Precedentemente rilasciato per dispositivi Android il 26 luglio 2019, EQQO approda anche su Nintendo Switch il 7 febbraio 2020. Il titolo è stato sviluppato da Parallel Studio e pubblicato da Nakana.io.
Sinossi e mitologia
EQQO è la storia di un bambino cieco strappato alla mamma a causa della malvagità dell’uomo. Attraverso le stelle Saeda, madre del bambino, riesce a guidare il figlio in un viaggio colmo di leggende, amore e sacrificio. EQQO simbolo dell’innocenza diviene l’unica speranza di salvare il suo popolo dalla malvagità e oscurità che si annida negli uomini. Il suo pellegrinaggio lo conduce verso l’arduo compito di portare l’uovo del dio Serpente con sé e di riporlo ai piedi dell’albero Madre.
La storia del titolo è permeata dalla leggenda del dio Serpente, un enorme rettile bianco simbolo della vita e della natura che viene ucciso per mano del Campanaro, antagonista del gioco. Un titolo che lancia un messaggio di speranza e amore per la natura lasciando spazio alla fragilità di un bambino che non può vedere e un uovo che può rompersi in qualunque momento.
Nella cultura etiope il dio Serpente è un’entità benevola colma di vita, non è velenoso e punitivo ma dispensa amore, vitalità e custodisce l’equilibrio della natura. È evidente che in queste circostante il rettile è visto in modo positivo e non altrimenti come accade in altre culture.
Il vero scopo del titolo sembra educare e sensibilizzare su quanto l’uomo possa essere spietato e crudele nei confronti della natura e delle sue creature. L’uomo non preserva la sacralità di un mondo incontaminato che invece dovrebbe dedicarsi a proteggere. La tematica è sicuramente più che attuale e purtroppo lo resterà per molto tempo.
Gameplay
EQQO è un puzzle game d’avventura della durata di circa 4-5 ore, dalla narrativa semplice ma poetica. La meccanica di gioco si svolge interamente con l’aiuto delle dita o premendo dei tasti per ruotare la visuale nel punto di interesse. Lo scopo è guidare il bambino cieco nel suo pellegrinaggio senza indurre in pericoli.
Sicuramente è un’esperienza di gioco gradevole da certi punti di vista e originale, in quanto riesce tramite un gameplay molto semplice a raccontare i miti e le leggende naturalistiche dell’Etiopia a scopo educativo e culturale. Il problema significativo del titolo è che se all’inizio risulta tutto molto bello e interessante, successivamente ci si rende conto di quanto è scomoda la visuale “a realtà aumentata” che ruota a 360°. Questo perché nel momento in cui le dite del giocatore si posano sullo schermo, capita di frequente che ruoti improvvisamente in tante direzioni e non si concentri sul soggetto del titolo.
Alle volte è molto scomodo e faticoso, si percepisce la voglia di una schermata fissa o più stabile che non disorienti troppo il giocatore. Se da un lato quindi, la scelta di questo tipo di visuale è positiva perché invita all’esplorazione dell’ambiente e degli innumerevoli affreschi che raccontano i miti della Regione, dall’altra può risultare alla lunga disturbante.
Gli “enigmi” proposti in EQQO sono davvero molto semplici, spesso non li si può definire dei veri e propri puzzle in quanto il tutto si limita a premere due o tre meccanismi, o a porre oggetti sopra a delle piattaforme in modo decisamente guidato. Questo lo rende più indicato a un pubblico molto giovane perché stimola in ogni caso il ragionamento e i riflessi su uno sfondo istruttivo e culturale. È un titolo perfetto per bambini o ragazzi molto giovani ma carente per una persona adulta che non percepisce la sfida ma gode solo della narrativa e anche qui c’è qualcosa da segnalare.
Il linguaggio narrativo adottato dal titolo è davvero molto semplice e non particolarmente ricco di metafore o similitudini. I monologhi della storia suggeriscono un linguaggio adatto ai bambini o ad un pubblico comunque acerbo. È diretto e semplice, ma alle volte un po’ scarno e poco stimolante per un adulto.
Il valore del titolo e il suo tentativo di istruire e di proporre una cultura in modo divertente e raffigurativo è comunque riuscito bene. Nonostante queste increspature nella narrazione e nel gameplay, tiene comunque abbastanza alto l’interesse e la curiosità di scavare affondo nella trama con tematiche sensibili, pure e commuoventi.
Grafica e sound
La grafica del gioco è molto carina e stimolante, in quanto presenta un “tratto” tipico della cultura etiope, uno stile orientale e narrativo davvero appropriato. Semplice, basilare ma adattissima allo scopo del titolo e spesso emozionante. Gli affreschi o le pergamene che si trovano di frequente nel gioco sono davvero bellissimi, colorati e restituiscono uno spaccato d’arte che è sempre da apprezzare. Anche l’idea di come e di dove sono collocati è pertinente e azzeccata.
La voce narrante della donna che spesso si ferma a raccontare conferisce ancora più valore al comparto audio. Risulta gradevole, scandisce molto bene e riesce a restituire tutta l’emozione della storia di EQQO.
Le musiche sono suggestive, colme di silenzi e di note poetiche o tetre a seconda delle circostanze. Non sono melodie invadenti ma sembrano accompagnare la narrazione lasciandole spazio e libertà in modo davvero molto posato ed equilibrato. Inoltre, il sound ha un tocco orientaleggiante che insieme alle immagini risulta gradevole e rilassante.