Fallout 76 è un titolo che ha ricevuto un’accoglienza davvero pessima nei suoi primi giorni di vita e ancora oggi per molti videogiocatori, il titolo è rimasto impresso nella loro testa come uno dei peggiori disastri videoludici di sempre. Partiamo dal presupposto che è giusto ricordarsi Fallout 76 come un flop, dopotutto il gioco ha sofferto di non pochi problemi al lancio e questo portò la community ad allontanarsi in fretta dal prodotto.
Si sa però che le cose possono cambiare, ovviamente non accade sempre, ma se c’è una cosa che Fallout 76 ci ha insegnato, è che un progetto per quanto partito male, può sempre rinascere dalle sue ceneri. Vorrei quindi raccontarti sì di come il gioco fosse disastroso nei suoi primi giorni di vita, ma anche di come con il tempo è riuscito a rinascere, fino a diventare il titolo che è ora. Il mio compito è quindi quello di mostrarti i miglioramenti di un progetto dato per morto, ma che ora ha più di una freccia al suo arco.
23 ottobre 2018
Fallout 76 è arrivato sugli scaffali il 23 ottobre 2018, dopo aver creato un certo tipo di hype, dato che dopotutto si trattava del primo Fallout votato al multiplayer. Purtroppo però il progetto dimostrò di essere in uno stadio davvero embrionale, con moltissimi bug che hanno afflitto i giocatori per le successive settimane di gioco.
Oltre a questo però c’era una generale mancanza di contenuti e una ripetitività piuttosto netta di fondo. Tutto ciò ha contribuito a creare astio in moltissimi videogiocatori, che di conseguenza hanno abbandonato il titolo.
Ovviamente questa non fu assolutamente l’unica conseguenza negativa del lancio, dato che il gioco subii un pesante review bombing, che affossò ancora di più la sua popolarità. Insomma Fallout 76 partii decisamente con il piede sbagliato, tanto che già dopo pochi mesi cominciarono ad arrivare diversi rumor su un eventuale formula free to play, che di solito risulta essere l’ultima spiaggia dei progetti che hanno avuto un crollo.
Le mancanze di Fallout 76
Ma cosa aveva di tanto brutto Fallout 76 da essere così odiato? Abbiamo discusso prima di una ripetitività di fondo, ma il problema maggiore che affliggeva il gioco era la totale mancanza di interazione. Per quanto infatti il mondo di gioco fosse affascinante, questa mancanza portava i videogiocatori a sentirsi effettivamente “soli” all’interno della mappa.
Un emblema di questa solitudine erano gli olonastri, che in qualche modo andavano a sostituire il contatto umano, ma con pessimi risultati. Ovviamente giocando il titolo con degli amici, le cose cambiavano parecchio, ma anche in quel caso un altro tipo di mancanza cominciava a farsi sentire, ovvero l’endgame.
Alla fine del gioco non c’era praticamente nessuna sorta di attività che giustificasse la permanenza nel titolo e anche a causa di ciò Fallout 76 venne progressivamente abbandonato. Tutta questa negatività avrebbe fatto arrendere moltissime case di sviluppo, ma Bethesda decise di non arrendersi e stringendo i denti, portò avanti il progetto.
Nuclear Winters e i primi segnali positivi
Quello che accadde dopo il lancio, fu quindi l’annuncio di diversi contenuti gratuiti per il gioco e forse uno dei più importanti fu Nuclear Winter, che portò una sorta di Battle royale all’interno di Fallout 76. Questo contenuto destò parecchio l’attenzione di diversi videogiocatori, forse anche grazie al fatto che le Battle royale fossero parecchio in voga in quel momento (si parla di giugno 2019).
Diversi giocatori ritornarono quindi nel mondo di Fallout 76 e trovarono un gioco piuttosto diverso, ma che ancora soffriva di svariati problemi. Nonostante però i difetti ancora presenti nel progetto, i videogiocatori cominciarono a ritornare piano piano a popolare i server di Fallout 76. Nuclear Winter lanciò infatti un segnale parecchio positivo, ovvero che Bethesda non si era arresa e che quindi il gioco sarebbe continuato a crescere.
