Cosa c’è di male ad avere un appuntamento mentre il mondo sta finendo? Assolutamente nulla! Ecco Eternights, un mix tra simulatore di appuntamenti e hack-and-slash con combattimenti d’azione, in cui dovremo sopravvivere all’apocalisse mentre interagiamo con affascinanti “waifu”. Il titolo, sviluppato e pubblicato da Studio Sai, è ora disponibile su Nintendo Switch, ecco la nostra recensione per la console della casa di Kyoto.
Eternights, Incontrare belle ragazze in un mondo in rovina
Se amate le classiche storie anime, dove un adolescente diventa il “prescelto” e si ritrova coinvolto in eventi ben più grandi di lui, Eternights potrebbe fare al caso vostro. La trama segue un protagonista adolescente senza nome (personalizzabile), che insieme al suo migliore amico Chani, usa quotidianamente diverse app di incontri per trovare l’anima gemella. Nonostante i numerosi tentativi, i due fanno fatica a trovare una ragazza. Alla fine, però, il protagonista incontra una strana ragazza su un’app di appuntamenti; dopo una conversazione misteriosa, decidono di incontrarsi.
Nello stesso giorno, viene lanciato sul mercato un farmaco anti-età chiamato Eternight, che promette di mantenere giovani per sempre. Tuttavia, gli effetti collaterali di questa sperimentazione iniziano a farsi vedere proprio (ironicamente) il giorno dell’appuntamento. Un misterioso muro violaceo appare e molte persone si trasformano in veri e propri zombie, costringendo il protagonista, Chani e altri sopravvissuti a rifugiarsi in un bunker per proteggersi dal disastro.
All’esterno, la situazione precipita. Uscendo dal bunker, i due incontrano Yuna, una famosa influencer e cantante che si unirà al gruppo; insieme, dovranno fuggire dalle creature non morte. Durante la loro fuga, i tre incontrano una ragazza misteriosa, che taglia il braccio al protagonista – ma, incredibilmente, il suo braccio si rigenera in forma di luce, trasformandosi in una sorta di spada per combattere i nemici.
Da qui si sviluppa la trama di Eternights, caratterizzata da un incipit veloce e ben ritmato, con scene animate in stile giapponese di discreta qualità. A questo punto, il gioco prende il suo tempo per raccontare la storia, ispirata alla classica narrativa anime in cui il protagonista, divenuto il “prescelto”, deve salvare il mondo. Il tutto è arricchito da elementi horror che aggiungono una dimensione piacevole. Pur se inizialmente i personaggi appaiono come stereotipi tipici del genere, con il progredire della storia si rivelano più complessi del previsto. Eternights è anche un simulatore di appuntamenti, e permette di avvicinarsi a diverse ragazze, ognuna con una propria caratterizzazione che, sebbene basata su alcuni archetipi, risulta piacevole e sorprendente.
Nonostante l’apocalisse imminente, all’interno dell’HUB il giocatore ha totale libertà su come trascorrere il proprio tempo, ovviamente bisogna stare attenti al calendario che scorre verso la fine del mondo . Il gioco segue un calendario che scandisce l’avvicinarsi dell’evento catastrofico, e il giocatore può decidere come sfruttare le giornate tra mini-giochi e interazioni con i personaggi, inclusi appuntamenti che, a sorpresa, sono scritti con una discreta profondità. Questa libertà e la qualità della scrittura rendono l’esperienza coinvolgente, a patto di essere in sintonia con una narrativa adolescenziale e di ispirazione anime.
Gameplay, Appuntamenti e non solo
Come già menzionato, Eternights si muove su due binari: quello del simulatore di appuntamenti (date sim) e quello dell’action con elementi RPG. La parte simulativa non serve solo a fini narrativi – sebbene sorprenda per la profondità dei personaggi e le scelte di dialogo multiple che aggiungono contesto e coinvolgimento – ma permette anche di entrare in sintonia con i personaggi femminili.
Questo livello di intimità offre miglioramenti al gameplay, come abilità offensive, curative e altre capacità a seconda del personaggio con cui si approfondisce la relazione. È una meccanica che arricchisce e diversifica il gameplay, consentendo inoltre di rigiocare per esplorare percorsi e scenari diversi. Sebbene la durata della storia principale si attesti intorno alle 10-15 ore, Eternights ha una buona rigiocabilità, grazie anche alle varie romance che il giocatore può intraprendere e sviluppare.
Combattimenti:
Dal punto di vista del gameplay puro, Eternights si presenta come un action piuttosto semplice, con attacchi leggeri che offrono un feedback dei colpi modesto, e la possibilità di concatenare combo. Si può schivare e realizzare schivate perfette che rallentano il tempo, oltre a eseguire parry per deviare i colpi. È possibile eseguire due attacchi speciali: uno si attiva caricando una barra attraverso schivate e attacchi, mentre l’altro può essere utilizzato in determinati momenti.
Alcuni QTE (Quick Time Event) aggiungono spettacolarità all’azione, anche se in certe fasi di combattimento possono risultare eccessivi. La difficoltà è moderata, senza grandi picchi, e i nemici, dotati di un’intelligenza artificiale discreta, richiedono talvolta l’uso dell’attacco speciale per spezzare lo scudo di alcuni boss, una dinamica che però può risultare ripetitiva, visto che viene riproposta molto spesso.
Nel complesso, il sistema di combattimento di Eternights è semplice e privo di meccaniche o situazioni complesse, ma riesce a mantenere l’attenzione del giocatore per tutta la durata del gioco, probabilmente anche grazie al vero fulcro di Eternights: il sistema degli appuntamenti. Durante le sezioni più attive, il giocatore esplorerà vari dungeon dalla struttura basilare e lineare, con poche diramazioni e un’esplorazione limitata che risulta poco complessa e non particolarmente gratificante.
Un comparto visivo datato
Sul fronte visivo, Eternights si presenta come un titolo dal budget chiaramente contenuto, e si nota che appartiene a una produzione di generazione passata. La versione provata su Nintendo Switch amplifica questi limiti: in-game si osservano elementi ambientali poco dettagliati, spigolosi e con una risoluzione non particolarmente elevata.
Anche i modelli dei personaggi, incluso il protagonista, risultano poco rifiniti. Le animazioni sono in linea con lato tecnico, risultando ruvide e datate, con problemi di reattività e hit-box non sempre precise. Tuttavia, il frame rate si mantiene stabile senza cali che compromettano la giocabilità, e non abbiamo riscontrato bug o glitch significativi.
Dal punto di vista artistico, il gioco adotta uno stile di ispirazione anime giapponese, che, pur senza distinguersi per originalità, è valorizzato dagli elementi horror, i quali aggiungono un’atmosfera intrigante. Per quanto riguarda il character design, i personaggi risultano piacevoli e ben realizzati. Sul fronte audio, gli effetti sonori sono semplici ma efficaci, e la colonna sonora è gradevole, accompagnando bene l’avventura.
I dialoghi sono disponibili in inglese e giapponese: consigliamo quest’ultima opzione, soprattutto per i fan dell’animazione giapponese, che potrebbero riconoscere qualche voce famosa, oltre a beneficiare di un doppiaggio di alta qualità. Sono presenti sottotitoli in italiano, ben tradotti e precisi.