Sviluppato da TML Studios e pubblicato da Aerosoft GmbH, Fernbus Coach Simulator è un simulatore di guida di autobus di lunga tratta (quelli da viaggio). Noi abbiamo cercato di far carriera col nostro autobus su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione!
Fernbus Coach Simulator – si parte!
Fernbus Coach Simulator inizia in modo abbastanza spaesante. Niente trailer, niente addestramento, niente pratica. Si va subito al menù. Chi si aspetta una trama, resterà deluso. In Fernbus Coach Simulator ci si limiterà esclusivamente a simulare viaggi su viaggi in percorsi via via sempre diversi, con oltre 100 città a disposizione e più di 50mila km di strade.
Procedendo con ordine, il titolo inizia chiedendoci la modalità di gioco di cui intendiamo usufruire. La prima è la modalità Carriera, ossia la principale. Questa prevede un avanzamento del nostro livello mentre ci adoperiamo a scarrozzare passeggeri per mezza Europa (l’Italia non è inclusa). Inoltre, questa modalità non include tutte le tappe, ma queste andranno sboccate in modo graduale oltre ad affidarci più compiti da svolgere (e che approfondiremo nel paragrafo successivo).
L’altra modalità, denominata “Gioco Libero” è un enorme sandbox dove tutte le tappe sono sbloccate, lasciandoci piena libertà d’azione senza doverci occupare di passeggeri, percorsi da seguire o eventuali statistiche. In poche parole: totale libertà senza alcun obiettivo.
Prossima fermata…
Appurato che Fernbus Coach Simulator non ha alcuna trama è bene focalizzarci sul gameplay, fulcro di questo simulatore di corriera che non si limita solamente a guidare l’autobus di turno. Partendo proprio dall’autobus, potremo personalizzarlo (sì, nel titolo è incluso anche l’iconico Flixbus) e personalizzare anche l’autista (con pochissime e inutili skin prestabilite).
Fatto ciò, una volta districato tra scomodissimi menù per niente intuitivi e anche esteticamente brutti, dovrai decidere la modalità di controllo. Ce ne sono due, la prima è denominata “Arcade” e questa si focalizza sulla guida rendendo automatici una serie di controlli secondari del mezzo (luci, apertura e chiusura porte, ecc). L’altra modalità di controllo si chiama “Realistico” e a differenza della prima, esclude ogni automatismo chiedendo all’utente d’interfacciarsi con tutti i comandi disponibili nel veicolo.
Selezionata la modalità di controllo, partirai alla prima fermata (ossia la “tua” città natale che potrai decidere a tuo piacimento tra una serie di opzioni disponibili) pronto a intraprendere il primo percorso precedentemente programmato con lo scomodissimo sistema della mappa. Ma, prima di prendere il posto di guida, dovrai eseguire un paio di noiosissime operazioni.
La prima è controllare (o vendere) i biglietti ai passeggeri. Questi, esteticamente orrendi e quasi tutti uguali tra loro (in pratica sono un esercito di cloni), hanno una serie di richieste e inizialmente sarà facile, quasi automatico, stabilire chi può salire e chi no. Ma, man mano che i viaggi diventano più complessi, dovrai prestare maggiore attenzione alle singole richieste. Fatto ciò, il prossimo passo è aprire e chiudere, manualmente, i vani bagagli del veicolo, permettendo ai passeggeri di posare i propri carichi.
Ultimati i preparativi, una volta chiusi i vani bagagli, potrai finalmente partire. L’impatto iniziale alla guida di un autobus, soprattutto con la visuale in prima persona, non è affatto male e risulta decisamente realistico. Il problema è tutto ciò che ruota intorno. Se guidare il veicolo è infatti abbastanza intuitivo, eseguire i singoli viaggi diventa presto un’attività vuota e terribilmente noiosa afflitta, tra l’altro, da problemi tecnici di vario genere.
Tra queste bisogna evidenziare pop-up fastidiosi, frame rate decisamente instabile ed elementi grafici, tra cui la stessa strada, che si deformano di tanto in tanto rendendo il tutto quasi un viaggio stralunato o fantascientifico. Inoltre, discutibilissime anche le compenetrazioni con gli elementi. Un esempio? Potrai passare letteralmente attraverso alcuni veicoli o lanciarli in aria in modo decisamente poco realistico.
E qui c’è un altro grosso problema di Fernbus Coach Simulator: non ci sono conseguenze negative. Puoi letteralmente evitare di rispettare il codice della strada, non avrai alcun problema. Sì, ogni tanto qualche passeggero potrà lamentarsi ma il tutto risulterà decisamente fuori luogo e involontariamente ironico. Banalmente, se getti per aria un’auto, uno dei passeggeri potrà lamentarsi dicendo di aver rovesciato il caffè.
E parlando di passeggeri, questi, oltre a essere esteticamente brutti e simili tra loro, avranno un’interattività estremamente ridotta e monotona. Le loro frasi, infatti, si ripeteranno all’infinito così come le loro azioni. Telefoni che squillano, colpi di tosse, starnuti… tutto ciò all’inizio può rendere il viaggio “realistico” se non fosse che le stesse attività si ripetono troppo spesso, stancando.
Così come stanca il gioco in sé. Le strade sono quasi del tutto vuote, si salvano alcuni punti dotati di scorci non indifferenti ma parliamo di un simulatore fiacco, pieno di problemi tecnici e che potrebbe ancorare a sé solo gli appassionati del genere (e neanche tutti). Il titolo, infatti, ha una mole di contenuti, in termini di strade da percorrere e luoghi da scoprire, decisamente vasta ma che richiede tempo e molta pazienza, soprattutto tenendo in considerazione un ritmo ludico molto (troppo) lento.
Grafica e sonoro
Lo abbiamo già accennato, Fernbus Coach Simulator sul versante grafico non convince pienamente. Se alcuni scorci sono abbastanza evocativi, il resto rimane abbastanza anonimo, spoglio e poco accattivante. Si salvano i modelli di autobus laddove le altre vetture risultano abbastanza prive d’identità. E se dalle vetture ci spostiamo sulle persone, la valutazione per la grafica non può che peggiore.
I passeggeri sono esteticamente brutti, privi d’espressione facciali, riciclati all’infinito. Dei manichini brontolanti tra trasportare in giro per strade tutte simili tra loro salvo per qualche monumento o città abbastanza ben riprodotta. Anche i menù ne escono sconfitti per una grafica brutta e una funzionalità molto discutibile.
Non brilla neanche il sonoro afflitto da un riciclo incessante di voci (il doppiaggio è in inglese) e rumori prodotti dai nostri amati passeggeri. Sì, le musichette sono leggere e mai fastidiose ma non restano nella memoria e sono facilmente dimenticabili. Da segnalare la presenza di sottotitoli in italiano mentre le potenzialità della PlayStation 5 vengono completamente ignorato salvo per qualche sporadica vibrazione che non aiuta molto al coinvolgimento con quanto avviene a schermo.