I videogiochi per come li conosciamo oggi rappresentano una nuova forma d’arte nata oramai più di mezzo secolo fa. Un tempo il videogioco veniva considerato solo un passatempo ideato principalmente per i bambini. Oggi invece rappresenta una grossa fetta dell’industria dell’intrattenimento, che conta appassionati sparsi in ogni angolo della terra, e che comprende non solo bambini ma anche adulti di ogni età e di entrambi i sessi.
Anni Quaranta e Cinquanta
Il primo videogioco elettronico nacque nel 1947, quando Thomas T. Goldsmith Jr. e Estle Ray Mann depositarono il loro brevetto all’ufficio brevetti statunitense. Il progetto prendeva spunto dai radar che vennero usati durante la seconda guerra mondiale. L’obiettivo era quello di colpire un bersaglio con un missile, ruotando delle manopole entro il tempo limite, in modo da dargli la direzione voluta e successivamente premere un pulsante che simulasse un esplosione. Il progetto per quanto funzionasse bene però venne abbandonato, a causa dei costi di produzione troppo elevati. Così il primo videogioco non superò mai la fase di test.
L’impiego accademico
1952: OXO – L’immagine che vedi qui sopra è quella che rappresenta una grande svolta nel mondo dell’intrattenimento videoludico, perché a modo suo rappresenta il primo videogioco della storia. Venne mostrato per la prima volta all’Università di Cambridge. Questo progetto ideato da Alexander Sandy Douglas per la sua tesi universitaria è il primo prototipo del tris per come lo conosciamo oggi.
1958: Tennis for Two – creato da William Higinbotham per intrattenere i visitatori del Brookhaven National Laboratory di New York, utilizzava un oscilloscopio per mostrare un campo da tennis visto lateralmente. Questo gioco poteva essere giocato da due persone tramite due plance formate da una manopola per regolare la traiettoria e un pulsante per lanciare la palla. Per avere successo il lancio doveva superare la rete e la traiettoria della palla veniva influenzata da un algoritmo che ne simulava la forza di gravità. Tennis for Two rimase in mostra al Brookhaven National Laboratory per circa due anni.
Come potrai ben capire nel corso di questo ventennio i videogame furono solo dei prototipi del prodotto che abbiamo possibilità di usare noi oggi. Vennero utilizzati quasi solamente in forma accademica, ma quello fu il primo cruciale passo per giungere al prodotto finale che ora tutto il mondo conosce.
Quel prodotto così all’avanguardia che nacque tra gli anni quaranta e cinquanta venne abbandonato a causa dei costi eccessivi delle macchine che venivano utilizzate.
Anni Sessanta e Settanta
1962: Spacewar – questo è il nome del primo vero titolo videoludico che venne rilasciato su larga scala; girava su computer DEC da $120.000 e consisteva nel dover distruggere l’astronave del giocatore avversario, facendo però attenzione ad un corpo celeste piazzato al centro dello schermo che fungeva da centro gravitazionale. Questo titolo venne presto introdotto all’interno di tutti i nuovi computer DEC diventando così il primo videogioco largamente diffuso della storia.
Il prototipo della prima console
1966: Brown Box – Ralph Baer insieme a Bill Harrison, dopo aver progettato alcuni videogiochi che potevano essere giocati su una normale televisione, riuscirono a creare il primo prototipo di console.
Il cosidetto Brown Box permetteva di giocare a vari videogiochi, tra cui una semplice simulazione di tennis e di tiro al bersaglio. Questa console diede anche vita ad una delle prime periferiche aggiuntive; una pistola ottica realizzata da Baer, Harrison e Bill Rusch che permetteva l’utilizzo di alcuni titoli appositamente sviluppati per essa.
1972: Magnavox Odyssey – Il Brown Box progettato nel 1968 venne successivamente venduto alla Magnavox che mise in commercio la prima console di gioco mai realizzata, denominata appunto Magnavox Odyssey.
Questa console non ebbe il successo sperato a causa del prezzo di $100 (decisamente elevato per quell’epoca), costringendo così la Magnavox ad interrompere la produzione dopo 3 anni, ma riuscendo comunque a vendere la modesta cifra di 300.000 unità in tutto il mondo.
Anni Settanta e Ottanta
Nonostante le vendite piuttosto scarse di Magnavox Odyssey questa console resta un totem per il mondo dei videogiochi, infatti successivamente alla sua uscita di scena presero piede sul mercato mondiale molte console che si ispirarono ad essa.
