Ci risiamo: finisce l’estate e ricominciano le scuole. E’ il periodo dell’anno in cui cadono le foglie e cadono i soldi dai nostri portafogli per acquistare uno dei due titoli calcistici sul mercato o perché no, entrambi.
Con l’avvio della nuova stagione calcistica europea si ripropone la battaglia tra FIFA e Pes per conquistare lo scettro di miglior titolo calcistico; nel paese in cui il calcio è lo sport più seguito la competizione è molto sentita da schiere di fan che “tifano” per l’uno o per l’altro gioco.
Oggi è giunto il momento di indossare i tacchetti e scendere a tastare il campo di FIFA: per voi e per chi, come il sottoscritto, è appassionato di calcio e da decenni ormai acquista entrambi i giochi e li sfrutta come di più non si potrebbe.
Dici FIFA e almeno il 50% delle persone, anche non videogiocatori, pensa subito al videogioco piuttosto che all’omonima federazione. FIFA è ormai parte della cultura sportiva, viene giocato (e immortalato) costantemente dagli stessi atleti ed è diventato un simbolo dell’intero mondo videoludico.
Non stupisce quindi che al day one numerosi fan facciano la fila per acquistare il titolo di Electronic Arts, intenzionati a vincere trofei su trofei con la squadra del cuore o a portare alla gloria una compagine del tutto originale.
Quest’anno, diversamente dagli ultimi anni, FIFA 20 si presenta ai nastri di partenza con nuove modalità di gioco e un numero maggiore di contenuti; ma come si lega tutto questo al rettangolo di gioco? Scopriamolo…
Ce l’ho ce l’ho, mi manca!
Anche quest’anno la modalità più grande e popolare è FIFA Ultimate Team. Con una formula pressoché immutata, è la modalità in cui potremo assemblare una nostra squadra tramite il mercato live o acquistando i pacchetti, per i quali va spesa la moneta in-game o i famigerati FIFA Point legati alle microtransazioni.
Se sei avvezzo a giocare a FUT, ti sarà tutto familiare, dalla struttura del mercato in cui cercare le migliori occasioni al sistema casuale dei pacchetti. L’unica reale differenza è data dal fatto che ora puoi vedere le probabilità che hai di trovare determinate tipologie di carte, introduzione probabilmente dovuta alla crescente regolamentazione delle loot box, con EA che per limitare i danni ha cercato di rendere la sorpresa un po’ meno misteriosa.
Il nucleo di FUT è costituito dalle consuete modalità Squad Battles, Division Rivals e Costruisci una Squadra; in più EA ha introdotto FUT Friendlies, modalità che consente di giocare in multiplayer locale oppure online in testa a testa con 22 giocatori simultaneamente e che al proprio interno comprende modalità come Sopravvivenza, No Rules e King of the Hill tutte volte a mettere un po’ di pepe alle partite e spezzare la routine del normale calcio.
La modalità Sopravvivenza, che trovo una delle più divertenti, prevede l’eliminazione di un giocatore ad ogni gol che segneremo, alzando costantemente l’asticella della sfida costringendoci a cambiare sistema di gioco al volo e concedendo un piccolo vantaggio alla squadra perdente.
No Rules è esattamente come ce la si potrebbe aspettare: libera dai falli e dal concetto di fuorigioco, nulla di inedito e a ben vedere neppure così divertente.
King of the Hill è un’altra modalità inedita, in cui ci viene richiesto di mantenere il pallone all’interno di alcune zone del campo delimitate per far partire un modificatore di punteggio; parallelamente al punteggio si riempie una barra, segnando quando la barra è piena verremo premiati con ben 3 gol.
Diversamente dal passato, FUT è una modalità davvero generosa per ammontare di valuta in game guadagnabile, potremo accumularne una quantità di tutto rispetto in tanti modi diversi.
Durante tutta la prova non ho effettuato microtransazioni ma sono comunque riuscito a costruire un team con un’alta valutazione (87) e 100 di chimica tra i suoi componenti, semplicemente utilizzando le monete guadagnate con le sfide e con le transazioni sul mercato. In definitiva non ti serve entrare necessariamente dentro al meccanismo delle loot box per creare una squadra in grado di competere con gli altri giocatori. Ma serve sicuramente un bel po’ di tempo per ottenere buoni risultati.
Sicuramente, ad un certo punto, ti potrà venire voglia di aggiungere alcuni giocatori alla tua compagine, ma è meglio risparmiare valuta e comprarli direttamente piuttosto che acquistare pacchetti e sperare che siano all’interno: molto più economico e produttivo.
Se invece vuoi bypassare l’Ultimate Team e giocare online senza troppi fronzoli, rimane l’opzione delle Divisioni Online, con cui puoi scegliere la tua squadra preferita e sfidare gli altri giocatori: nessun obbligo di costruire una squadra, semplici incontri senza barre da caricare e obiettivi da completare.
The Theatre of Dreams is On
Entrando in campo, notiamo subito alcune modifiche apportate al gameplay. Le reazioni dei giocatori sono migliorate in varie situazioni, sono in grado di recuperare più rapidamente i palloni vaganti oppure fronteggiano il portatore di palla per sporcare eventuali linee di tiro o bloccare i potenziali passaggi.
Il modo con cui i giocatori passano la palla o scagliano un tiro ora viene influenzato dal loro posizionamento, dalla pressione che subiscono dagli avversari e dal loro equilibrio.
