Se il mondo dei videogiochi, inteso come software, è stato finora abbastanza tiepido nei confronti dell’onnipresente made in China, le cose potrebbero presto cambiare grazie al China Hero Project promosso da Sony per incoraggiare lo sviluppo di titoli da parte di programmatori provenienti dal colosso asiatico.
Spikewave Games ne ha approfittato, proponendoci un titolo puramente stealth con elementi di hacking dal titolo Evotinction, ovvero un misto tra evoluzione ed estinzione.
Andiamolo a scoprire.
Deliver us… HERE
La storia inzia nel mezzo dell’azione (o in medias res se preferisci), e ci vede nei panni del dottor Thomas Liu, accompagnato da una IA sferica denominata 0z; i due si trovano all’interno di HERE (qui), una struttura di ricerca segreta, al cui interno condurre degli studi in grado di garantire all’umanità uno step evolutivo importante.
Come da protocollo, qualcosa va storto ed un virus chiamato RED si diffonde attraverso la rete della struttura e infetta tutti i suoi sistemi, che siano IA, terminali o esseri umani con innesti cibernetici.
Non sappiamo da dove arriva, ma essendo gli unici apparentemente salvi ed in grado di muoverci il nostro compito è quello di sistemare le anomali e riportare l’ordine nella struttura, armati solo di un blaster elettrico in grado di friggere le sfere IA e delle nostre capacità di hacker.
Questa è, grossomodo, la parte più compensibile della storia; purtroppo, peccando sicuramente di inesperienza in Spikewave Games hanno si creato una storia tutto sommato non originalissima, ma non sono stati in grado di gestirla al meglio.
Evotinction è un continuo alternarsi tra flashback e presente, il tutto a ritmo molto rapido, dandoci costantemente la sensazione di aver perso qualcosa per strada e inondandoci di informazioni (non tutte essenziali) senza darci tempo di metabolizzare.
Quando parlo di errori di gioventù degli sviluppatori, lo faccio perchè si intuisce una sostanza dietro alla storia, con momenti di rottura della quarta parete in cui il gioco parla con il giocatore e alcuni, sia pur telefonati, colpi di scena.
Nel complesso, pur ricordandoci ad un primo sguardo titoli come Deliver Us Mars e simili, Evotinction ha una sua personalità, che con un po’ di cura in più avrebbe potuto dare vita ad un gioco sicuramente più avvincente e interessante.
Gameplay di Evotinction
Come detto, Evotinction è uno stealth vecchio stile, uno di quelli in cui essere scoperti porta spesso alla morte, o meglio ad un qualcosa di simile visto che il buon dottor Liu non verrà eliminato quanto piuttosto “hackerato” ed infettato da quello stesso virus RED che dovremmo isolare a sgominare. Questo avviene principalmente nei primi momenti di gioco, quelli in cui avremo poche “armi” e poche possibilità di fuga.
Se la storia è un po’una nota dolente, il gameplay di Evotinction per quanto spesso scollegato dall’avanzare della storia, è di buon livello. Come detto in precedenza, la maggior parte dei nemici sono sfere identiche ad 0z denominate Geni.
Trattandosi in definitiva di droni, abbiamo varie possibilità per eliminarli che spaziano dal colpo di blaster allo spegnimento, previa lettura del codice a barre presente sul retro della sfera.
Quest’ultima tecnica è quella più efficace e sicura, dal momento che non allerta gli altri Geni, ma anche un po’ più complessa perchè implica lo scivolare alle spalle delle sfere per leggere il codice da hackerare.
Ovviamente, man mano che avanziamo nelle 5-6 ore di gioco complessive, i Geni miglioreranno le proprie capacità alzando il livello di sfida, allo stesso tempo doc Liu acquisirà le abilità necessarie per fronteggiarli senza trasformare il tutto in uno scontro impari.
Infatti le capacità di hackeraggio del dottore ci consentiranno di fare girare le sfere in modo tale che guardino altrove oppure potremmo rendere i Geni ciechi o ancora sviluppare un virus in grado di metterne fuori gioco più di uno in contemporanea.
Il risvolto della medaglia per quanto riguarda queste capacità, è che dovremo sempre avvicinarci ai droni, rischiando di essere individuati; inoltre, se l’hacking non verrà concluso entro 5 secondi i droni potranno individuare la nostra posizione e scatterà l’allarme. Ne consegue anche che non potremo utilizzare in maniera indiscriminata questo tipo di abilità, perchè per ogni violazione portata a termine la barra che indica la nostra invisibilità si ridurrà fino, come detto, a rendere visibile la nostra posizione al nemico.
Una volta identificati, abbiamo una brevissima finestra per agire e mettere KO l’avversario (meglio se con il blaster), prima che scatti l’allarme generale.
Unica piccolo variazione al gameplay sono i boss che incontriamo di tanto in tanto e che danno vita a scontri del tutto diversi tra loro: alcuni di essi trasformano addirittura il titolo in uno sparatutto in terza persona.
Anche in questo caso non siamo davanti una sfida impossibile; potrà servire qualche minuto per capire come battere il boss, ma una volta capito il meccanismo diventa tutto più semplice.
L’ultimo diversivo dalla storia principale è una modalità simulazione, che troviamo all’interno dei computer delle zone sicure, e che ricorda la modalità VR di Metal Gear Solid. Ci troveremo infatti all’interno di livelli virtuali in cui allenare le capacità che abbiamo appreso nel mondo reale superando delle mini-sfide, al termine delle quali riceveremo un gettone, utile per gli upgrade.
Segnali di stile: grafica e audio
Grazie all’utilizzo di Unreal Engine 5, il mondo di Evotinction è ben fatto per la maggior parte del tempo; sporadicamente infatti troviamo sequenze poco convincenti per quanto riguarda riflessi o superfici, ma avviene di rado.
Del resto, tenuto anche conto della tipologia di gioco, non avremo troppi spazi in cui gironzolare liberamente e quasi tutto intorno a noi è stato posizionato in funzione del gameplay.
Il sonoro è invece parzialmente rivedibile: il doppiaggio (in inglese) per quanto ben fatto è troppo piatto e non sembra affatto che ci troviamo nel bel mezzo di una catastrofe.
Anche gli effetti sonori non fanno gridare al miracolo: la musica è spesso fuori contesto e gli effetti sonori non sono adeguati all’azione su schermo.