Bentornato sul Final Fantasy Compendium per la seconda parte del nostro mega-articolo che andrà ad elencare tutti (ma proprio tutti) i prodotti che fanno parte della saga di Final Fantasy. Nella prima parte abbiamo percorso velocemente i primi dieci anni del franchise, dal primo gioco di successo fino alla creazione del mondo di Ivalice. Questo ci ha portato comunque a viaggiare parecchio avanti e indietro nel tempo visto che ci siamo ritrovati a parlare anche di Final Fantasy XII e di titoli più moderni. Abbiamo anche visto come il franchise sia andato progressivamente a diramarsi su differenti media e generi di gioco, una deriva che, come vedrai, proseguirà ulteriormente fino al giorno d’oggi. Ma bando alle ciance, andiamo ad iniziare la seconda parte del nostro mega-elenco!
Altri Due Final Fantasy Solitari
Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto come il primo Final Fantasy per PlayStation, il VII, fu un successo clamoroso al punto che generò non una, ma ben due serie di spin-off di successo. Lascia un po’ perplessi quindi scoprire che gli altri due Final Fantasy della serie ufficiale usciti sulla prima console Sony siano anche quelli moderni il cui universo è stato meno espanso rispetto agli altri. Questo è probabilmente dovuto al fatto che le storie di entrambi sono abbastanza autoconclusive e non lasciano molto spazio ad aggiunte. Nonostante questo c’é da dire che la trilogia di Final Fantasy su PlayStation ci ha regalato probabilmente tre dei jrpg più belli e di successo di sempre.
Final Fantasy VIII (1999)
In Italia Final Fantasy VIII è probabilmente il titolo più amato della saga per un semplice motivo: fu il primo ad essere localizzato completamente in italiano ed è quindi il primo Final Fantasy che è stato giocato da molti italiani. Diretto da Yoshinori Kitase con Tetsuya Nomura a occuparsi del character design e Nobuo Uematsu alle musiche, Final Fantasy VIII è il primo Final Fantasy che preferisce allo stile superdeformed dei predecessori una realizzazione grafica più realistica. Il mondo di gioco, inoltre, sembra abbandonare quasi definitivamente il fantasy per uno steampunk colorato e scintillante (in contrasto a quello dark e pessimistico di Final Fantasy VII) che diventerà il marchio di fabbrica dei capitoli più recenti della serie. Se non conosci la storia (davvero?), Final Fantasy VIII segue le vicende di Squall Leonhart, un giovane mercenario SeeD al servizio del Balamb Garden.
Come giocarlo: L’anno scorso è uscita una comoda versione remastered che aggiorna semplicemente le grafiche. Personalmente consiglio l’acquisto di quella visto che si trova su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e Steam.
Final Fantasy IX (2000)
Nonostante sia amato da molti fan storici della saga, Final Fantasy IX è il capitolo che viene più spesso dimenticato. Questo è dovuto al fatto che uscì sul finire dell’era PlayStation (venne addirittura annunciato insieme a Final Fantasy X e Final Fantasy XI) e rappresentò uno sguardo nostalgico alla serie piuttosto che un proseguire delle innovazioni portate con Final Fantasy VIII. Diretto da Hiroyuki Ito e co-prodotto da Hironobu Sakaguchi e Shinji Hashimoto (con sempre Nobuo Uematsu alle musiche), Final Fantasy IX uscì con il dichiarato intento di citare il passato con una serie di graditi ritorni.
Uno stile superdeformed, un setting più fantasy classico (anche se sempre con elementi steampunk) ed una maggiore attenzione sul concetto di “job” sono solo le citazioni più grandi di un gioco che è una vera e propria lettera d’amore ai primi capitoli. La storia ti vedrà seguire le vicende del ladro Zidane Tribal e della sua banda di scalmanati nel turbine di eventi che si genereranno dal rapimento della principessa di Alexandria: Garnet Til Alexandros XVII. Purtroppo il suo stile da ritorno alle radici del genere e l’uscire sul finire di un’epoca lo hanno sempre molto penalizzato ed è decisamente meno famoso dei suoi fratellini su console Sony, ma resta ancora oggi un signor gioco, classico quanto divertente.
