Dopo un lungo periodo di gestazione in seguito all’uscita di Farming Simulator 19, lo sviluppatore Giants Software prova ancora a dominare la scena dei simulatori agricoli con Farming Simulator 22. Ho provato il titolo e sono rimasto soddisfatto dall’esperienza globale, anche se i dubbi che mi hanno attanagliato dopo averlo giocato a fondo sono davvero tanti.
È necessario però che io metta le mani avanti; nonostante lo strabordante numero di cloni che infestano gli store, Farming Simulator 22 rimane la miglior esperienza del suo genere, come lo era il suo capitolo precedente.
Purtroppo però, come tanti prodotti ad appuntamento seriale quali FIFA, COD e via dicendo, Farming Simulator 22 si porta dietro una problematica piuttosto comune: ricalca tanto e osa troppo poco. Vediamo insieme a cosa mi riferisco.
Cos’è Farming Simulator 22?
Anche se il titolo del gioco è abbastanza eloquente sull’esperienza che esso propone, trovo corretto fare un leggero briefing per tutti i lettori che non hanno mai provato un Farming Simulator.
Farming Simulator 22 è un titolo che fa della simulazione pura e cruda il suo perno fondamentale e ci aggiunge qualche piccola feature da gestionale molto piacevole. In Farming Simulator si fa effettivamente tutto quello che potrebbe fare un fattore nella realtà: puoi coltivare tantissimi tipi di ortaggi, frutti, cereali e via dicendo.
Come se questo non bastasse puoi anche cimentarti nell’allevamento, che sia di mucche, cavalli, pecore o maiali, in Farming Simulator sei letteralmente libero di scegliere cosa allevare o coltivare. Nessun obiettivo da raggiungere, nessuna storia da finire; solo tu, la tua fattoria e le scelte con cui deciderai di portarla avanti.
L’aspetto più ammirevole di Farming Simulator è la precisione con cui vuole mimare la realtà: al contrario di molti altri titoli più leggeri, le azioni richieste per coltivare un campo sono molteplici e stratificate. Insomma, scordati di arare il terreno, piantare i semi e limitarti ad aspettare il raccolto. Dovrai trattare il terreno con fertilizzanti o prodotti che evitino la crescita di erbacce, tenere conto delle stagioni o del riposo necessario al terreno per recuperare i nutrienti. Bisogna sottolineare anche che il titolo, grazie a tre differenti difficoltà, elimina alcune di queste variabili per i giocatori meno hardcore.
Ciò che rende Farming Simulator unico nel suo genere è la sua attenzione al dettaglio. Una volta che avrai raccolto tutto il seminato, questo non verrà magicamente immagazzinato in una riserva fittizia e “videoludica”, ma dovrai depositarlo in un apposito silos. Per vendere la materia prima avrai bisogno di un veicolo con cui trasportarla per portarla al compratore. Non hai il veicolo adatto al trasporto? Dovrai affittarlo o verrà direttamente il compratore a ritirarlo, ma questo avrà un costo nel bilancio. Insomma, Farming Simulator richiede costantemente che tu faccia nel modo più realistico possibile.
Anche per quanto riguarda la fedeltà dei veicoli, siamo a livelli mai toccati da altre produzioni. La simulazione è arricchita da un numero spropositato di macchinari agricoli o vetture per il trasporto, tutti realmente esistenti, su cui è possibile montare mietitrebbia, seminatrici e altri strumenti utili. Peccato per il sistema di guida veramente basilare che, in più di un’occasione, ha reso il trattamento dei campi un filo più complicato di quello che mi aspettavo che fosse.
Supportando un cross-play completo, Farming Simulator 22 ti offre anche la possibilità di giocare con i tuoi amici, fino a un massimo di 16 giocatori se hosti da PC, a scendere a 6 qualora si faccia da host su console.
Qualche passo in avanti, ma poco coraggio
Farming Simulator 22 è la migliore esperienza di simulazione presente sul mercato, anche rispetto al 19, e su questo non ci piove. Al contempo, visto il tempo che è passato dall’uscita di quest’ultimo, non nego che mi aspettavo di trovare dei miglioramenti sostanziali, quando in tutta franchezza quest’ultimo capitolo potrebbe essere riassunto in Faming Simulator 19 con le mod. Chiaramente la mia è una provocazione, ma non è un affermazione poi così lontana dalla realtà.
Giants Software ha infatti introdotto (ma comunque limato) alcune delle mod più popolari del diciannovesimo capitolo della saga. Il sistema di gestione degli operai, AI che si possono pagare per lavorare al nostro posto, è stato molto approfondito, anche se l’intelligenza artificiale delle stesse continua a essere gravemente carente. Gli operai si bloccano troppo spesso per via di imprevisti sul percorso, ed è davvero spiacevole dover perdere tempo con qualcuno che dovrebbe fartene guadagnare.
Sempre da una mod molto popolare è stato preso il sistema di calendarizzazione, utile per tenere sotto osservazione l’arrivo di nuove stagioni. Completamente inedite invece l’introduzione di ulivi e viti per l’agricoltura e dell’apicultura per l’allevamento, con tanto di nuovi veicoli adatti alla raccolta di questi nuovi elementi.
Ancora più incredibile, la possibilità di rifinire le proprie materie prime senza ricorrere a esterni. Adesso, grazie all’acquisto di nuove strutture, sarai tu a decidere se vendere direttamente uva o vino! La possibilità di vendere prodotti finiti ci ha entusiasmato parecchio, visto che aumenta a dismisura le possibilità che Farming Simulator 22 offre ai suoi giocatori.
Anche se le aggiunte sopracitate rendono di fatto Farming Simulator 22 il capitolo più completo della serie, soprattutto considerando il rinnovato supporto alle mod, non è tutto oro quel che luccica. Se dal punto di vista dell’audio si è fatto un salto di qualità non indifferente, con suoni di animali e veicoli che finalmente rendono giustizia alla simulazione, dal punto di vista tecnico siamo veramente a livelli davvero bassi.
La fisica di gioco è terribile, quasi grottesca, e modelli e texture sono al limite del guardabile. Soprattutto in un gioco come questo, mi aspetterei una certa cura per il terreno, le piante e gli animali, invece completamente assente, rendendo il salto grafico fra 19 e 22 appena percettibile. Diversamente dal resto, almeno i modelli delle vetture sono ottimi e ben dettagliati.
L’ultima occasione mancata è la quasi totale assenza di accessibilità del titolo. Avvicinarsi a questo brand da Farming Simulator 22 può essere letteralmente traumatico per un novizio. Esiste una guida scritta in game e persino una esterna al gioco chiamata chiamata Farming Simulator Academy, ma questi due aiuti non bastano assolutamente a colmare il vuoto lasciato dall’assenza di un tutorial ben confezionato. Dovrai imparare da solo quasi ogni meccanica proposta dal gioco perché, oltre a una leggerissima infarinatura generale, il gioco ti abbandona a te stesso dopo appena 5 minuti dall’avvio.