È passato più di un anno da quando Epic Games ha fatto causa ad Apple, e da allora tutti gli sviluppatori sull’Apple Store sono rimasti col fiato sospeso. Hanno potuto tirare un sospiro di sollievo solo ieri, con la dichiarazione del giudice che ha votato in favore di una soluzione svantaggiosa per entrambi – meno che per i creatori di giochi sullo store di Apple. Per chi non se lo ricordasse, il caso è cominciato nel momento in cui Epic Games ha contestato le politiche “monopolistiche” di Apple sulle microtransazioni nelle sue app di terze parti.
Difatti, uno sviluppatore partner di Apple Store se decide di inserire acquisti in-app, ora come ora deve necessariamente passare dai metodi di pagamento dell’azienda che “ospita” il gioco, che trattiene circa il 30% di ogni entrata. Per non perdere questa fetta di guadagni, Epic Games aveva implementato un nuovo metodo di pagamento in Fortnite, uno che non richiedeva l’autorizzazione di Apple, che di tutta risposta ha rimosso il gioco dallo store, portando gli sviluppatori a far causa per monopolio.
Epic Games vs Apple: “Il successo non è illegale”
Da un punto di vista puramente legale Tim Sweeney, CEO e fondatore di Epic Games, ha perso la causa. Le accuse mosse a Apple per cui sono andati in tribunale erano basate sul fatto che quest’ultima detenesse una qualche forma di monopolio sul mercato, ma la giudice Yvonne Gonzalez Rogers ha decretato che “Sebbene la Corte sappia che Apple goda di una quota di mercato superiore al 55%, e margini di profitto incredibilmente alti, questi fattori da soli non mostrano una condotta in violazione dell’antitrust.“
Come se non bastasse, i creatori di Fortnite sono stati costretti a pagare 3.5$ milioni di dollari, cioè l’equivalente dei profitti del gioco dallo scorso agosto. Noccioline per la compagnia, ma di sicuro un brutto colpo per il suo ego. Ma Apple ha ottenuto la classica “vittoria di Pirro”: nonostante abbia vinto legalmente, la giudice ha decretato anche che, sebbene il comportamento dell’azienda non violi l’antitrust, sia comunque anti-competitivo secondo le leggi della California.
Per questo motivo, la Corte ha imposto ad Apple di rimuovere l’obbligo per i suoi sviluppatori di effettuare i pagamenti tramite l’Apple Store. Questo significa che l’azienda non otterrà più quel 30% di guadagno su ogni transazione effettuata nelle app di terze parti. Un cambiamento davvero epocale per i creatori di giochi su mobile, dato che ora c’è un precedente legale anche per Google e il Play Store, che dovranno forse rinunciare probabilmente a milioni – se non miliardi – di dollari di guadagno.
Apple ha vinto 9 dei 10 punti portati davanti alla Corte, ma il risultato, salvo qualche escamotage, le costerà molto più di quanto Epic Games ha dovuto pagare con la sua sconfitta, quei 3.5$ milioni di dollari. Per noi consumatori, questo risultato significherà due cose: prima di tutto, le transazioni potranno avvenire su più piattaforme. Potremo scegliere se acquistare un prodotto sull’Apple Store o su un sito di terze parti, magari con una leggera differenza di prezzo.
Fortnite will return to the iOS App Store when and where Epic can offer in-app payment in fair competition with Apple in-app payment, passing along the savings to consumers.
— Tim Sweeney (@TimSweeneyEpic) September 10, 2021
In secondo luogo, Sweeney ha affermato che probabilmente non rivedremo Fortnite sull’Apple Store “finché non garantiranno una competizione leale per i pagamenti nell’app, così che i risparmi arrivino ai consumatori”. In ogni caso, i fan di Fortnite che posseggono un iPhone sono molto scontenti di questa situazione, e stanno facendo sentire la loro voce.
Si vocifera oltretutto che anche altre compagnie potrebbero doversi adeguare, e alcune temono per i propri profitti nel campo videoludico, mentre altre si sono apertamente schierate in favore di Epic Games e del cambiamento. Il prossimo passo per Epic Games potrebbe essere quindi di far causa anche a Google, e con un precedente del genere alle spalle, il risultato è incerto.