Come giocarlo: Anche se non è mai stato un fragoroso successo, Squaresoft ha sempre ben supportato Final Fantasy IX nelle release recenti e lo si può trovare in vendita in versione digitale per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e Steam. Consigliatissimo.
La Saga di Final Fantasy X
Questa serie di giochi sarà per sempre ricordata come quella che ha sancito il definitivo passaggio dai classici Final Fantasy a quelli moderni. Ricordo ancora la marea di critiche che generò Final Fantasy X all’uscita per via delle sue “decisioni” in termini di gameplay. E’ da questo momento che molti fan storici hanno iniziato a sentirsi alienati dal franchise, nonostante i prodotti classici in commercio non mancassero. Con il senno di poi, non si può non rivalutare questi giochi che sono davvero divertenti. Alla fine, molte delle critiche del tempo erano figlie della scarsa voglia di voler accettare il cambiamento di un’epoca e di un genere.
Final Fantasy X (2001)
C’erano molte aspettative dietro il primo Final Fantasy per PlaStation 2. Considerando la vastità dei mondi creati dai predecessori su PlayStation ricordo che si facevano ipotesi su come sarebbe stato l’open world di questo titolo. Bene, immaginate la delusione quando si scoprì che Final Fantasy X non aveva un vero e proprio open world. Continuando sul percorso iniziato da Final Fantasy VIII, il X abbandona i topoi classici dei jrpg per guardare più verso uno stile action-rpg cinematografico. Diretto da Yoshinori Kitase con il character design di Tetsuya Nomura e le musiche di Nobuo Uematsu e Masashi Hamauzu, Final Fantasy X è più moderno sotto molti punti di vista. Abbandona persino il classico Active Time Battle per un gameplay sempre a turni, ma più dinamico (e complesso). Anche il sistema di avanzamento dei personaggi cambia enormemente introducendo una progressione più personalizzabile (a ben vedere anche questa cosa era già iniziata in Final Fantasy VIII con le junction).
Come giocarlo: anche questo titolo è molto presente negli store, spesso impacchettato insieme ai seguiti. Lo puoi trovare rimasterizzato sia per PlayStation 4 che per Xbox One, Nintendo Switch e Steam.
Final Fantasy X-2 (2003)
Anche Final Fantasy X-2 fu accompagnato dalla sua abbondante dose di critiche. “Ma come? Final Fantasy VII e VIII non hanno un seguito e Final Fantasy X, si?” Questo fu il coro che si innalzò da tutti i fan della saga. La critica oggi può sembrare strana, ma Final Fantasy X-2 fu proprio il primo sequel effettivo di uno dei capitoli originali, aiutato dal fatto che il predecessore aveva un finale davvero tanto aperto. Fa ridere che adesso gli stessi fan criticano la Square di continuare a mungere le stesse vecchie vacche senza creare nulla di nuovo. Mah. Final Fantasy X-2 venne diretto da Motomu Toriama con Tetsuya Nomura al character design e Noriko Matsueda e Takahito Eguchi alle musiche. La storia si svolge due anni dopo gli eventi di Final Fantasy X con Yuna che insieme alle sue compagne Rikku e Paine si mette sulle tracce di un misterioso individuo che ricorda molto il suo amore perduto Tidus. Non bastò il ritorno ad un gameplay più retrò con un maggiore focus sui job per salvare questo titolo dall’etichetta di mera manovra commerciale ed è ancora oggi criticato parecchio (mah).
Come giocarlo: lo puoi trovare rimasterizzato in bundle insieme al predecessore su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e Steam.