Prova a passare in mezzo a due avversari e le chance di riuscita della giocata saranno molto basse (a meno di non essere un top player), vai 1 contro 1 con il portiere e avrai discrete possibilità di successo. Anche se i portieri sono nettamente migliorati quest’anno. Tuttavia può ancora capitare, controllando i top team, di andare in porta semplicemente con un filtrante e un attaccante che corre a velocità doppia rispetto ai difensori.
Le azioni offensive funzionano bene per la maggior parte, mentre nella fase difensiva ancora si riscontrano alcuni problemi.
Uno di questi è senza dubbio legato agli arbitri: i direttori di gara sono fin troppo solleciti con i cartellini arrivando a sanzionare interventi leggeri, prevenendo di fatto qualunque tackle un po’ più ruvido. Per la maggior parte del tempo faremo meglio ad inseguire l’avversario rubandogli il pallone dai piedi, evitando il rischio di ammonizioni o peggio; occorre attenzione se non vorremo rimanere anzitempo con l’uomo in meno.
Gli arbitri comunque sono più inclini a lasciare giocare rispetto al passato, anziché spezzettare il gioco ad ogni minima infrazione, rendendo il gioco più fluido.
C’era una Volta il Viaggio…
Personalmente, uno dei motivi che negli ultimi tre anni mi ha spinto a comprare FIFA, compresa la modalità sulla quale più di tutte ho speso ore di gioco (ripetendola più volte o completando le annate dei 3 protagonisti), è stata la presenza de “Il Viaggio”.
La storia e la carriera di Alex Hunter, e poi di Danny Williams e Kim Hunter, è stata una novità gradita all’interno di capitoli un po’ sottotono nonché un unicum nella storia dei giochi sportivi. Seguire (e influenzare) le gesta di giovani giocatori, per quanto all’interno di una storia più o meno su binari, trovo sia stata un’esperienza davvero interessante e divertente, punto d’incontro tra i gestionali/gdr di matrice nipponica (hai mai sentito parlare di Soccer Life?) e i giochi di calcio veri e propri.
Uso il passato perché purtroppo, almeno per quest’anno, Il Viaggio è sparito per fare spazio alla novità dell’anno, la già famosa modalità Volta.
Si tratta di una sorta di reboot del vecchio FIFA Street, reinventato per l’occasione e all’interno del quale troviamo la modalità Storia di quest’anno.
Il Volta Tour segue le avventure di Jayzinho e della sua J10 (accademia calcistica realmente esistente) alla rincorsa dei campionati del mondo di categoria, che raggiungeremo sfida dopo sfida.
Le partite potranno essere 3vs3, 4vs4 o 5vs5, alcune addirittura con i portieri volanti; questi incontri possono avere regole particolari, come raggiungere un certo numero di gol o continuare ad oltranza senza intervalli ne tempi prestabiliti.
Una volta effettuato il primo accesso alla modalità Volta ci verrà chiesto di creare il nostro personaggio scegliendo tutto nel dettaglio, dal suo aspetto allo stile di gioco; tutti i giocatori della nostra squadra, se ne avremo una, potranno essere personalizzati nell’abbigliamento.
I vestiti, come avveniva nei vecchi FIFA Street, potranno essere acquistati nello store di Volta oppure sbloccati completando degli obiettivi.
Una volta creato il nostro personaggio, saremo pronti a scendere in campo.
Lo street football è incentrato su abilità e velocità di esecuzione a cui ricorrere per segnare, ma all’inizio il nostro personaggio non avrà grandi abilità da tirar fuori; queste andranno sbloccate utilizzando dei punti che otterremo man mano che il giocatore raggiungerà degli obiettivi, aumentando di livello. Ovviamente gli attributi potranno essere migliorati attraverso le partite e i vari minigiochi di abilità, ma preparatevi ad un bagno di sangue durante i primi incontri, anche perché il gameplay non è esattamente come quello di Fifa Street e gli errori si sprecheranno.
Come detto, avremo una mappa del mondo con le varie località in cui giocare; seguendo la strada tracciata dai predecessori, alcune location saranno bloccate finchè non avremo raggiunto i requisiti per poterli raggiungere.
E’ consigliato giocare con la modalità Volta in modalità single player all’inizio, così da prendere confidenza con il gameplay, più rapido e differente dai match standard di FIFA 20; in effetti Volta non è proprio uguale ai vecchi FIFA Street, dal momento che è una semplice modalità di complemento che serve da distrazione ed è in definitiva un po’ fine a se stessa.
Questo perchè rimangono le classiche carriere single player, dove possiamo giocare nei panni di un unico giocatore o guidare una squadra già esistente dalla panchina.
La modalità allenatore è più profonda, dal momento che saremo responsabili della squadra in toto; ci occuperemmo dell’allenamento, gestiremo la rete di scouting, tireremo le fila del mercato e ovviamente controlleremo quanto succede sul campo.
La modalità giocatore invece è improntata sul calciatore e il suo progresso.
Purtroppo la Carriera sembra essere funestata da molteplici bug di varia natura, uno dei quali fa sì che molte squadre in campionato o Champions League schierino i panchinari invece dei titolarissimi oppure ancora errori nei testi o nel disputarsi di partite che vengono saltate dal sistema.
EA è a conoscenza dei problemi e ha dichiarato di essersi messa al lavoro per risolverli con una patch che uscirà al più presto.
Segnali di Stile
Il comparto grafico di FIFA, pur senza raggiungere le vette di PES fa il suo dovere e, sempre ricorrendo al motore Frostbyte, riesce a proporre modelli convincenti, anche se nel 2019 sarebbe lecito aspettarsi di più, così come una fisica del pallone accettabile sia pure non precisissima in tutte le occasioni. Ben riuscite le coreografie degli impianti e il confezionamento dei match nel pre e nel post-partita.