Epic Games non è nuovo contro le cause, almeno negli ultimi anni; no, non parliamo di una situazione simile a quella vissuta da Activision Blizzard, ma di una guerra portata avanti contro Apple e altre aziende presenti sul territorio videoludico. Fortnite è quasi sempre il protagonista di queste lunghe discussioni e lo è anche questa volta; a quanto pare, un cheater australiano, pensava di farla franca dopo aver rivenduto account del gioco. Non sono solo account normali, ma potenziati a livelli esorbitanti.
Il malfattore è conosciuto online come BlazeFN, il cui vero nome è Brandon Despotakis, ed è stato portato in causa dall’azienda non solo per la rivendita di account traendone beneficio, ma anche per aver utilizzato programmi di cheat per aumentare il proprio ricavato. In poche parole: avrebbe violato il contratto di licenza di Fortnite in tutto e per tutto. BlazeFN non si era limitato a rivendere i profili ai propri amici, ma aveva creato una vera e propria rivendita su larga scala e più andava avanti, più il mercato richiedeva la sua presenza con aggiunte particolari nei vari account.
Epic Games ha dimostrato come violare un semplice accordo possa fare molto male
Se all’inizio si parlava solo di profili, adesso parliamo anche di account con skin rare del gioco, aimbot, V-Bucks, Battle Pass completati e chi più ne ha, più ne metta. Non solo, perché in mezzo alla violazione del contratto c’è anche quella di aver rubato il lavoro dei grafici addetti alle skin. Infatti, lo stesso Brandon avrebbe preso gli artwork per modificarli a proprio piacimento, in modo da commercializzare la propria attività sul web in maniera decisamente più accattivante.
La causa è andata avanti per un anno e finalmente l’azienda ha potuto vedere la parola “fine”, ovviamente con una grande vincita. Il giovane australiano dovrà chiedere scusa, pubblicamente, alla società videoludica e togliere ogni tipo di attività illegale in circolazione. Non solo, perché dovrà sborsare una somma ingente di denaro che, al momento, non è quantificabile. Questi soldi non andranno nelle tasche della madre suprema di Fornite, ma verranno devoluti in beneficienza all’associazione Child’s Play Charity: organizzazione che si occupa, principalmente, del benessere dei bambini ricoverati.