetti della produzione. Abbiamo seguito l’evento ed ecco tutte le novità che ti attenderanno nel suggestivo mondo di Canovaccio!
“Un prodotto molto italiano” cit. Stanis La Rochelle
Al contrario di quanto pensava uno dei folli protagonisti di Boris, l’italianità del prodotto in questo caso non è un punto a sfavore, anzi, sembra proprio che non Enotria: The Last Song sia pronta a ripetersi la magia di Assassin’s Creed II, che ha stregato tutto il mondo, in particolare però il pubblico italiano grazie alle sue ambientazioni toscane. La natura nostrana del titolo parte in questo caso fin dalla produzione, nella quale è stato coinvolto come consulente fin dalle prime battute Michele Poggi, noto ai più come Sabaku no Maiku, vero e proprio guru dei Souls, ma alla Milan Games Week abbiamo scoperto che i nomi di spessore coinvolti non si fermano qui:
Con un trailer fuori di testa e particolarmente in linea con il carattere del personaggio, gli sviluppatori hanno rivelato il coinvolgimento nel progetto di Paride Cardinali, altrimenti noto come The Pruld, che si è guadagnato l’attenzione del web negli ultimi anni grazie a delle dissacranti animazioni proprio a tema Dark Souls. Cardinali rivestirà il ruolo di animation lead designer, ma ha tenuto subito a specificare che il suo coinvolgimento sarà del tutto professionale, e non “contaminerà” il gioco con le sue influenze comiche.
Il mondo di gioco di Canovaccio infatti seguirà i canoni classici dei Souls, pur presentando delle ambientazioni molto più solari, tanto che gli autori stessi hanno ribattezzato il gioco “summer Soul”. La luce e i colori vividi non cancelleranno però la lezione di casa FromSoftware, e il mondo di gioco in rovina sarà comunque la perfetta ambientazione per una storia decadente da ricostruire un pezzo alla volta.
Derivativo, ma con un carattere tutto suo
“Non abbiamo la pretesa di replicare Elden Ring“, ovviamente l’ultima opera di casa FromSoftware ha alzato di netto l’asticella con la quale tutti i produttori di futuri soulslike e open world dovranno confrontarsi, ma gli sviluppatori di Jyamma Games hanno ben presenti la natura e le possibilità del proprio studio e hanno voluto mettere bene in chiaro che Enotria non punterà alto quanto le grandi produzioni AAA, ma l’obiettivo degli sviluppatori è quello di prendere le meccaniche tipiche del genere e affinarle, dando al gioco un carattere unico e personale.
Un esempio su tutti sta nell’interazione coi boss, per i ragazzi di Jyamma Games raggiungere il livelo del world building e della narrativa silenziosa made in FromSoftware (o in Miyazaki per essere più precisi) è oggettivamente impossibile. Per loro, entrare nell’arena di un boss in un qualunque Soul e gettarsi subito in battaglia a testa bassa rappresenta comunque una forma di narrazione potente, ma che loro non hanno intenzione di replicare.
Gli antagonisti principali di Enotria: The Last Song saranno molto più “chiacchieroni”, entrare in un’arena prima di una boss fight (e spesso anche a fine scontro) implicherà quasi sempre trovarsi di fronte a un dialogo o a una cutscene che rivelerà l’identità e le intenzioni del nemico in questione, nonché il motivo per il quale il nostro rivale del momento si trova proprio lì e in quel momento, così da rendere meno criptico il quadro narrativo, lasciando però sempre segreti di lore e narrazione da ricercare per la mappa.
A tal proposito, gli sviluppatori hanno deciso di integrare una sorta di “diario” nel gioco che soddisferà gli appetiti di chi è affamato di lore, in quanto starà ai giocatori stessi recuperarne le pagine disperse per il mondo di gioco, ma allo stesso tempo farà anche la gioia di chi vuole semplicemente tuffarsi in una sfida impegnativa mettendo da parte la storia e lanciandosi semplicemente in battaglia, in questo caso le pagine di diario si riveleranno anche lo strumento principale per sbloccare power up di ogni sorta.
E sempre nell’ambito dello sviluppo del personaggio, sembra che in Enotria: The Last Song avrà un sistema di build molto flessibile. Gli sviluppatori amano il concetto di theory crafting, ma vogliono al contempo che per sviluppare una build i giocatori non siano costretti a investire ore su ore, per poi magari rendersi conto di non trovarsi a proprio agio con una determinata configurazione, pertanto sarà più semplice del solito procedere al respec delle statistiche e alla creazione di build sempre nuove, nonché allo sviluppo di armi e armature sempre più performanti.
Infine, gli sviluppatori si sono anche espressi sulle ambientazioni di gioco. Il mondo di gioco sarà un chiaro ispirazione all’Italia, ma reinterpetato in maniera che, almeno sulla carta, sembra molto interessante; ci sono città italiane diventate iconiche in tutto il mondo (gli esempi perfetti sono Roma e ancor di più Venezia), ma per gli sviluppatori è importante dare risalto anche a realtà meno conosciute a livello mondiale.
Dal momento che Enotria: The Last Song varcherà i confini italiani con una distribuzione mondiale, alcuni luoghi più famosi sono stati resi in maniera rispettosa delle ispirazioni originali, mentre altre ambientazioni saranno una sorta di “riassunto” di realtà italiane più ampie, così da far conoscere in toto il nostro Paese anche all’estero tramite una produzione tra le più interessanti degli ultimi anni.
L’ultimo punto che è stato chiarito, probabilmente quello che sta più a cuore a tutti coloro che attendono il gioco è la tanto dibattuta data di lancio. Molte fonti hanno fatto riferimento a un ipotetico 2023 che però non è mai stato confermato dagli sviluppatori, che hanno nuovamente ribadito come da parte loro non ci siano mai stati riferimenti all’anno prossimo per il lancio del gioco.
L’unica cosa certa è che il titolo non verrà pubblicato nel 2023, c’è ancora troppo lavoro da fare per pensare di essere pronti già il prossimo anno, gli sviluppatori però ci rassicurano su una cosa: il titolo verrà pubblicato quando sarà pronto e possiamo anche prepararci a una release “lampo” nel senso che il lancio verrà annunciato poco prima della data effettiva della release proprio per non andare incontri a rinvii di sorta, ormai all’ordine del giorno per l’industria videoludica.
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