Final Fantasy X-2: Last Mission (2004)
Come suggerisce il titolo, questo gioco è una semplice espansione di Final Fantasy X-2 e aggiunge ben poco di nuovo se non un proseguimento delle vicende del magico trio formato da Yuna, Rikku e Paine. Non è mai stato venduto da solo. Originariamente infatti uscì solo in Giappone come materiale aggiuntivo per Final Fantasy X-2: International (la versione in giapponese del gioco per il mercato internazionale che presentava alcune patch). E’ arrivato nel resto del mondo solo nel 2014 come parte della già citata collection Final Fantasy X/X-2 HD Remaster.
Come giocarlo: l’ho scritto poco sopra, ma lo ripeto. Lo trovi come parte della collection rimasterizzata presente su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e Steam.
La Serie di Final Fantasy Unlimited
Il 2001 sembrava davvero l’anno in cui Squaresoft per i suoi fan non ne azzeccava neanche una (il peggio invece doveva ancora arrivare). Oltre al già citato Final Fantasy X, in quel periodo si tentò anche di espandere il franchise oltre i limiti del media videoludico. Nulla di male in questo, il tempo ci ha dimostrato che film e serie animate ispirate a Final Fantasy possono essere prodotti piacevoli (ne era anche già uscita una come abbiamo detto nella prima parte). Il punto è che i prodotti che uscirono in quel periodo sembravano solo marginalmente legati a Final Fantasy, quasi volessero sfruttare il nome per dare più risalto nelle vendite. E’ il caso di The Spirit Within (di cui parleremo in futuro tranquilli), ma non solo.
Final Fantasy: Unlimited (2001)
Final Fantasy: Unlimited è la seconda serie anime prodotta da Squaresoft e legata al famoso franchise di Final Fantasy. Il punto è che tali legami sono davvero molto laschi. Giusto la presenza di un personaggio di nome Cid, di un moogle e di qualche Chocobo. Fine. Un po’ misera come cosa, non trovi? Oltretutto il fallimento al box office di The Spirit Within portò i produttori a ridurre di più della metà gli episodi previsti. Dai 52 episodi divisi in due stagioni si passò ad una sola stagione di 25. Il risultato fu che molte informazioni furono omesse e che il finale venne realizzato in fretta e furia. Se si sceglie però di ignorare il fatto che si intitoli Final Fantasy, anche se di Final Fantasy c’é poco e nulla, Unlimited è una serie piacevole da guardare e merita una visione. La storia segue le vicende di due ragazzini di 12 anni che viaggiano dalla terra ad un mondo fantastico e misterioso.
Come guardarlo: non so se è disponibile in streaming da qualche parte, ma esiste un box-set ufficiale in 5 dvd in inglese. Non ho idea se sia mai stato tradotto in italiano. Io lo guardai sottotitolato a casa di un amico.
Racconti di Final Fantasy: Unlimited (2001-2002)
Final Fantasy: Unlimited alla fine non si rivelò il flop previsto, se non altro ottenne più successo di The Spirit Within e si costruì una piccola fanbase che però lamentava l’assenza di tutto ciò che era stato tagliato dal piano iniziale. Via via che i soldi iniziarono a tornare nelle tasche dei produttori, questi si decisero a finanziare una serie di progetti che miravano a riempire i vuoti lasciati nell’anime. I primi due, Unlimited So no Kizuna (Legami gemelli) e Unlimited Before, furono dei racconti estesi che narravano dettagli di vicende successe nella serie o semplicemente accennate.
Come leggerli: sfortunatamente, a meno che non tu non sappia il giapponese, non puoi farlo.
Final Fantasy: Unlimited After (2002)
Dopo i due racconti citati sopra, uscì una trilogia di prodotti che portavano il titolo di Unlimited After e illustravano le vicende che sarebbero dovute apparire nella seconda stagione della serie. Si tratta quindi di un sequel diretto agli eventi dell’anime e consiste in: un romanzo che si divide tra sezioni scritte e sezioni manga (che ha proprio il titolo di Unlimited After), una serie di sette web novels distribuite gratuitamente sul sito ufficiale dal titolo Unlimited After Spiral e un audio drama di 40 minuti che si intitola Unlimited After 2. Al termine di questo finalmente le vicende dei personaggi della serie trovano una loro soddisfacente conclusione.
