Come nella più classica delle tradizioni videoludiche ci sono tre vere e proprie Boss Fight che un nuovo titolo non può non affrontare: la prima contro il temibile Tekken, la seconda con il letale Soul Calibur e la terza contro il famosissimo Street Fighter.
Il gioco di cui parliamo oggi tenta questa titanica scalata verso la vetta in modo umile e coraggioso. Fighting Ex Layer è l’ultima creazione di Akira Nashitani, già papà di Street Fighter, e nasce da un piccolo quanto talentuoso studio giapponese che risponde al nome di Arika. Le cifre a disposizione di Arika non sono certo elevate, ma, grazie alla community di fan che ha supportato questo nuovo progetto fin dal primo momento, oggi possiamo finalmente trovare una versione finale del loro picchiaduro. Dobbiamo però porci una domanda necessaria: Fighting Ex Layer sarà solo una malinconica operazione nostalgia o dietro questo look retrò e ai personaggi ripescati da saghe storiche si nasconde un picchiaduro di valore?
Ma non manca qualcosa?
Se avrete occasione di provare il titolo, appena cliccherete su invio per far partire il gioco vi assalirà una strana sensazione. Nel gioco mancano diverse modalità, ci sono pochi personaggi e, almeno durante la mia prova, non ho trovato nessun giocatore da poter sfidare online. Questa generale moria di contenuti è una faccenda abbastanza triste, certo, però va contestualizzata: Fighting Ex Layer è un gioco nato più dalla passione dei suoi sviluppatori e dei suoi fan che da investimenti sostanziosi, quindi va inteso come un progetto ancora in via di sviluppo.
Detto ciò, ad oggi potrete cimentarvi nella modalità training per iniziare a prendere dimestichezza con il sistema di combattimento, tuffarvi in una serie di duelli contro la CPU con difficoltà selezionabile fra facile, medio e difficile e sfidare un vostro amico in sanguinosi duelli 1 vs 1. Niente campagna, niente sfide e, data la penuria di giocatori, probabilmente anche niente online.
Va anche detto che il gioco è disponibile in due differenti versioni: la prima, detta Light, ha un personaggio in meno e solo 5 Deck Gouji e viene venduta al costo di 35€ mentre la seconda, la Standard, costa 54€, presenta nel roster Hokuto e porta con sè 20 deck Gouji. Ho trovato il prezzo della Light di certo molto più bilanciato rispetto al costo della Standard che consiglio solo ai veri fan e a chi, oltre ad amare i picchiaduro, compra il gioco per finanziarne la causa.
Aspetta, ma quello lo conosco!
I 15 personaggi che vanno a popolare il roster, Hokuto compresa, sono tutti personaggi comparsi in Street Fighter EX, EX Plus e Ex 2. Il roster non è di certo di grosse dimensioni ma i personaggi sono carismatici e unici: ogni combattente ha delle caratteristiche peculiari, sia dal punto di vista estetico che per quanto riguarda lo stile di combattimento, capaci di rendere ogni duellante istantaneamente riconoscibile.
Questo fattore è molto importante e vi farà trovare fin da subito un vostro preferito: sceglierete il delirante Skullomania nella sua assurda tuta scheletro, la silenziosa e letale Hokuto o l’enorme Darun Mister?
Botte da orbi armati di Gouji
Andiamo al sodo: il Combat System di Fighting EX Layer è ottimo sotto molti punti di vista. Il gioco è molto tecnico e richiede sicuramente diverso tempo per essere padroneggiato a dovere ma è nettamente diverso dai picchiaduro Hardcore moderni. Mentre in quest’ultimi una sola svista potrebbe risultarvi fatale data la presenza di combo estremamente lunghe e letali, in Fighting EX Layer questo non accade. Le combo sono più brevi, il range degli attacchi va calcolato al millimetro e in generale l’approccio è basato più sulla strategia che sulla velocità. Questi fattori rendono Fighting EX Layer più facile da approcciare per i giocatori non esperti, pur mantenendo un combat system profondo e solido.
Altro fattore interessante è la presenza della barra tripartita per le mosse speciali. Queste tecniche estremamente letali, infatti, richiederanno per l’utilizzo un singolo settore di tale barra e varieranno per ogni personaggio: questo le rende concatenabili e, di conseguenza, ancora più devastanti. Le mosse speciali però potranno essere parate se sarete abbastanza rapidi e questo fattore porta nuovamente l’ago della bilancia nel mezzo.
Vera aggiunta di questo Fighting EX Layer è il sistema dei Deck Gouji. I deck, 20 nella versione Standard, 5 nella versione Light e acquistabili separatamente tramite il PS Store, permetteranno di modificare lo stile di combattimento di un personaggio a vostra discrezione, aggiungendo un vero e proprio elemento RPG ai combattimenti. Un Deck è composto da 5 abilità passive che si attiveranno durante il match in determinate condizioni. Fra queste carte c’è ad esempio la possibilità di teletrasportarsi invece di correre, di aumentare la propria armatura quando si è in fin di vita o di accrescere il proprio danno quando avremo almeno una barra della special attiva. Il bilanciamento di questi effetti è reso in modo magistrale dal fatto che saranno necessarie determinate azioni in game perché possano attivarsi e darvi un aiuto concreto.
I Gouji mi sono sembrati abbastanza impattanti negli scontri da rendere cosciente il giocatore del fatto che dovrà rispettare determinate clausole per avere i suoi potenziamenti, ma non così opprimenti da eliminare il divario fra un giocatore esperto e un novizio. Detto in poche parole: il sistema Gouji diverte, rende personalizzabili gli approcci agli scontri ma non abbatte le differenze di Skill fra un giocatore talentuoso e un novizio.
Stile da vendere
I personaggi e le ambientazioni in Fighting EX Layer sono tutte ottimamente caratterizzate e ben realizzate tramite un Unreal Engine potente e pulito come al solito. Vedere il design di vecchi personaggi ricreato con i mezzi che abbiamo a disposizione oggi è proprio una bella scoperta: partendo da Garuda e arrivando fino a V.Rosso, il roster di Fighting EX Layer, pur essendo limitato rispetto a quantità, non si risparmia per quanto riguarda la qualità.
Anche le ambientazioni e le musiche rimandano ai tempi d’oro dei letali duelli su cabinato in sala giochi. La colonna sonora farà volare la vostra fantasia verso i tempi trascorsi nelle sale giochi con le tasche piene di monetine. Gli effetti particellari scatenati dai nostri pugni sono scenici e capaci di restituire la giusta epicità ai duelli. Unica pecca evidente relativa al comparto tecnico riguarda le animazioni dei personaggi che risultano quasi tutte un po’ troppo meccaniche e si presentano in quantità molto ridotta. Questo elemento, dovuto probabilmente ai pochi fondi a disposizione dello studio Arika, può quasi passare come marchio di stile dato il look particolarmente retrò del titolo e, dato che non inficia la comprensione delle collisioni, non rappresenta un difetto così evidente.