Negli Stati Uniti il comitato predisposto per gli investimenti esteri, sull’onda della questione privacy di TikTok, ha richiesto ad Epic e Riot Games alcuni chiarimenti riguardo la gestione delle informazioni di tutti i consumatori statunitensi che si avvalgono dei loro servizi.
Il motivo che ha spinto il governo U.S.A. al controllo delle due società è il loro legame con la società tecnologica cinese Tencent, la quale risulta abbia investito in modo significativo in Epic e Riot Games negli anni passati ma non solo. Tencent Holding secondo quanto affermato da PC Gamers avrebbe investito in oltre 300 diversi editori e sviuppatori del settore.
Inizialmente l’amministrazione Trump aveva fatto intendere che la presa di posizione nei riguardi di Tencent non avrebbero influenzato i rapporti con le altre società statunitensi ma con gli ordini esecutivi del 20 agosto 2020 che entreranno in vigore oggi 20 settembre 2020, difatti sarà praticamente impossibile per Epic e Riot Games fare affari col colosso cinese.
Questa situazione rientra nella nuova politica di Trump per il controllo dei dati sensibilmente esposti all’operato e allo sfruttamento di Pechino e potrebbe a primo occhio sembrare grottesca se non ci ricordassimo come Pechino sia stata costantemente protezionista riguardo l’uso di app straniere: oltre ad avere un sistema che non consenta agli orientali la connessione libera e non filtrata col mondo occidentale, detto Great Firewall (una moderna muraglia cinese digitale), la Cina non ha mai permesso l’uso di Whatsapp o di Facebook sul suo territorio creando versioni alternative e imponendole sul mercato interno.
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