Venne creata l’italianissima Ping-O-Tronic prodotta da Zelussi, il Commodore TV Game 2000K, la Turnir di produzione russa, fino ad arrivare alla prima console di Nintendo.
In assoluto però l’invenzione migliore di quel periodo fu PONG, ideato da Atari. Il concetto di gioco è molto semplice: con l’utilizzo di una barretta che si muoveva in verticale, il giocatore doveva cercare di buttare una pallina alle spalle del proprio avversario.
Questo semplice videogioco divenne famoso in tutto il mondo, tanto da essere molto attuale ancora adesso a quasi 50 anni di distanza dal suo debutto.
La violenza nei videogiochi
1976: Death Race – Questo tema così delicato di cui ancora oggi sentiamo parlare continuamente ebbe inizio nel 1976, quando venne messo in commercio Death Race.
Questo titolo creato da Exidy, per le prime sale giochi arcade, consisteva nel controllare un auto con l’obiettivo di investire delle figure umanoidi che apparivano nel riquadro dello schermo. Questo titolo diede vita ad un grosso dibattito che lo fece diventare come un simbolo di violenza gratuita.
Vedendo il video qui sotto probabilmente a noi videogiocatori scappa quasi da ridere, ma fa anche capire quanto la discriminazione verso i videogiochi, nel corso degli anni non sia cambiata per niente.
L’età dell’oro dei videogiochi
1978: questo fu l’anno più importante per il mondo videoludico grazie a Taito e Atari che pubblicarono rispettivamente Space Invaders e Asteroids. Grazie a questi due titoli molti produttori decisero di buttarsi nel mercato dei videogiochi.
1980: Pac-Man – Questo personaggio nato dalla mente del geniale Toru Iwatani, rappresenta il vero punto di svolta nella storia dei videogiochi. Namco decise di produrlo inizialmente solo per le sale giochi, ma ben presto debuttò anche sui personal computer nell’ambito domestico.
Questa simpatica creatura forse rappresenta la massima espressione del videogioco; basta provare a pensare a chi al mondo non riesca a riconoscerlo solo da un immagine. In pratica Pac-Man è sinonimo di videogioco.
1982: Commodore 64 – Il Commodore 64 è un home computer creato dalla Commodore Business Machines che venne commercializzato dal 1982 al 1994. Ebbe un successo enorme grazie alle sue capacità di memoria ed una potenza grafica e sonora davvero elevate. La sua produzione cessò quando l’azienda fallì, ma resta ancora adesso una delle console più amate e vendute al mondo con le sue 22 milioni di unità.
Crisi e rinascita dei videogiochi
1983: Durante quell’anno l’industria videoludica subì un grande tracollo di vendite che portò molte aziende leader del settore al fallimento. La causa principale di questo tracollo di vendite dev’essere attribuito all’equilibro tra domanda e offerta che era insostenibile. Infatti erano presenti sul mercato troppi prodotti dello stesso tipo per una quantità di pubblico irrisoria.
Questa improvvisa crisi portò molte aziende a virare su altri settori commerciali. Colossi del calibro di Atari furono costretti a seppellire migliaia di cartucce dei loro videogiochi invenduti nella discarica nel deserto di Alamogordo in New Mexico.
La nascita del NES
Mentre il Nord America affrontava la sua grossa crisi, in Giappone Nintendo lanciò sul mercato il Nintendo Entertainment System (meglio conosciuto come NES), che si sarebbe espanso nel resto del mondo nel giro di due anni.
Con l’arrivo del NES l’industria videoludica ebbe una grossa ripresa economica, grazie anche ad un personaggio che tutt’ora è la colonna portante della software house nipponica e che chiunque al mondo o quasi riconoscerebbe in un batter d’occhio. Stiamo ovviamente parlando di Mario.
Anni Novanta
Nei primi anni 90 a dominare il mercato dei videogiochi fu ancora la software house nipponica, con la sua versione migliorata del NES, il Super Nintendo (SNES). Questa nuova console ebbe un grandissimo successo grazie ad un prezzo molto competitivo alla portata quasi di tutti, e grazie ad una vasta scelta di videogiochi che divennero delle icone: Super Mario Bros e The Legend of Zelda.
Tuttavia la vera bomba di mercato di Nintendo fu il primo Game Boy, grazie ad esso infatti divenne possibile giocare praticamente ovunque, essendo un dispositivo portatile che funzionava con delle batterie.
