Quello delle escape room è un format abbastanza recente, che in Italia ha preso piede a partire dal 2014, con la prima sede aperta nella città di Firenze. Questo gioco di logica vede la partecipazione di un gruppo di persone che, all’interno di una determinata struttura e collaborando tra loro, per vincere devono risolvere una serie di enigmi basati sulla logica in un determinato lasso di tempo (solitamente 60 minuti).
Da alcuni anni questo passatempo è diventato protagonista anche nel mondo di videogiochi, con titoli come Escape Academy. Tra di essi troviamo anche Escape Simulator, il puzzle game in prima persona sviluppato da Pine Studio e disponibile su Steam basato proprio sulle escape room, capace di vendere oltre un milione di copie. Ecco la nostra recensione del titolo, realizzata in occasione del lancio del DLC “Escape Simulator: Magic”, che contiene quattro nuove stanze ambientate nel mondo delle streghe e dei maghi.
La sfida è servita
Il titolo sviluppato da Pine Studio non presenta alcun espediente narrativo. Una volta creato il proprio avatar, il giocatore può scegliere se giocare il tutorial o se cimentarsi immediatamente con i rompicapi presenti in una delle molteplici stanze del gioco.
I temi delle escape room sono quattro: l’antico Egitto, lo spazio, il palazzo del dottor Edgewood e l’ambientazione della misteriosa Corporazione Omega, per un totale di 25 livelli. A essi si aggiungono una serie di contenuti extra e di DLC, tra cui quello anticipato in precedenza basato sulla magia.
Escape Simulator: una questione di logica
Escape Simulator basa il proprio gameplay sulle regole generali proprie delle escape room. Il giocatore deve risolvere una serie di enigmi: risolvendoli tutti, vince la partita. I rompicapi sono sequenziali, quindi da affrontare uno per volta, e sono basati sull’interazione con determinati oggetti o sul trovare specifici numeri per riuscire ad aprire i lucchetti presenti in stanza. Una delle prime cose essenziali da fare una volta avviata la partita, dunque, è quella di esplorare la stanza per cercare l’elemento da cui partire, in mezzo alla moltitudine di oggetti presenti in essa.
Prendere in esame gli oggetti che si trovano negli scenari è un processo molto appagante grazie alla grande interattività offerta dal titolo. Gli sviluppatori hanno messo a punto un sistema di controlli per cui ogni singolo elemento può essere afferrato, ruotato e analizzato in tutti i suoi dettagli. Inoltre, ognuno di questi oggetti può essere spostato o trascinato in qualsiasi punto della stanza, oppure essere raccolto, venendo così inserito in un inventario sempre a disposizione del giocatore. Nelle escape room del gioco, inoltre, è presente anche un cestino, nel quale il giocatore può gettare determinati elementi, eliminandoli così dalla partita.
Questa fase di selezione e, addirittura, cancellazione del materiale risulta estremamente preziosa per fare chiarezza all’interno della stanza, permettendo così di focalizzare l’attenzione solamente sugli elementi essenziali in quel preciso momento. Tale processo, però, mette in evidenza una problematica: in un’escape room la quantità di oggetti presenti dovrebbe essere ridotta al minimo indispensabile, proprio per non confondere il giocatore. In Escape Simulator, invece, ci troviamo di fronte a una vasta serie di elementi ornamentali (libri, vasi ecc.) che sicuramente a livello visivo creano un’immagine più armonica e completa della stanza, ma che dal punto di vista del gameplay in alcuni casi creano un senso di smarrimento eccessivo.
Gli enigmi, comunque, risultano ben studiati e appaganti da affrontare. Come anticipato in precedenza, per risolvere i rompicapi sarà necessario esplorare attentamente la stanza e osservare con cura gli elementi presenti, interagendo con essi: non si sa mai che all’interno di un’antica anfora o di un tecnologico sportello si trovi una chiave o un oggetto che permetta al giocatore di proseguire con la sfida, o che tra le pagine di un libro si trovino indicazioni fondamentali per risolvere un enigma. Qualora i rompicapi risultassero troppo complicati, in ogni stanza è presente anche un pulsante di aiuto che, se premuto, provvede a stampare un foglio che indica al giocatore qual è l’elemento su cui concentrare la propria attenzione.
Come nelle vere escape room, anche Escape Academy dà il suo meglio nella modalità cooperativa online, in cui più giocatori possono interagire tra di loro, fornendo approcci e punti di vista differenti e aiutandosi a vicenda per risolvere i rompicapi. Le partite in multiplayer prevedono un numero massimo di dieci giocatori, ma ovviamente un gruppo troppo esteso rischia di innescare situazioni caotiche. Proprio per questo, gli stessi sviluppatori consigliano di formare team di due/tre persone.
La modalità online non offre solamente la possibilità di giocare in cooperativa. Sfruttando l’integrazione del workshop, infatti, il giocatore può scaricare e giocare una vastissima quantità di mappe create dalla comunità, che ammontano a diverse migliaia, o creare la propria stanza per permettere a chiunque voglia di provarle. Questa caratteristica rende il gioco sostanzialmente infinito, permettendo a chiunque di potersi cimentare con livelli sempre nuovi. Il titolo, comunque, presenta già di per sé una buona longevità, che si attesta attorno alle dieci ore per completare le stanze principali. Per completare i livelli del contenuto aggiuntivo, invece, sarà necessaria circa un’ora.
A differenza di quanto avviene nelle escape room tradizionali, in Escape Simulator non ci sono limiti di tempo per completare il livello. Nella stanza, infatti, è presente un timer che scandisce il tempo. Qualora l’orologio raggiungesse lo zero, però, la partita non terminerà, ma continuerà fino a quando tutti gli enigmi non saranno risolti. Al contrario, se il giocatore completa lo scenario entro il limite di tempo, sbloccherà un trofeo che indica il superamento di una sfida aggiuntiva, che consiste proprio nel terminare il livello entro un determinato lasso temporale.
Un’infinità di escape room digitali
Dal punto di vista grafico, in Escape Simulator il primo elemento che balza agli occhi del giocatore è la meticolosità con cui sono state ideate le stanze. Le differenti ambientazioni sono costruite con grande cura per ogni dettaglio: la stessa che è stata utilizzata per realizzare i modelli degli oggetti da analizzare, che risultano estremamente convincenti e ben realizzati.
Tali impressioni sono rese ancora più solide dai colori vibranti e accesi che caratterizzano le stanze e dagli ottimi effetti di illuminazione che contribuiscono a rendere l’ambientazione ancora più ispirata, restituendo al giocatore escape room di ottima fattura estetica, oltre che altamente interattive. Non risultano, invece, ispirati allo stesso modo i modelli dei personaggi di gioco, che nel loro stile cartoonesco appaiono di qualità inferiore rispetto agli altri elementi del titolo.
La colonna sonora, al contrario, è composta soprattutto da temi musicali semplici ma convincenti, che assolvono a pieno il compito per cui sono stati pensati, ovvero quello di accompagnare il giocatore durante la partita, pur senza risultare particolarmente ispirate. Allo stesso modo, anche gli effetti sonori legati agli oggetti e ai meccanismi presenti nelle stanze risultano di buona fattura.