Come leggerli/ascoltarli: purtroppo anche questi tre sequel esistono solo in lingua giapponese.
Videogiochi di Final Fantasy: Unlimited (2001-2003)
Ovviamente sono usciti anche dei videogiochi che adattano la storia della serie. Per la precisione sono due: un jrpg classico per cellulari che uscì in contemporanea alla serie con il titolo di Final Fantasy: Unlimited with U e un videogioco per Microsoft Windows che uscì due anni dopo la serie ed aveva un titolo lunghissimo, ovvero Final Fantasy: Unlimited on PC Adventure – Labyrinth. Entrambi non sono mai usciti dal territorio nipponico e si trovano anche ben poche informazioni. Giuro, ho cercato, ma a parte qualche screen e le copertine, non si trova niente di niente. Neanche informazioni sul gameplay.
Come giocarli: non solo esistono esclusivamente in versione giapponese, ma sono pure introvabili.
Il Progetto Vana’diel
Nel corso del 2000, come già detto in precedenza, Squaresoft annunciò contemporaneamente ben tre capitoli della serie principale. La particolarità era che ognuno di questi tre aveva caratteristiche differenti e si ispirava ad un diverso tipo di gdr videoludici. Il IX era un jrpg di stampo classico e il X strizzava l’occhio agli action-rpg occidentali sotto più di un punto di vista. Il terzo gioco, Final Fantasy XI, avvicinava invece la serie al mondo dei mmorpg fondendo lo stile tipico di questo genere con le caratteristiche classiche della saga. Questi giochi prendono il nome di Progetto Vana’diel, dal nome del mondo in cui sono ambientati.
Final Fantasy XI (2002)
Final Fantasy XI ha molti primati, tra cui quello di essere stato il primo MMORPG del mondo ad essere disponibile su più piattaforme videoludiche con un mondo condiviso. Al tempo infatti questo genere era un’esclusiva dei PC, ma Final Fantasy XI venne reso disponibile anche su PlayStation 2 e Xbox 360. Questo gli ha permesso di diventare, nonostante le critiche, il titolo con il maggiore successo commerciale di tutta la serie. Ovviamente il gameplay venne completamente rivisto, ponendo le basi di quello che sarà poi usato in Final Fantasy XII e che alla fine si svilupperà nel sistema usato nei titoli moderni. Le numerose espansioni e aggiornamenti hanno reso Vana’diel un mondo vivo e apprezzato ancora oggi.
Come giocarlo: l’ultima espansione è del 2015. Nel 2016 è stato cessato il servizio a copertura delle versioni per PlayStation 2 e Xbox 360, ma è ancora giocabile la versione per PC.
Final Fantasy Grandmasters (2015)
Questo è uno spin-off postumo di Final fantasy XI che venne reso disponibile su iOS e Android, anche se solo in Giappone. La cosa particolare è che pur mantenendo la natura di MMORPG free-to-play, Final Fantasy Grandmasters presenta un gameplay a turni molto più simile ai capitoli tradizioni della saga che a quelli moderni. Nonostante l’enorme successo in patria, non è mai stato esportato al di fuori di essa.
Come giocarlo: non solo era disponibile esclusivamente in Giappone, ma nel 2019 il servizio è stato definitivamente chiuso.
Final Fantasy XI Reboot (???)
Vedendo l’enorme successo di Final Fantasy Grandmasters, Square Enix si affrettò ad annunciare anche un completo reboot di Final Fantasy XI per sistemi mobile, sviluppato insieme alla coreana Nexon. Il gioco avrebbe riadattato l’intera storia ed esperienza senza però sfruttare i database condivisi con il gioco per PC. Nonostante l’uscita fosse attesa per il 2016, non se ne è più saputo nulla ed i fan lo attendono ancora con ansia.