Eternal Threads è indubbiamente un progetto affascinante e, a pochissimo dalla sua uscita ufficiale, mi ritrovo a valutare con mano questo puzzle game in prima persona che ricorda molto più i classici libri game della mia infanzia/adolescenza piuttosto che un videogioco classico. Certo, a meno che non si voglia guardare in quella direzione di titoli indie dalla grossa componente narrativa che stanno sempre più prendendo piede oggi.
D’altronde non si può negare che questo settore sia in grande espansione vista la valanga di videogiochi che scelgono di puntare soprattutto sulla narrazione piuttosto che su altre caratteristiche, spesso sacrificando il loro stesso gameplay per farlo. I walking simulator non sono altro che una deriva di tale concetto che ha per altro garantito il successo di studi di sviluppo come Quantic Dream. In un certo senso Eternal Threads è un walking simulator, ma non lo definirei come tale visto il grande controllo che abbiamo sugli eventi rispetto a simili giochi.
Dietro la realizzazione di Eternal Threads c’é Cosmonaut Studios, uno studio indie con sede a Liverpool. Indubbiamente è un buon inizio visto che questo è il loro primo lavoro sotto questa etichetta e sarà distribuito non solo per Steam, ma anche per PlayStation 4 e Xbox-One. Della distribuzione d’altronde se ne occupa Secret Mode e se non sai chi sono, sappi che sono gli stessi che hanno scelto di investire e distribuire quel piccolo gioiello che è Dear Esther.
Insomma, tante aspettative per l’esordio di Eternal Threads e non potrebbe essere altrimenti, ma, alla fine della fiera, vale la pena acquistarlo? Quanto promesso dagli sviluppatori è stato mantenuto? L’esperienza di gioco è appagante, anche solo dal lato narrativo, o ci troviamo davanti all’ennesimo walking simulator di scarsa qualità che finge di essere altro? Scopriamolo insieme nella nostra recensione.
Cambia il passato per salvare il futuro
“Salva la cheerleader, salva il mondo.” Così recitava un personaggio della serie TV Heroes molti anni fa e su questo stesso concetto si basa tutto l’impianto narrativo di Eternal Threads. Nel futuro l’umanità ha scoperto come viaggiare nel tempo, ma come prevedibile, ha usato questa scoperta per dimostrare il peggio di sé, danneggiando enormemente la linea temporale stessa. L’unico rimedio? Aggiustarla usando quello stesso viaggio nel tempo. Per questo esiste l’organizzazione di cui fai parte che invia agenti nel passato per sistemare le cose.
Questa è la tua prima missione. Dovrai tornare nel 2015, in Inghilterra del Nord, dove un incendio ha ucciso 6 persone che non dovevano semplicemente morire. Niente di più facile, penserai, basta fermare l’incendio. Purtroppo no, quell’incendio deve avvenire! Per salvare le 6 vite avrai quindi i 7 giorni precedenti alla loro morte per districarti in una rete di piccoli dettagli, segreti, misteri e decisioni. Dovrai modificare piccole cose e vedere come queste alterano il flusso temporale… salvo poi magari tornare indietro e sperimentare altro. Tutto con l’obiettivo di ottenere la migliore conclusione possibile della vicenda.
L’intreccio narrativo di Eternal Threads non è solo affascinante, ma è anche ben realizzato. I 7 giorni delle 6 persone sono strutturati alla perfezione e ogni elemento ha un proprio senso logico, un tassello nel grande puzzle che dovrai risolvere per concludere il gioco con il suo miglior finale. A contribuire positivamente al tutto c’é un’atmosfera dark e decadente, permeata da un velo di tristezza, ma anche da elementi pescati dai thriller e dagli horror più psicologici. La casa dove ha luogo il gioco è un personaggio al pari delle 6 vite da salvare.
La narrazione è quindi sicuramente uno dei fiori all’occhiello di Eternal Threads, ma ho trovato la premessa un po’ obsoleta. Tutta la fase di “agente che viaggia nel tempo per riparare cose” è eccessivamente presente e massiccia. Davvero Eternal Threads necessitava di questa premessa? Personalmente non credo, il gioco sarebbe stato comunque godibile anche senza giustificazione suprema delle nostre azioni, ma tutto questo cambia se c’é intenzione di trasformare questo titolo in qualcosa di più episodico. Non mi dispiacerebbero altri “capitoli” con altre missioni.
