Nel panorama ludico l’offerta di prodotti prettamente incentrati sulla parte narrativa non si è sviluppata solo nell’ultimo periodo, ma è un genere che già dagli anni 90 aveva ottenuto il suo posto nel mondo dei videogiochi, ne sanno qualcosa titoli come Runaway, Full Throttle e Broken Sword e chi più ne ha più ne metta.
Ma è quando sono cominciati a nascere personaggi come Phoenix Wright che lo spirito investigativo ha cominciato a prendere possesso di noi causando una vera e propria dipendenza da Sherlock Holmes. Se però in Ace Attorney vestivamo nei panni di un avvocato pronto a difendere il suo cliente e indagando successivamente sul caso cercando in ogni dove indizi, in Femida sviluppato da Art Interactive avremo la possibilità di impersonare il ruolo principale capace di stabilire in tutto e per tutto il risultato del processo, il giudice in persona. Pronti a impugnare il martello di legno?
Questo è Femida signori della corte
Senza una lunga intro narrativa il titolo fa subito notare le affascinanti tinte noir con cui i personaggi e i pochi scenari a disposizione sono stati disegnati con cura e seppur non ai vertici dell’eccellenza risaltano in maniera genuina l’atmosfera di gioco.
Il videogioco è ambientato in un dispotico mondo dello Stato, esso ha recentemente subito una violenta rivoluzione e si sta rapidamente ristrutturando. In un anno è passato da un comunismo totalitario e ora fatica a stabilire la benché minima democrazia, il governo provvisorio ha lustrato la maggior parte dei dipendenti pubblici, di conseguenza il capitale ha bisogno di sangue fresco.
Verremo chiamati per lavorare a Metropolis, il protagonista accetta la convocazione lasciando la sua vita in campagna con moglie e figli in città. Il trasferimento nella capitale dello stato promette un posto appagante, denaro e molte opportunità. Sei nato lì, tua madre risiede ancora nella cittadina e lavora per il governo, ma non è l’unica ragione per cui hai accettato l’offerta, tuo padre è scomparso durante la rivoluzione e il suo destino è ancora sconosciuto ai giorni nostri. Questa è la storia di Demian Mardoch.
Qui le domande le faccio io!
Il cuore pulsante del gioco saranno i processi dove avremo la possibilità di decidere il destino degli imputati, ma andiamo con ordine. Prima di entrare in aula ci siederemo alla nostra bella scrivania, selezionando la cartella del caso che ci verrà affidato, i testimoni, tutti i documenti e le informazioni che ci serviranno per affrontare il tribunale. Tutto questo sarà intervallato da dialoghi e domande che ci verrano poste, alle quali potremo rispondere influendo sui finali del gioco.
Una volta esaminato il tutto con attenzione indosseremo la tunica ed entreremo in scena, interrogando i testimoni, la polizia (che potrebbe essere corrotta e starà a noi scoprirlo) e l’imputato. Ogni domanda che faremo al partecipante di turno influirà anche sul pubblico, che andrà a modificare il risultato finale del processo.
E ora… relax!
Quando torneremo a casa in seguito potremo svolgere le azioni quotidiane di una normale persona che vive la sua vita dopo il lavoro, leggere il giornale visionando in prima pagina la conseguenza della nostra decisione giudiziaria, giocare con il cane, riposarci e addirittura rispondere alle lettere dei parenti.
Se però il gameplay sembra incentrato sulle interrogazioni dei testimoni, in realtà si divide in due parti: il nostro lavoro di giudice che svolgeremo quotidianamente e le indagini che effettueremo sul nostro padre scomparso, in quest’ultimo lasciamo il piacere di scoprire a te lo svolgersi degli eventi. Il sonoro è molto buono e accompagna bene l’atmosfera dei vari scenari con dei brani che farebbero invidia alla serie Law & Order.
Una grave pecca che va ad influenzare la giocabilità ma soprattutto la godibilità del titolo è purtroppo l’assenza della lingua italiana. Se la lingua anglofona non fa parte delle nostre corde allora sarà difficile comprendere Femida fino in fondo, specialmente quando i dialoghi sono anche interattivi, il macchinoso gameplay inoltre potrebbe scoraggiare i gamer più navigati.
Tuttavia se cercate qualcosa di diverso che non sia il solito titolo investigativo il prodotto di Art Interactive potrebbe fare al caso vostro, a patto che passiate sopra ad una grafica sì piacevole in quanto relativa al genere ma scarna in termini di qualità tecnica, e che conosciate bene l’inglese. Femida è disponibile su Steam al prezzo € 9,99, il caso è chiuso!