Quando pensiamo alla difficoltà in un videogioco, essa può manifestarsi in diverse forme, che risultano più o meno “giuste” a seconda del contesto. In alcuni casi, la sfida si trova nel design o nell’intelligenza artificiale, che mettono alla prova le abilità del giocatore nell’affrontare situazioni imprevedibili. In altri casi, come nei giochi di rompicapo, la difficoltà risiede nella capacità di risolvere enigmi, richiedendo quindi l’uso dell’ingegno e dell’esperienza del giocatore.
Exographer, sviluppato da SciFun Games, è un titolo che punta su sezioni platform e puzzle, combinando meccaniche di gioco con nozioni scientifiche reali. Il gioco si distingue per il suo rispetto delle leggi della fisica, grazie alla collaborazione di Raphaël Granier de Cassagnac, fisico che ha lavorato al CERN (l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare) e autore di opere di fantascienza. Questa unione tra scienza e gameplay rappresenta un interessante esperimento, dove il realismo scientifico è integrato nel design delle sfide.
Pianeti alieni e misteri da risolvere
Exographer è un metroidvania bidimensionale in pixel art, in cui interpretiamo il protagonista INI, un personaggio di cui sappiamo poco, se non il nome. La storia inizia quando INI riceve una misteriosa richiesta di soccorso e decide di esplorare un pianeta sconosciuto. Una volta giunto sul pianeta, il protagonista dovrà indagare e scoprire la verità su un’antica civiltà che lo abitava.
Questo incipit si evolve lentamente, rivelando i segreti del pianeta man mano che l’avventura prosegue. Il gioco mantiene un alone di mistero che, con il progredire, stimola la curiosità del giocatore, rendendo l’esperienza intrigante e piacevole. L’ambientazione e lo stile artistico creati dal team di SciFun Game contribuiscono a rendere l’avventura ancora più suggestiva e immersiva.
La scienza risolve tutto
Come già anticipato, Exographer si presenta come un metroidvania in 2D, con livelli a scorrimento che offrono un mix di sezioni platform e soprattutto enigmi ambientali. Questi enigmi vanno risolti utilizzando diversi strumenti che l’avventura ci fornisce gradualmente. Il fulcro di Exographer ruota attorno alla risoluzione di enigmi basati su concetti scientifici, un aspetto che riflette la formazione del team di sviluppo, composto anche da uno scienziato. Le capacità sbloccabili, necessarie per superare i vari ostacoli, richiedono un certo sforzo mentale e logico, rendendo la risoluzione degli enigmi tutt’altro che semplice.
Se pensavate di poter risolvere tutti gli enigmi facilmente, vi aspetta una sorpresa: Exographer premia chi si impegna mentalmente e sa ragionare in modo creativo, spesso “pensando fuori dagli schemi”. I puzzle non sono immediati e richiedono una riflessione attenta, anche grazie agli accessori che troveremo durante il gioco, i quali si basano su principi scientifici. Ad esempio, ci sarà uno strumento per controllare la gravità, un altro per attraversare determinati materiali, una fotocamera che permette di teletrasportarsi nella zona fotografata, e altri ancora. Questo connubio di elementi scientifici crea un collegamento interessante tra la narrazione e le meccaniche di gameplay.
Uno degli strumenti di gioco, la fotocamera, consente di scattare foto di determinati luoghi che emettono energia. Analizzando queste immagini, potrai identificare particelle specifiche osservando le linee che le collegano, sbloccando così aree inaccessibili, per fare un esempio. Certo, la progressione può risultare un po’ lenta e rallentare il ritmo dell’avventura, ma non in modo eccessivo.
Ovviamente non ci sono solo enigmi: ci sono anche sezioni platform ben implementate e fasi di esplorazione. Nei venti livelli di Exographer, è sempre possibile tornare indietro, offrendo una certa libertà di esplorazione. La durata complessiva del titolo si aggira intorno alle 15 ore, e su Nintendo Switch, grazie alla sua portabilità, l’esperienza di gioco risulta ulteriormente migliorata.
Un mondo sconosciuto in pixel art
La prima cosa che salta all’occhio in Exographer è sicuramente il suo lato artistico, che permea tutta l’esperienza di gioco. La pixel art realizzata da SciFun è davvero notevole, esaltando le varie ambientazioni che esploreremo all’interno di questo metroidvania. L’ambientazione è molto varia, con sei biomi completamente diversi, che invogliano costantemente a proseguire, nonostante la complessità di alcuni enigmi. Il team ha chiaramente dedicato molto tempo a rendere gli scenari ricchi di dettagli, capaci di catturare l’attenzione del giocatore.
Dal punto di vista tecnico, Exographer si mantiene su ottimi livelli. Abbiamo provato il titolo su Nintendo Switch e possiamo affermare che si comporta molto bene. Durante la nostra avventura non abbiamo riscontrato cali di frame rate, bug o altri problemi che potessero compromettere l’esperienza. Il gioco risulta molto pulito. Anche la colonna sonora è estremamente piacevole e suggestiva, accompagnando perfettamente l’avventura. Il compositore Yann Van Der Cruyssen, già noto ai videogiocatori per aver lavorato su Stray e Cave Story, ha fatto un lavoro eccellente. Lo stesso vale per gli effetti audio, che sono di ottima qualità. Il gioco presenta inoltre sottotitoli in italiano.