Fallout 76, l’ultimo capitolo della saga post-apocalittica di Bethesda, sta riscuotendo in Giappone un successo incredibile. Il titolo è stato accolto in passato con molta freddezza dai giocatori nipponici, rilasciato fra l’altro con alcuni mesi di ritardo dalla software house – rispetto al resto del mondo – per correggere certi aspetti poco graditi a quello specifico mercato. Ora sembra che il vento sia cambiato…
Fallout 76 e il successo in Giappone, doppia vittoria per Bethesda
La neo popolarità che il gioco sta ottenendo nella Terra del Sol Levante dipende in primis dalle enormi possibilità di personalizzazione aggiunte dallo sviluppatore, che hanno reso il gioco una sorta di “parco giochi” in cui è possibile personalizzare l’aspetto di moltissime cose, dalle dimore che il giocatore più detenere e abbellire in molti modi diversi, ai veicoli e gli oggetti in game.
Sembra che la possibilità di personalizzare un mondo post-apocalittico secondo i gusti personali abbia incontrato i gusti del pubblico giapponese, mentre la creatura di Bethesda può dirsi migliorata rispetto alla – super criticata – release iniziale, ricca di bug e di base in grado di scontentare un po’ tutti peer via di una struttura eccessivamente pay-to-win.
I giocatori giapponesi sembrano apprezzare il titolo più che mai, nonostante il “piglio occidentale” dello sviluppatore che – lo ricordiamo – è la casa madre di quella che è probabilmente la saga di RPG occidentali per antonomasia: The Elder Scrolls.
Questo è un doppio successo: da una parte le vendite in crescita e un titolo che fa furore in un mercato storicamente avverso; Dall’altra un ulteriore avvicinamento da parte della community giapponese a una software house facente parte (oramai a tutti gli effetti) degli Xbox Game Studios, e in procinto di pubblicare grandi giochi da almeno 5 diversi team. Tutti – è la ferma convinzione di chi scrive – esclusive assolute di Xbox e del suo ecosistema (incluso ovviamente il PC con Game Pass), iniziando proprio con The Elder Scrolls VI.