Questa console portatile ha venduto più di 100 milioni di copie in tutto il mondo e fu il trampolino di lancio per le console da gioco portatili. Grazie all’innovativa grafica tridimensionale che rivoluzionò il modo di creare e di vivere un videogioco. Titoli del calibro dei Pokèmon fece il suo debutto proprio sul Game Boy nel lontano 1996.
Un altra grande realtà prese forma in Giappone nella seconda metà degli anni Novanta, quando la debuttante Sony lanciò sul mercato la sua prima console da gioco. Con l’arrivo della prima PlayStation il panorama videoludico fece un ulteriore passa avanti grazie alla software house nipponica raggiungendo traguardi impensabili solo pochi anni prima.
Playstation venne alla luce in Giappone nel Dicembre del 1994 e l’anno successivo nel resto del mondo. Il grande successo di questa innovativa console conquistò grandi e piccini nel giro di pochissimo tempo, rendendo Sony una leader indiscussa nel settore videoludico per diversi anni, e ancora oggi resta una delle più grandi realtà di questo settore.
Un altro grande punto di forza di Sony fu quello di saper creare dei grandi prodotti che divennero icone senza tempo, creando non solo personaggi fantasiosi, belli da vedere e carismatici, ma creando anche ottime trame di gioco, rendendo i videogiochi non solo un passatempo ma qualcosa di più ampio e profondo.
Grazie a Sony e ai suoi vari partner commerciali vennero alla luce grandi videogiochi che ancora adesso conquistano il cuore di tanti appassionati. Prendiamo per esempio Gran Turismo, che nacque nel 1997, fu creato da Polyphony Digital e rimase per svariati anni il simulatore di guida più realistico e amato da milioni di giocatori, diventando il gioco più venduto nella storia della prima PlayStation con quasi 11 milioni di copie vendute.
Oltre a Gran Turismo vennero creati moltissimi altri titoli con cui sicuramente molti di noi videogiocatori siamo cresciuti, ad esempio Crash Bandicoot, Spyro, Tomb Raider, Croc e così via. Col passare degli anni sempre più titoli e generi vengono prodotti; spaziando dall’azione, all’avventura, ai simulatori di guida, agli sparatutto e arrivando fino agli horror.
La vera perla della prima generazione di console però rimane sicuramente Metal Gear Solid, titolo considerato un capolavoro senza tempo dove si poteva trovare all’interno tutto ciò che un gioco poteva offrire e forse anche di più.
Il vero punto di forza di questo videogioco creato da Hideo Kojima infatti, fu soprattutto la capacità di dare una forte impronta emotiva, creando un livello di narrazione unica nel suo genere. Tanto da rendere questo titolo uno strumento capace di comunicare, sfondando così il semplice concetto di svago che fino a quel momento si attribuiva ai videogiochi. Un progetto molto ambizioso che fino ad allora nessuno ebbe il coraggio di creare, ma che Konami riuscì invece a far diventare un simbolo della PlayStation.
Il nuovo Millennio
Con l’arrivo del nuovo millennio, Sony continua a farla da padrone nel mondo dell’intrattenimento videoludico lanciando sul mercato la sua PlayStation 2. La console di nuova generazione continua a mostrare un costante passo avanti nel modo di intendere e creare videogiochi, continuando ad offrire prodotti di qualità sempre migliore sotto tutti i punti di vista. Con l’arrivo del nuovo Millenio però altre grandi software house si buttano nel mercato videoludico riuscendo quasi ad eguagliare la potenza commerciale di Sony.
La novità di Microsoft e la riconferma di Nintendo
Nel 2001 dopo anni di dominio nel mondo dei PC, Microsoft lanciò sul mercato la sua prima console da gioco chiamata Xbox andando così a contrastare o almeno a provarci il dominio di Sony nel mondo delle console da gioco.
Mentre Sony e Microsoft si sfidavano a colpi di Xbox, PlayStation 2, Xbox 360 e PlayStation 3 e a svariati titoli esclusivi rilasciati per le loro rispettive console. Nel 2006 Nintendo torna alla riscossa con la sua Nintendo Wii, concentrando i suoi prodotti principalmente per un pubblico di più piccoli o per le famiglie, e continuando a creare console da gioco portatili come nel caso del Nintendo DS.