Un altro fattore fondamentale, è che tutti i contenuti aggiuntivi sarebbero stati totalmente gratuiti. Insomma, da videogioco apparentemente morto, Fallout 76 cominciò una lenta rinascita. Il culmine di questa nuova vita arrivò però nell’aprile del 2020, grazie all’avvento dell’espansione gratuita denominata “Wastelanders”.
Ritornano gli NPC e i giocatori nell’Appalachia
Wastelanders creò parecchio hype intorno alla community del gioco (che nel frattempo era ritornata ad essere piuttosto grande), dato che in questa espansione avremmo visto il ritorno dei tanti agognati NPC, una delle mancanze più grandi di Fallout 76. In Appalachia quindi hanno fatto finalmente ritorno gli esseri umani e la essenza GDR di Fallout ha cominciato ad insediarsi anche in Fallout 76.
Non sono infatti solo ritornate le “classiche” missioni della saga, ma anche le risposte multiple nei dialoghi e il sistema di reputazione. L’arrivo quindi in Appalachia di questi NPC, portò una conseguenza davvero positiva al progetto, dato che cominciarono a mettere piede in quel luogo anche molti nuovi giocatori.
Grazie infatti a Wastelanders, moltissime nuove leve hanno fatto la loro comparsa in Fallout 76, desiderosi di dare una possibilità al gioco. Questo passaggio non fu ovviamente facile, dato che nonostante il tempo passato, veleggiava ancora una certa negatività sul progetto. Nonostante questo però, il gioco torno effettivamente ad essere popolato e a godere di una community molto dedita all’aiutare i nuovi arrivati.
Non giudicare un gioco dalla copertina
Andando avanti di un anno, arriviamo alla situazione attuale di Fallout 76, dove da poco il gioco ha visto l’avvento della Confraternita d’Acciaio. Fallout 76 per come è adesso, è un’esperienza davvero piacevole, capace di coinvolgere sia chi è neofita della serie, sia chi è invece un esperto della saga.
Inoltre al contrario del passato, il titolo è anche godibilissimo giocando in solitario, grazie alle tante quest presenti, che ti permettono di vivere l’esperienza come più ti aggrada. Ovviamente giocare con amici è ancora fattibile e anzi rappresenta uno dei punti di forza dell’esperienza, ma è comunque bello sapere che ci si può godere Fallout 76 anche da soli.
Oltre a questo, è ora possibile usufruire di un endgame molto più strutturato grazie agli eventi e agli incarichi giornalieri, che difficilmente ti stancheranno. Ovviamente non siamo ancora giunti alla conclusione di Fallout 76, dato che Bethesda sembra voglia continuare a migliorare il progetto per diversi anni.
Fallout 76 merita di essere giocato
Fallout 76 è quindi un gioco che ha avuto un inizio parecchio travagliato, che di sicuro non ha incontrato le aspettative dei tantissimi videogiocatori che lo attendevano. Col passare del tempo però, il titolo è riuscito ad innovarsi, fino a diventare qualcosa di completamente diverso rispetto al passato. Questo dovrebbe portare parecchi giocatori a rivalutare l’acquisto del gioco, perché anche se sappiamo che in passato Fallout 76 ha deluso, ora la storia è cambiata.
Un fattore importante da tenere a mente, è che bisogna sempre rimanere con la mente aperta e valutare un titolo in base alle sue effettive potenzialità. Se Fallout 76 fosse stato ancora oggi un pessimo titolo, non saremmo qui a parlarne. Bisogna quindi cercare di non chiudersi a riccio sulle proprie convinzioni e dare invece una possibilità a quella che è una effettiva rinascita. Certo è che avremmo voluto vedere Fallout 76 così fin dall’inizio, ma oramai è inutile pensarci, l’unica cosa che dovresti fare in questo momento è dargli un’altra possibilità.
Se nonostante le mie parole, rimani dubbioso sul progetto, ti consiglio di giocare Fallout 76 grazie all’Xbox Game Pass, in modo che puoi provare l’esperienza ad un costo davvero irrisorio. Fallout 76 è infatti disponibile su PC, Xbox e xCloud grazie al servizio in abbonamento di Microsoft.