Hai mai letto un libro di H.P. Lovecraft? Immaginiamo di si. Se fossi catapultato in uno dei racconti che tanto ti ha terrorizzato leggere, come te la caveresti? Questa è la premessa che facciamo nel recensire Eresys, un videogioco in accesso anticipato su Steam sviluppato da Ares Dragonis. Ma andiamo a vedere insieme cosa fa male a Chtulhu per essere tanto arrabbiato con noi.
Eresys, quando Chtulhu ci fa “mhanz”
Recensire Eresys è quanto di più facile ci sia al mondo, non perché il videogioco sia brutto, tutt’altro, semplicemente perché si tratta di un videogioco con poche meccaniche di gameplay e poche sfaccettature di cui parlare. Iniziando dalla trama, saremo chiamati (insieme ad altri tre compagni in cooperativa, se possibile) ad esplorare un’area limitata col solo scopo di evocare un Signore del Terrore (ok, forse quello era Diablo).
La trama trae ampiamente spunto dalle opere di Lovecraft, ed infatti parla di una manciata di cultisti espulsi dal culto e di un’ex membro che ha aperto un Portale del Vuoto su un’isola, evocando entità che si stanno divertendo uccidendo la gente. Il tuo compito sarà lavorare insieme ai tuoi amici per rimandare le entità da dove sono venute, sigillando il portale per impedire un’ulteriore pericolo.
Comparto grafico e tecnico generale
Ammettiamo che non è qui che possiamo trovare il peggio in Eresys, in quanto per ciò che concerne il comparto grafico (Unreal Engine) e il comparto tecnico generale si è fatto un buon lavoro. Seppur limitata, l’area esplorabile è ben sviluppata e abbiamo trovato il comparto grafico complessivo persino superiore ad alcune opere di maggior caratura.
Anche nel comparto tecnico il gioco, seppur limitato anche in questo, ci è sembrato strutturalmente solido. Anche se l’ambientazione presenta un”impostazione grafica tendente all’oscurità (come è normale che sia), questa ci è sembrata incline con quello che vuole trasmettere l’avventura, cioè angoscia, terrore e un pizzico di ansia.
Comparto audio
Il comparto audio che ci accompagnerà in quest’avventura è tendenzialmente ed esclusivamente sotto forma di effetti sonori. Sarà infatti importante, lo vedremo più avanti, destare il meno sospetti possibili mentre ci aggiriamo per l’ambiente di gioco. Far poco rumore, muoverci con circospezione e in silenzio è la base per uscire vittoriosi da uno scontro con un’entità tutt’altro che gentile.
Essendo quindi imperativo tener sotto controllo il rumore che facciamo e i suoni che ci circondano, la software house ha pensato bene di introdurre in Eresys esclusivamente suoni dell’ambiente, escludendo la presenza di colonne grafiche che avrebbero potuto soltanto “distrarre” il videogiocatore e limitare quella sensazione di paura che Eresys dovrebbe trasmettere.
Gameplay
È qui purtroppo che Eresys mostra la sua natura da videogioco indipendente, unito all’accesso anticipato e quindi di prodotto ancora acerbo e in divenire. Il gioco può essere affrontato in cooperativa fino a 4 giocatori, il che ci teniamo a consigliarlo vivamente, poiché se giocato in solitaria (è possibile) Eresys risulta forse noioso e poco divertente.
Dovremo muoverci nell’area di gioco cercando di limitare i rumori e i suoni che produrremo, tenendo quindi d’occhio le due icone poste in basso allo schermo, al fine di non farci rilevare dalle entità che stanno girovagando sull’isola. Nel mentre ci sarà bisogno di trovare delle fiale vuote da riempire con del sangue di vittime che troveremo nel gioco, per poi offrirlo a degli altari a forma di… ehm… altari e basta.
Questo ci permetterà di creare delle Sfere del Sangue, una volta completate tutte l’entità “suprema” avrà la nostra attenzione, ci saremo ingraziati il grosso demone ma il tutto soltanto per annientarlo e chiudere per sempre il Portale del Vuoto. Come? Insieme alle fiale del sangue dovremo cercare anche le pagine di un libro (30 in tutto) con cui ricacciare il demone nell’oscurità perenne.
Il videogioco quindi si riassumerà tutto in un “cerca senza far rumore”, alla costante ricerca di fiale di sangue o di pagine di un libro. Ma cosa fare se qualche entità riuscisse a trovarci? Come il buon Alan Wake insegna illuminiamoli, no sul serio, utilizzando la lampada ad olio e delle “cartucce” di olio speciale possiamo rallentare o allontanare l’entità in questione. Sorridi Chtulhu, papà è qui per farti un paio di foto.