Le tre grandi realtà del panorama videoludico
Sony, Microsoft e Nintendo continuano tutt’ora ad avere grandissimo successo a livello globale. Con il lancio sul mercato di PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch infatti, il loro potere nel mondo videoludico è andato sempre più in crescendo. Hanno sicuramente cambiato il loro modo di comunicare con i rispettivi clienti e hanno fatto scelte di mercato atte a conquistare sempre più utenti; ma cosa più importante è che il livello qualitativo dei loro prodotti è stato costantemente migliorato, continuando a registrare numeri di vendite sempre più grandi ed appassionando milioni di videogiocatori di tutto il mondo. Tipica dimostrazione di quanto una sana competizione possa giovare tutti, portando le persone a voler migliorare sempre di più.
Sicuramente un vantaggio per noi videogiocatori che avremo sempre un ampia scelta di titoli da giocare, oltre ad una qualità dei prodotti sempre maggiore.
L’arrivo di Internet e del Multiplayer
Con l’arrivo di Internet nelle case di tutti, le console da gioco iniziarono a supportare anche la possibilità di giocare online. Così iniziarono ad essere creati anche i primi titoli che supportavano la modalità Multiplayer. Modalità che nel corso degli anni ha subito una grande evoluzione, diventando in molti casi parte integrante se non addirittura fondamentale di un videogioco.
Se ai tempi delle console di vecchia data la modalità online era usata sporadicamente e solo per piccole azioni, dalla sesta generazione in poi invece il multiplayer diventò parte molto importante all’interno dei videogiochi.
Grazie a questa rivoluzionaria modalità, collegando la console alla rete Internet fu possibile mettersi in contatto con altri utenti da ogni parte del mondo, mettendoli in competizione tra di loro e generando così tante nuove possibilità e aspettative per il modo di concepire e giocare un videogioco.
Negli ultimi anni sono tanti i titoli usciti che richiedono una connessione ad Internet per poterci giocare. Prendiamo per esempio Destiny o The Division, titoli che senza una connessione di rete sarebbe impossibile giocare o che comunque limiterebbero quasi completamente l’esperienza di gioco.
Molte altre cose sono nate grazie a questa nuova modalità. Esistono infatti diversi social network, forum, canali di streaming e molto altro che è possibile utilizzare per mettersi in contatto con altri giocatori, scambiarsi opinioni, chiedere consigli e fare amicizia.
I videogiochi e il mondo cinematografico
Il più grande cambiamento degno di nota nel mondo videoludico è sicuramente la qualità grafica sempre migliore, che oramai ha quasi raggiunto la perfezione. Grazie alla tecnologia infatti da diversi anni è possibile creare personaggi, mondi di gioco e persino animali o paesaggi al limite della realtà. Anche per questo motivo molti attori, compositori musicali, esperti di effetti speciali e sceneggiatori hanno iniziato sempre di più a lavorare nel mondo dei videogiochi.
Spesso possiamo parlare di rapporto tra il mondo del cinema e quello dei videogiochi, anche grazie al fatto che diversi personaggi famosi riconducibili al settore cinematografico hanno iniziato a fare il loro ingresso nel settore videoludico. Basti pensare ad attori del calibro di Norman Reedus che ha recentemente dato il volto a Sam, protagonista di Death Stranding, l’opera di Kojima dove figura anche Guillermo del Toro, regista e sceneggiatore di fama mondiale. Oppure ancora a Gustavo Santaolalla, famoso compositore musicale argentino che ha dato vita a diverse melodie per il pluripremiato The Last of Us Part II.
Di esempi simili ne potrei fare molti altri, questo a dimostrazione che il videogioco oramai è sempre più accettato a livello mondiale e viene apprezzato da tantissime persone, non solo bambini o persone normali come me o te che stai leggendo, ma anche da attori, cantanti, sportivi ecc.
Altra cosa per la quale il videogioco va a braccetto col mondo cinematografico è la possibilità di portare sul grande schermo le emozioni che noi videogiocatori già viviamo da molti anni. Sono già diversi infatti i progetti in via di sviluppo che porteranno videogiochi come Uncharted ad avere un lungometraggio, oppure alla creazione di una serie tv riguardante The Last of Us.
Senza dimenticare i vari progetti che già hanno fatto il debutto al cinema, come Assassins Creed oppure alla serie tv creata da Netflix sul mondo dei Witcher.
Tutte cose che possono solo fare felici noi videogiocatori, che già molti anni fa avevamo capito l’enorme quantità di emozioni che i videogiochi possono trasmettere.
La Next-Gen
Ora all’alba della Next-Gen siamo tutti entusiasti del successo che questa nostra passione ha ottenuto in tutto il mondo, e non vediamo l’ora di buttarci in nuove avventure, con la speranza di trovare sempre qualcosa di bello per cui valga la pena continuare a giocare alle console.