I libri relativi all’allenamento rappresentano categoria di testi in forte crescita e legata al concetto di personal development. Infatti, se è vero che le nostre capacità mentali devono essere al top, anche il corpo deve godere di buona salute. Ciò significa avere un’alimentazione equilibrata e ben organizzata, unita ad un piano di allenamento razionale.
Nel corso degli anni, sono stati pubblicati parecchi manuali sulle più divere metodiche di allenamento tra cui il cross fit, l’ allenamento funzionale…ed il kettlebell.
Con oggi, si apre una mini-serie di articoli su questo stumento davvero interessante e versatile. Ma andiamo con ordine:
Kettlebell?!
Probabilmente, molti di noi hanno visto -in commercio o in palestra- quelle strane sfere di ghisa, munite di un manico. Ecco, si tratta dei kettlebell.
Il più leggero pesa 4 kg, il più pesante -mediamente- 48 kg. Il kettlebell, così come lo conosciamo oggi, proviene dalla Russia. Lì, è stato spesso utilizzato nell’allenamento dei corpi militari, divenendo di pubblico dominio negli Stati Uniti ed in Europa grazie a Pavel Tsatsuline.
Pavel è l’autore di un libro schietto e diretto: “Enter the kettlebell. La sfida del kettlebell russo”. Qui, Pavel introduce il lettore alla pratica e alla disciplina del kettlebell.
Pochi ma buoni
In circa 200 pagine, Pavel insegna tre o quattro esercizi di riscaldamento e due esercizi da effettuare con il kettelbell: lo swing ed il “risveglio turco”. Non molto, a prima vista. Eppure, si tratta di un programma di allenamento in grado di accompagnarci per mesi. Considerando il fatto che una scheda di allenamento dura tra le 4 e le 6 settimane, è lecito chiedersi: perchè?
La novità del kettlebell
A differenza dei macchinari in palestra o dei classici manubri e bilancieri, il kettelbell è un peso libero. La percezione del peso risulta alterata dalla sua forma asimmetrica, col risultato che anche l’utilizzo di soli 8 kg può garantire una sessione intensa.
Gli esercizi con questo strumento coinvolgono più gruppi muscolari insieme e richiedono una costante azione stabilizzatrice dei muscoli addominali.
Lo consiglio?
Se sei incuriosito dall’allenamento con i kettlebell ma non sai come iniziare, questo libro può offrirti qualche spunto. In particolare, ho trovato positivo il costante invito alla cautela da parte di Pavel: non serve iniziare con 24 o 32 kg, 8 kg (per le donne) e 12 kg (per gli uomini) possono essere un buonissimo inizio.
In ogni caso, è meglio affidarsi ad un valido istruttore per apprendere i movimenti fondamentali ed evitare infortuni.
Non te lo consiglio se non hai esperienza con l’allenamento mediante pesi. In quel caso, ti suggerisco di parlarne con un trainer ed, eventualmente, lavorare con lui/lei.
Risultati?
Il kettlebell viene spesso presentato come lo strumento in grado di garantire un corpo definito e muscoloso, risolvendo l’anica diatriba tra schede per fare massa e schede per la definizione… E’ vero? A mio avviso, ni. I risultati più evidenti sono relativi alla forza che, effettivamente, aumenta. Secondariamente, il kettlebell costringe i muscoli dell’addome a lavorare in ogni fase dei movimenti balistici e nelle posizioni di “riposo”; questo contribuisce a definire l’addome stesso e a migliorarne la funzionalità. Tuttavia, l’ aumento della massa muscolare è un po’ più difficile da quantificare e dipende da molteplici variabili. Generalmente, il pubblico femminile sembra meno interessato all’aumento della muscolatura e tende a praticare con carichi bassi, inferiori al proprio potenziale. In questo caso, non è possibile dire molto in merito all’aumento di massa magra. Al contrario, il pubblico maschile è solitamente più interessato alla costruzione di una buona muscolatura e, a tal proposito, ho in lettura un volume che -probabilmente- vi piacerà!