Epic Games ancora nell’occhio del ciclone: fonti affermano che i dipendenti della sezione dedicata a Fortnite affrontano turni di circa 70 ore settimanali per poter far fronte ad aggiornamenti e patch del famoso battle royale. Il motivo è presto spiegato: Fortnite è cresciuto rapidamente diventando il punto di riferimento del genere, a partire dal suo lancio avvenuto nel 2017. Potremmo anche dire che la stessa “guerra” fra client che sperimentiamo oggi sia dovuta al grande successo di questo titolo che, da solo, è riuscito a lanciare in alto l’Epic Game Store. Tornando a noi: il successo di Fortnite ha portato a ritmi di lavoro serrati che, in seguito, sono diventati ancor più proibitivi per contenere la concorrenza sempre più agguerrita. Parliamo, ovviamente, anche del recente titolo EA: Apex Legends (che, nel momento in cui scriviamo, sta in realtà sperimentando una flessione della popolarità) oltre che di Playerunknown’s Battlegrounds. La fonte di questo articolo arriva dal sito Polygon, che riporta anche parziali testimonianze di dipendenti che affermano di dover lavorare immediatamente a qualsiasi problema che possa emergere dal titolo, anche se in quel momento sono impegnati con un’altra patch o su un altro fronte. Va da sé che, poi, appunto la grande popolarità del gioco abbia portato a un sovraccarico di parte del personale che si ritrova a dover fronteggiare tantissime richieste senza possibilità di gestire al meglio il tempo a disposizione. La notizia riporta anche difficoltà per i lavoratori esterni, dipendenti in lacrime e impossibilità di ritagliarsi anche solo un sabato libero. Certamente la situazione è ormai critica ed Epic sarà costretta a metterci una pezza perchè, volendo guardare il tutto da un punto di vista squisitamente utilitaristico, una clima del genere non ha bisogno di protrarsi troppo a lungo prima di creare seri danni d’immagine e cali di fatturato. Dal punto di vista umano, in fin dei conti il più importante senza alcun dubbio, un lavoratore sfiduciato e stanco non è portato a credere nel progetto a cui partecipa.