L’inizio è la fine e la fine è l’inizio
A livello di gameplay Eternal Threads ha tutte le caratteristiche di un walking simulator: visione assolutamente in prima persona, uno spazio ristretto da esplorare e su cui possiamo intervenire solo parzialmente, tanti tanti dialoghi da ascoltare per comprendere fino alla fine la storia, necessità di fare molta attenzione a nomi o eventi per non perdersi dettagli per strada e di base, per gran parte della sua durata, quello che dovremo fare sarà muoversi muoveremo da punto A a punto B.
Nonostante ciò, come già accennato, non mi sento di definire questo gioco come un walking simulator, perché il gameplay non si esaurisce nel muoversi per la casa che fa da ambientazione a tutti gli eventi e vedere che cosa succede così da poterlo interpretare, ma ci fornisce grandi possibilità di azione ed intervento sul modo in cui si sviluppa il gioco stesso. D’altronde anche solo il fatto che ci sono più finale e non solo uno enigmatico da interpretare, ben spiega come l’esperienza di Eternal Threads sia più accostabile a quella degli investigativi che altro.
Tuttavia bisogna subito chiarire un facile equivoco: in Eternal Threads non viaggeremo veramente nel tempo per compiere la nostra missione. Lo faremo solo una volta, all’inizio, per arrivare nella notte dopo l’incendio. A quel punto dovremo piazzare dei sensori che ci permetteranno di usare il nostro principale strumento per visualizzare gli eventi avvenuti nel luogo in cui siamo nel tempo che scegliamo. A tal proposito, possiamo scegliere di vedere tutto quello che è successo o che potrebbe succedere nei 7 giorni prima dall’incendio.
Ci troveremo quindi a ripetere costantemente le stesse procedure. Sceglieremo l’evento dalla linea temporale dei 7 giorni, ci muoveremo sul punto dove ha luogo, indicato su un apposito radar, e avvieremo l’evento a cui assistere. Di base le meccaniche di gameplay sono solo quelle. Eternal Threads però è un puzzle game che non va risolto a livello di meccaniche, ma con logica e continui tentativi. Il concetto intorno a cui ruota tutto il gioco, infatti, è che quello che facciamo ha delle conseguenze e le conseguenze influiscono sul futuro.
La maggior parte degli eventi che vedremo, infatti, conterranno una scelta di uno dei 6 personaggi che potremo influenzare perché riconosciuta come possibile elemento di distorsione del flusso temporale. Le conseguenze di questa scelta possono essere piccole e istantanee (come salvare la vita di un uccellino in gabbia) o portare ad altri eventi che fino a quel momento erano solo possibili. Questi eventi potenziali potrebbero a loro volta contenere scelte chiave per la risoluzione della nostra missione, nella costante ricerca di un effetto farfalla decisivo.
Bisogna inoltre ricordare che gli eventi e le scelte non influenzano solo il flusso temporale, ma anche il “presente” in cui siamo noi ora. Guardare una scena specifica può aiutarci per esempio a capire dove è un certo oggetto che cerchiamo… e se poi magari questo fosse andato perso o distrutto, possiamo sempre visionare il passato e cambiare le decisioni dei personaggi in modo che il destino di tale oggetto cambi in maniera permanente. Eternal Threads è un machiavellico rompicapo di causa ed effetto.
Comprendo che questa spiegazione può essere un po’ confusa, ma Eternal Threads è uno di quei giochi che è più facile provare che spiegare, anche perché avremo un HUD del flusso temporale interessato davvero molto funzionale. Qui troveremo non solo gli eventi visionabili, ma anche cosa influenzano cosa e che eventi sono ancora solo potenziali e da svelare, più tante altre informazioni utili. Come detto ci sono molti finali disponibili, ma solo uno sarà il migliore in assoluto. Il risultato complessivo spinge a cercare un completamento al 100%.
Ovviamente fino ad ora ho elogiato molto il modo in cui viene gestito il gameplay di Eternal Threads, ma avrai capito facilmente che questo non è assolutamente un gioco per tutti. Il ritmo è molto lento, manca quasi completamente l’azione e bisogna lavorare soprattutto di meningi, a volte rivedendo la stessa scena più volte per capire che cosa ci è sfuggito o cosa potremmo fare di diverso. Pur non avendo la “monotonia interattiva” di un walking simulator, non posso negare che il pubblico su cui avrà presa questo prodotto sarà principalmente quello che apprezza quel genere di giochi.
