fault – StP – LIGHTKRAVTE è uscito il 28 maggio 2022 e ha riscosso immediatamente un grande successo; sviluppato da ALICE IN DISSONANCE, risulta essere l’ultimo capitolo di una piccola serie di visual novel. In realtà è un prequel dove vengono presentati i personaggi principali che i fan della saga già conoscono. La visual novel è uscita solo su Steam grazie a Phoenixx Inc. al prezzo di €14,99 con netti miglioramenti alla grafica.
Ovviamente è un titolo single player, non c’è alcun tipo di motivo per inserire una modalità multiplayer in un gioco che altro non è che un racconto visivo, e non è presente la lingua italiana. Sono disponibili tre tipi di traduzioni: inglese, giapponese e cinese semplificato.
Al contrario di molti videogiochi, fault – StP – LIGHTKRAVTE non presenta una DEMO da provare per ovvi motivi; viene raccontata una storia e mettere qualsiasi anteprima potrebbe essere considerata uno spoiler, oltre al fatto che sarebbe estremamente difficile riuscire a mostrare anche solo un pezzo della storia in questione. Specialmente quando il racconto può essere considerato autonomo.
Non c’è alcun bisogno di aver giocato ai capitoli usciti precedentemente per potersi godere fault – StP – LIGHTKRAVTE.
fault – StP – LIGHTKRAVTE si apre con la vita di Khaji
In questo paragrafo racconterò la storia di fault – StP – LIGHTKRAVTE nella maniera più semplice e sintetica possibile per non rovinarti l’esperienza di gioco. Siamo nel regno di Ruhjzenhaide dove la magia ha preso piede abbastanza duramente. Un mondo fantasy dove la lingua scritta e parlata si fonda con quella passata, creando situazioni al limite della realtà.
Solitamente, in ambienti del genere, è facile trovare il protagonista volenteroso nell’intraprendere la via del guerriero o del potente mago in grado di scalare le montagne con il pensiero. Khaji, però, non è così; il giovane dai capelli castani è molto più tranquillo, in quanto il suo sogno più grande è quello di diventare un pittore.
Dipingere tutte le belle ragazze in circolazione è la sua aspirazione massima, ma c’è un problema: è un pessimo pittore. E questo suo sogno non vuole essere solo una passione, ma anche un lavoro vero e proprio. Inoltre, Khaji non proviene da una famiglia d’arte; suo padre era un agricoltore, un contadino, e il figlio ha l’ingrato compito di portare avanti l’attività.
Ovviamente cerca di fare del proprio meglio sognando di vivere in campagna con una splendida ragazza, ma nonostante ciò non è quello il suo destino. Così inizia a pensare a come poter realizzare il suo obiettivo solo dopo aver avuto un incontro importantissimo per il futuro dell’attività di agricoltore.
La sua decisione è semplice: prima di tutto deve diventare bravo nella pittura. Ed è proprio da questo punto che inizia la vera storia di fault – StP – LIGHTKRAVTE. Nei primi 20 minuti di gioco troverai tantissimi dialoghi e i vari pensieri del personaggio protagonista; riuscirai a capire il suo carattere, ancora terribilmente immaturo e troppo influenzato dall’adolescenza. Spesso non sembra ragionare con il cervello, al contrario del team che lo circonda.
Seppur giovani, ogni personaggio all’interno di fault – StP – LIGHTKRAVTE ha una propria realtà ed è interessante vedere come tutti evolvono mantenendo i propri principi. Queste evoluzioni sono maggiormente visibili nel capitolo fault – Silence The Pedant.
Più di 500.000 copie vendute
La storia è scritta molto bene e ben pensata per non essere la classica storiella da anime sempre uguale alle altre; il protagonista, seppur con sogni egoistici, è fuori dagli schemi ed è molto bello incontrare tramite lui le diverse avventure dei personaggi. Un’esperienza visiva di ben 7 ore che viene accompagnata da una grafica eccellente. Non solo, perché anche gli effetti sonori sono stati inseriti all’interno dei vari contesti senza sbavature e il tutto risulta armonioso. A dare man forte sono, però, i fondali con una profondità tale da risultare dei veri e propri quadri.
Essendo una visual novel, però, non possiede un vero e proprio gameplay; ciò che l’utente può fare è quello di cliccare con il mouse o mandare avanti le discussioni con il pad alla mano. Non combatterai, né lancerai magie, ma assisterai a un racconto come ogni altro titolo di questo genere.
Gli sviluppatori, però, hanno considerato come questo possa rendere noioso lo scorrere del tempo, e seppur fault – StP – LIGHTKRAVTE sia molto interessante da leggere, hanno inserito la possibilità di cambiare sia la visuale che l’angolazione delle varie scene. Ottimo per non stare sempre con le mani in mano.
Le espressioni facciali dei personaggi, inoltre, sono stati migliorati e riescono a dare la sensazione esatta dei sentimenti provati dai protagonisti. L’immersione all’interno di fault – StP – LIGHTKRAVTE è massima, tanto che potresti arrivare a volerne sapere di più già da metà storia.
Divorare un titolo non è mai stato così intrigante e forse questo è dovuto proprio alla mancanza di un doppiaggio. Immaginare la voce dei personaggi è parte integrante del processo, anche se non è dato sapere quanto questo possa essere stato fatto di proposito oppure no. Il team di sviluppo è piccolo e non avrebbero avuto modo di portare un doppiaggio professionale al progetto.
Una visual novel che, seppur bella, non è priva di problemi
In realtà non ho notato chissà quali problemi; i dialoghi sono lunghi, certo, ma parliamo di una visual novel e vedere discorsi che diventano in poco tempo dei monologhi è normale. Quasi all’ordine del giorno per un genere così; questi dialoghi, però, sono stati difficili da leggere ad un certo punto della mia avventura. fault – StP – LIGHTKRAVTE ha ricevuto un aggiornamento proprio durante la mia prova e, seppur io avessi selezionato inizialmente la lingua inglese, si era tutto trasformato in giapponese. O cinese semplificato, ancora oggi non ho ben chiaro quale delle due lingue fosse.
Non è stato difficile trovare l’opzione della lingua e mettere quella giusta, specialmente grazie all’utilizzo di un traduttore esterno, ma è stato abbastanza strano. Questo evento non è stato ripetuto dal gioco, quindi immagino che fosse un semplice bug di passaggio. Un’altra cosa che non ho ben capito è il fatto che all’interno dei vari dialoghi sono presenti diverse parole sottolineate. Non è un problema vero e proprio, più una scelta degli sviluppatori; all’inizio mi sembrava avessero delle importanti particolarità, magari da tenere a mente, ma più avanti andavo e più la cosa scemava. Vorresti vedere tu stesso questa cosa? Ebbene, per giocarci su PC dovrai rispettare i seguenti requisiti:
- Sistema operativo: Windows 10;
- Processore: Intel Core i5;
- Memoria: 4 GB di RAM;
- Memoria dedicata: 2 GB di spazio disponibile.