Fight of Gods al momento della sua release originale, avvenuta su Steam un paio di anni fa circa, fece abbastanza discutere per via della presenza di Dei che si davano battaglia all’ultimo sangue. Come anche suggerisce brillantemente il titolo del gioco, sono infatti divinità e affini a comporre il roster del gioco, elemento che in molti giocatori ha suscitato rabbia e sdegno.
Avremo a che fare, tra gli altri, con Mosè che mena fendenti con le sue tavole, Gesù che utilizza la sua croce e quel panzone di Babbo Natale che fa della sacca di regali la sua arma prediletta o ancora tuoni e fulmini di Zeus. Un plot che, se sviluppato in una certa maniera, avrebbe potuto anche essere decisamente interessante. Avrebbe, appunto, perché Fight of Gods di divino ha ben poco. Il titolo è disponibile da pochi giorni anche su Nintendo Switch ed è proprio quest’ultima versione che abbiamo preso in analisi.
Dio è morto
Fight of Gods è in buona sostanza un picchiaduro nudo e crudo piuttosto vecchio stampo “uno contro uno” nel quale ci daremo strada stage dopo stage cercando di sconfiggere ogni Dio che ci si para dinanzi e affrontando il “boss finale”. Questa è la modalità Arcade, praticamente l’unica disponibile per il giocatore, al di là della modalità Allenamento che servirà per impratichirsi con le mosse delle divinità che compongono il roster di Fight of Gods.
Le mosse sono tutto sommato piuttosto varie e numerose, anche a livello stilistico e di efficacia. Ogni personaggio ha a disposizione svariate combo e mosse specifiche, tutte attivabili con le combinazioni dei pulsanti principali e le croci direzionali. Nella parte bassa dello schermo è collocata una barra che, una volta riempita, consentirà al nostro alter ego di aumentare per un breve periodo la potenza degli attacchi.
A tale varietà di mosse fa da contraltare una realizzazione pratica piuttosto scadente, per via di comandi decisamente poco reattivi e animazioni legnose, difetti che minano inesorabilmente il gameplay del titolo sviluppato da Digital Crafter. Capiterà spesso infatti di sbagliare una combo o semplicemente venire sopraffatti dagli avversari in men che non si dica proprio per un ritardo nella realizzazione della mossa desiderata, rendendo quasi preferibile premere furiosamente i tasti a casaccio. Settando il livello di difficoltà al minimo la situazione migliora un po’, ma solo perché l’avversario a questo punto abbassa sensibilmente la sua IA. E questo è un peccato mortale, in tutti i sensi, perché l’idea di proporre un roster composto da divinità e vederli menare di santa ragione è decisamente particolare e che con un gameplay più veloce e preciso avrebbe potuto rappresentare una buona alternativa ai più classici picchiaduro.
Oltre a un gameplay poco funzionale, ciò che lascia perplessi di Fight of Gods è la pochezza di contenuti e modalità. Come detto, in single player è possibile affrontare la modalità Arcade e il training, mentre per quanto riguarda il multiplayer potete sfidare un amico anche utilizzando i due Joy-Con posti orizzontalmente, sia sul televisore che in modalità portatile. E poi… basta. Nessuna variante, nessuna modalità storia (troviamo solo una sorta di “biblioteca” con una descrizione relativa alle origini ad ciascuna divinità), non c’è nemmeno una modalità online che avrebbe potuto allungare un po’ la vita di questo titolo, che, a differenza delle divinità che lo rappresentano, è destinato a morire presto. Se a questo aggiungiamo una realizzazione tecnica approssimativa, il quadro risulta decisamente poco convincente. I fondali sono piuttosto spogli e le varie texture ben poco rifinite. Si salvano solamente alcuni effetti speciali dovuti dalle combo dei personaggi.
Visivamente parlando il risultato non fa certo gridare al miracolo (sto esagerando con i riferimenti religiosi, mi rendo conto). Buono invece il sonoro, composto da alcune musiche che ben si sposano con l’impronts divina che sta alla base di Fight of Gods.
Sono sincero. Una volta inserito il gioco nella console, le speranze di trovarsi dinanzi ad un titolo diverso dal solito e divertente si sono purtroppo sgretolate dopo pochi minuti, per via soprattutto di un sistema di combattimento poco reattivo e una pochezza di contenuti piuttosto spiazzante. Onestamente, consigliarne l’acquisto risulta veramente difficile, soprattutto se consideriamo il fatto che su questa stessa console esiste un certo Super Smash Bros. Ultimate che è esattamente l’opposto. Dal Paradiso all’Inferno il passo è breve…