Sei vite incenerite in una notte senza fine
Ho già elogiato in precedenza nella recensione l’atmosfera generata da Eternal Threads. Questo è tutto ambientato nella casa dove abitavano i 6 inquilini, la notte dopo che è avvenuto l’incendio e loro sono morti. L’intero luogo è quindi devastato, annerito dalle fiamme e pieno dei resti di quelle che erano delle vite, oltre che degli inequivocabili segnali che indicano 6 vite spezzate. Come se già questo non bastasse a generare un’aria di ineluttabile tristezza, al di fuori della casa è in corso una tempesta che, come la nostra notte, non ha di base mai fine all’interno del gioco.
Questo escamotage permette a Eternal Threads di nascondere molti dei suoi difetti tecnici a livello grafico, ma non tutti. Bisogna infatti essere onesti ed affermare che la direzione artistica di questo gioco non è al massimo della qualità disponibile sul mercato, anzi… probabilmente è abbastanza sotto la media.
La grafica è ai livello di un titolo PlayStation 3 molto, molto rozzo e per quanto l’aspetto esteriore non sia tutto in un videogioco, non si può negare che in un puzzle game in prima persona di questo tipo, la capacità di generare scenari memorabili abbia un suo peso.
Il problema però non sono neanche gli scenari di per sé perché la cura al dettaglio è tale da rendere comunque affascinante la casa dell’ambientazione, quasi come fosse un settimo personaggio della storia. No, il problema risiede nei modelli dei personaggi umani che appaiono come fantocci spesso inespressivi ed abbastanza “bambolosi.” Nulla che rovini l’esperienza complessiva del gioco, sia chiaro, ma resta quella che è probabilmente la più grande ed imperdonabile pecca di Eternal Threads.
Fortunatamente la stessa mediocrità non è presente invece nel comparto sonoro. La colonna sonora non è pressante ed è indubbiamente minimale, ma tanto è richiesto ad un gioco di questo tipo perché l’atmosfera non ha bisogno di altro. Ogni dialogo è perfettamente doppiato ed ogni personaggio ha una propria voce riconoscibile, recitata ad un buonissimo livello. Può sembrare una cosa scontata, ma chi ama questo genere sa che non lo è minimamente e questo contribuisce ad aiutare il giocatore nell’immergersi nella vicenda. Persino l’assistente alla missione che sentiamo solo nella premessa è diverso da tutto il resto. Ottimo lavoro qui.
Un lungo attimo che dovrà raggiungere la sua conclusione
Tutte le cose prima o poi raggiungono la propria fine ed Eternal Threads non fa eccezione, così come non lo fa questa recensione. Concludendo il discorso su questo gioco avrai ormai capito che l’ho apprezzato parecchio, ma che molto di questo apprezzamento deriva dal fatto che io amo questo genere di videogiochi e dubito che qualcuno con gusti diversi potrebbe amarlo quanto ho fatto io.
Eternal Threads ha pregi enormi, ma anche difetti altrettanto grossi, alcuni dei quali li ho solo accennati nella recensione. Il gioco, per esempio, con tutte le sue buone possibilità di rigiocabilità e le sue variabili, impiega comunque circa 20/24 ore per essere completato al 100%. Non aiuta molto neanche che tra le varie lingue disponibili, l’italiano non ci sia, cosa che taglia automaticamente fuori una fetta di pubblico. Sono tutti piccoli dettagli accettabili, sia chiaro, ma che rendono il gioco imperfetto.
Concludendo Eternal Threads vale l’acquisto su Steam? Avrai già capito che non esiste una risposta univoca, ma anche che personalmente lo consiglio davvero tanto, soprattutto a chi adora questa tipologia di giochi. Non è un titolo perfetto, ha i suoi difettucci e sicuramente è perfezionabile, ma i suoi pregi bastano ed avanzano a rendere l’esperienza di gioco soddisfacente e più che appagante. Anzi, lo fanno anche troppo.
La premessa di Eternal Threads è così affascinante e carica di potenziale che, una volta finito, mi sono sentito quasi in bisogno di voler giocare qualcosa di simile, se non un eventuale futuro seguito. La premessa del gioco rende possibili infiniti capitoli aggiuntivi e personalmente spero che Cosmonaut Studios li sviluppi perché c’é uno spazio enorme da sfruttare e sarebbe l’occasione perfetta per magari spuntare alcuni di quei brutti difettucci. Ci spero davvero tanto.