Sintetizziamo la situazione per i “novellini”: ad agosto 2020, Epic Games ha intentato una causa contro Apple presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti in California relativa alle politiche di Apple nell’App Store iOS . Epic Games aveva specificamente contestato le restrizioni dell’ammiraglia di Cupertino sulle app, incolpandola di aver rimosso la possibilità ai giocatori di avere altri metodi di acquisto in-app al di fuori di quello offerto dallo store iOS.
Il fondatore di Epic Games, Tim Sweeney, aveva precedentemente contestato proprio un taglio nelle entrate del 30% trattenuto da Apple su ogni acquisto effettuato nell’App Store. Così, tramite un aggiornamento al loro gioco di punta, Fortnite, il 13 agosto 2020 l’azienda ha iniziato a bypassare intenzionalmente il sistema di Apple per fare in modo che prendesse meno entrate dai ricavi in-game del battle royale spingendo quindi Apple a bloccare il gioco nell’App Store e portando Epic a intentare una causa.
La controparte Apple l’8 settembre 2020 ha condannato Epic di aver violato il contratto di riservatezza attraverso il blocco descritto in precedenza, chiedendo danni monetari in modo da recuperare i fondi persi. Il giudice Rogers ha respinto le accuse di furto chieste da Apple nel novembre 2020, verificando che le affermazioni non possono essere considerate illecite riguardo la violazione delle rivendicazioni contrattuali.
La battaglia tra Apple ed Epic Games si sposta nel continente europeo
Epic Games ha voluto sottoporre il caso alla Commissione antitrust Europea perché Apple avrebbe messo in atto una serie di restrizioni ben pensate per ridurre la competizione su App Store, ottenendo il monopolio della gestione dei pagamenti e della distribuzione di applicazioni su iOS, il tutto allo scopo di avvantaggiare sé stessa, bloccare la concorrenza e abusare della sua posizione dominante, infrangendo quindi le regole europee sulla concorrenza.
Di recente la politica di Apple e il suo ecosistema rischiano di essere minate da un disegno di legge presentato da Epic nel Nord Dakota, che potrebbe costringere concretamente Apple a consentire pagamenti e download al di fuori dell’App Store.