Sviluppato da Igloosoft Games LLC e pubblicato da TinyBuild, Farworld Pioneers è un’avventura sandbox (qui un nostro approfondimento sul genere) in 2D ad ambientazione fantascientifica. Si tratta di un mondo pixelloso a due dimensioni dove siamo quasi del tutto abbandonati a noi stessi e noi abbiamo provato a fuggire da queste terre sconosciute su PlayStation 4. Pronto a scoprire la nostra recensione?
Farworld Pioneers – una colonia in costruzione
Farworld Pioneers non ha una trama vera e propria. Siamo un uomo esploratore interplanetario in grado di creare colonie e interi sistemi di automatizzazione. Non c’è un vero limite o uno scopo ben preciso e giocato in single player, lo diciamo subito, rischia di annoiare velocemente. Il problema è che mancano stimoli nonostante un mondo di gioco, fatto di pianeti da esplorare, potenzialmente enorme.
E bada, Farworld Pioneers è pieno di personaggi. Oltre a Buddy, il nostro iniziale compagno di avventure, o sventure che dir si voglia, troverai tanti altri visitatori che potrai poi eventualmente far far parte della tua colonia e quindi della tua grande “famiglia”. Pensa, potrai potenzialmente avere anche più di una colonia sparsa per il mondo. E se giochi online, potrai farti nuovi amici o nemici, sfruttando il sistema di fazioni che offre il titolo stesso. Quindi, possiamo dire che il motore che porta avanti il titolo, più che le chiacchiere di Buddy con le sue missioncine, sia la voglia di esplorare e scoprire i confini ludici di Farworld Pioneers.
La fatica di costruire
Farworld Pioneers ha un grosso problema: è inutilmente frustrante. Siamo onesti, è palese che il titolo nasce su PC dove i comandi, seppur macchinosi, possono essere gestiti abbastanza rapidamente. Pad alla mano, la situazione degenera e basta premere un tasto sbagliato per ritrovarsi a imprecare. Ma procediamo con ordine. Come detto a inizio recensione, Farworld Pioneers è un sandbox 2D che punta molto sul crafting e sull’esplorazione.
C’è un sacco di roba da costruire e quindi un quantitativo enorme di materiali da scovare, conoscere e utilizzare. Il problema è costruire e raccogliere. Ma anche dare comandi… il problema è fare cose in Farworld Pioneers e il motivo è semplice: la gestione dei menù. In pratica per fare qualsiasi cosa, tranne muoversi e saltare, devi prima attivare un menù a tendina laterale. Successivamente potrai agire almeno che non sei chiamato, come nel caso della costruzione, a un ulteriore menù in cui selezionare.
Su carta non è complicato ma a schermo la situazione è tanto caotica, visivamente, quanto scomoda e confusionaria. Per non parlare del sistema per dare comandi agli altri coloni. Il sistema di automazione è sì intrigante ma per realizzarlo ci vuole tempo e fatica, troppo. Il sistema è legnoso, il puntatore a schermo con cui dare i comandi è scomodissimo e assolutamente inadatto al pad. Anche i macro menù dove puoi parlare con Buddy e scoprire un vago cenno di lore, è gestito malissimo.
Lo stesso tutorial (striminzito e impreciso) non completa gran parte delle situazioni che ti attendono, lasciandoti alla deriva tra oggetti, menù e richieste che difficilmente riuscirai a intuire e risolvere subito. In tutto ciò, non mancano stravaganti specie aliene aggressive da cui dovrai sopravvivere. E in effetti, la sopravvivenza in Farworld Pioneers è uno degli elementi principali ma anche qui, non è reso facile. Tra l’altro, non devi badare solo a te stesso ma anche alla propria colonia intesa come persone e come struttura.
Tranquillo, la varietà di costruzioni, in Farworld Pioneers, non manca ma per costruire, ancora una volta, il sistema di gioco diventa inutilmente complesso con una precisione certosina e che non risparmia errori. E questo si traduce nel ripetere più e più volte determinate azioni con lo spreco di risorse, spesso anche preziose. Costruire diventa quindi un processo lento, frustrante e ancora una volta, scomodo. L’impatto iniziale con Farworld Pioneers non è quindi dei più morbidi, tutt’altro. Eppure più si va avanti, più le occasioni ludiche si moltiplicano.
I pericoli sono tanti e di vario genere, le colonie offrono nuove occasioni e nuove strutture, gli automatismi possono regalare grande soddisfazione eppure… altro problema: l’IA. Non è perfetta nè per i nemici né per gli alleati con personaggi che semplicemente si bloccano o che corrono contro a pericoli completamente alla cieca lasciando poi degenerare tutto. Insomma, Farworld Pioneers richiede molta pazienza sia per i comandi che per il mondo di gioco in sé, sicuramente non accessibile.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Farworld Pioneers usa una pixel art abbastanza anonima seppur molto colorata e con biomi vari. Interessanti le razze aliene ma presto tutto diventa un po’ confuso. I materiali stessi non si vedono benissimo su schermo e più il mondo si affolla, meno riuscirai con precisione ad agire. In tutto ciò, il risultato finale, esteticamente parlando, è comunque privo d’identità e mordente. Discorso analogo per le animazioni.
Il sonoro, invece, è abbastanza nella media, senza tracce particolarmente memorabili. Buoni gli effetti sonori ma anche qui, niente di eclatante. Infine segnaliamo la gradita presenza dei sottotitoli in lingua italiana.