“Caro diario, anche oggi sono riuscita a sopravvivere a mostri e creature aliene assetate di sangue“. Potrebbe riassumersi così la trama di Evil Diary, sparatutto a scorrimento sviluppato da Angelo Gamedev e 9Ratones.
Da Fallout a Metro, da Death Stranding a The Last of Us e molti altri ancora, i titoli post-apocalittici hanno sempre riscosso grande successo. Stavolta seguiremo la storia di Eva, una giovane pronta a tutto pur di sopravvivere in un mondo ormai irriconoscibile.
Evil Diary: una storia tra le pagine
In Evil Diary vestiamo i panni di Eva, una giovane ragazza che vive in un mondo post-apocalittico. Nel 1994 un’enorme ondata di energia ha ridotto il mondo in rovina, distruggendo anche New York, la metropoli in cui vive la protagonista. Dalle rovine sono emerse numerose creature che hanno annientato senza pietà la popolazione umana.
Eva è una delle poche sopravvissute a questo incubo. A causa della mancanza di cibo e del pericolo dovuto a questi mostri, la ragazza capisce che l’unica opzione che le rimane è quella di fuggire in cerca di un luogo sicuro. L’ultima trasmissione che ha sentito alla radio è stata di due settimane prima, ma i messaggi captati convincono Eva che al di fuori della città esista una zona sicura nella quale si trovino anche altri sopravvissuti.
La storia segue, quindi, il viaggio della protagonista verso la zona sicura. La strada è piena di pericoli da affrontare, ma come dice Eva stessa: “No more waiting for rescue. I will be my own savior in this world of darkness“. E se la trama non brilla per originalità, il modo in cui la storia viene raccontata è molto avvincente, proprio grazie all’espediente del diario. Ogni volta che si inizia un livello, infatti, leggeremo degli appunti lasciati da Eva.
Le pagine aiutano non solo a seguire l’evoluzione della storia, ma anche a entrare in piena sintonia con la ragazza, con i suoi dubbi, le sue paure e le sue speranze. Il viaggio verso la salvezza ha inizio.
Vai avanti e spara
Il gioco, come anticipato in precedenza, è uno sparatutto a scorrimento. Muovendosi da sinistra verso destra, il giocatore può completare il livello eliminando un certo numero di nemici. Un contatore presente nella parte alta dello schermo indica, infatti, il numero di mostri sconfitti e quanti ancora ne mancano. Altri indicatori mostrano i punti vita della protagonista e le munizioni presenti nella propria arma.
I comandi di gioco funzionano perfettamente e sono molto semplici. Utilizzando la levetta sinistra (o le frecce direzionali) il giocatore muove Eva; con il tasto Y si spara, mentre con X si usa la spada per l’attacco corpo a corpo. Una maggior profondità dei comandi avrebbe giovato all’intera esperienza di gioco. Sarebbe stato possibile, infatti, inserire quanto meno un tasto per ricaricare l’arma. In alternativa, la possibilità di cambiare arma o aggiungere potenziamenti avrebbe aumentato la rigiocabilità del titolo.
L’unica modalità presente nel gioco è la modalità “Storia”. Evil Diary è composto da 32 livelli, scanditi dagli appunti della protagonista e completabili in poco più di un minuto. Per terminare il gioco, infatti, abbiamo impiegato circa 40 minuti. Negli scenari a scorrimento c’è anche la possibilità di tornare indietro. Si tratta, però, di livelli estremamente piccoli, che possono essere interamente percorsi nel giro di una decina di secondi.
Nonostante la dimensione ridotta, gli scenari sono molto ispirati a livello visivo. Anche i nemici sono graficamente ben realizzati e dettagliati, ma troppo poco numerosi in termini di varietà. I mostri che affronteremo durante il gioco, infatti, sono sostanzialmente sempre gli stessi. Ciò dà un senso di ripetitività poco piacevole, che si sarebbe potuto evitare con qualche piccolo accorgimento.
Ad esempio, se non si volevano realizzare ulteriori nemici, sarebbe stato possibile inserire combattimenti contro dei boss per differenziare l’esperienza di gioco. L’unica variazione che troviamo tra un livello e l’altro, infatti, è una sorta di quick time event nel quale è necessario premere ripetutamente il tasto per sparare per eliminare il nemico.
Per combattere i mostri il giocatore ha a disposizioni due armi: una pistola per sparare a distanza e una spada per i combattimenti ravvicinati. La pistola ha munizioni infinite: necessita solamente di essere ricaricata dopo aver sparato sedici colpi. Il gunplay risulta soddisfacente, anche se basico e limitato.
Riguardo alle armi troviamo due criticità. La prima è legata proprio al fatto che la pistola sia dotata di munizioni infinite: in questo modo, infatti, basterà tenere premuto il tasto per sparare per completare ogni livello senza difficoltà. Inoltre, appare abbastanza singolare il fatto che non sia presente un tasto per ricaricare l’arma: per ripristinare il caricatore, l’unico modo è sparare tutti i colpi rimasti.
L’altro aspetto negativo è il fatto che in Evil Diary si utilizzi una sola pistola per tutto il gioco. Non ci sono, infatti, né ulteriori armi da fuoco né sistemi di potenziamento. Aggiungere uno di questi aspetti avrebbe dato una maggiore variabilità. Il titolo, invece, rimane lineare e uguale a sé stesso per tutta la sua (seppur breve) durata. L’unico modo per cambiare arma, infatti, è quello di completare il gioco e sbloccare le due skin alternative. Essendo presente solamente la modalità “Storia”, però, non ci sono molti motivi che possano spingere il giocatore a riprendere il gioco in mano una volta terminato.
Le munizioni infinite e i comandi semplici contribuiscono a rendere il gioco fin troppo facile. Morire in Evil Diary è davvero difficile, e nella nostra prova ci è capitato di terminare i punti salute non più di due/tre volte.
La fine del mondo su Nintendo Switch
Evil Diary presenta una grafica in pixel art molto piacevole. I modelli della protagonista e dei nemici sono ben realizzati, e alla loro resa contribuiscono numerosi dettagli come gli schizzi di sangue rosso o verde quando le creature vengono eliminate.
Degno di nota è anche il lavoro fatto con gli scenari di gioco. Nonostante siano molto contenuti, i livelli sono infatti immersivi al punto giusto grazie alla loro atmosfera cupa e oscura. Il level design è, inoltre, abbastanza variegato. I diversi fondali, pur essendo la rielaborazione di uno stesso concetto, catapultano il giocatore nel mondo post-apocalittico che viene raccontato nel titolo.
La colonna sonora del gioco merita una lode particolare. Nel menù principale e durante i caricamenti possiamo sentire musiche dal tono oscuro e thriller, che ben si coniugano con le tinte rosse e nere presenti nei menù e con l’atmosfera del gioco. Una volta che si prende il controllo di Eva la musica cambia improvvisamente, lasciando spazio a brani hard-rock/heavy metal pronti a scatenarsi non appena i primi mostri compaiono sullo scenario. Il risultato è davvero esaltante, e il giocatore viene trascinato dall’energia della musica mentre elimina i nemici di fronte a sé. Risultano convincenti anche gli effetti sonori, come ad esempio i rumori degli spari.