Il progetto remake di Final Fantasy VII parte da lontano, quando nel 2015 fu annunciato e presentato per la prima volta in occasione dell’E3 Los Angeles per poi ricomparire due anni dopo sempre nella stessa occasione. Inevitabilmente in tale progetto di Square Enix vengono riposte tante speranze di milioni di videogiocatori che in questi 20 e rotti anni si sono appassionati alla saga e, in particolare, proprio al settimo capitolo, riconosciuto universalmente come uno dei videogiochi più belli e influenti di tutto il settore.
Un capolavoro senza tempo
Quando nel 1997 Final Fantasy VII venne pubblicato su PlayStation, l’impatto che ebbe sul nostro hobby preferito fu devastante, logicamente in senso positivo. Ciò che proponeva al pubblico era un GdR estremamente maturo, bellissimo da vivere e da giocare. Il combat system riprendeva in realtà le meccaniche più che collaudate dei precedenti capitoli, quindi scontri casuali e comandi a turni, espandendosi però grazie a meccaniche di potenziamento e crescita dei personaggi che fecero la gioia dei giocatori dell’epoca. Final Fantasy VII proponeva una trama matura e alcuni dei personaggi che componevano il plot narrativo semplicemente memorabili e indimenticabili, come Cloud, Tifa, Aeris e Sephiroth, attorno ai quali fu costruito un comparto narrativo ricco di dialoghi e sbalorditi filmati di intermezzo.
Il settimo capitolo è a ragione considerato come il “GdR perfetto“, in grado di catturare l’attenzione per centinaia e centinaia di ore senza mai stancare, anche per merito di un mondo bellissimo da vivere e da esplorare oltre che ad alcune meccaniche di gioco che all’epoca erano praticamente perfette. Il capolavoro dell’allora Squaresoft contribuì pesantemente a favorire il successo di PlayStation, attirando a sé anche parecchie persone che non consideravano il videogioco come un passatempo serio ma soltanto roba per nerd occhialuti o grassoni con le mani perennemente unte.
Nonostante siano passati due decadi, l’interesse e l’amore per questo capolavoro non si è mai affievolito, anche perché Square lo ha riproposto praticamente per tutte le console a seguire e dotate di uno store virtuale, le ultime in ordine di tempo Switch è Xbox One, senza particolari migliorie tecniche o traduzioni nella nostra lingua ma comunque supportato in maniera continua e giustificato dalle vendite sempre importanti che il gioco riesce ad ottenere. Personalmente ho rigiocare Final Fantasy VII un paio d’anni fa in occasione della release per PlayStation 4 e ho potuto constatare con gioia come la settima fantasia finale sia incredibilmente bella anche ai giorni nostri. Certo, tecnicamente il peso degli anni si vede eccome, soprattutto se siete videogiocatori giovani e non avete avuto modo di provare l’esperienza con Final Fantasy VII sul finire degli anni ’90, tuttavia rappresenta ancora oggi un “manuale d’istruzioni” praticamente perfetto per quanto concerne il suo genere di appartenenza.
Remake: dubbi e speranze
Prima che il remake fosse effettivamente realtà, la speranza di tantissimi appassionati di poter rivivere quelle emozioni sottoforma di remake era tangibile e Square Enix accolse quelle preghiere mostrando al mondo il remake che ormai conosciamo. Le problematiche di sviluppo che sono sorte tuttavia qualche perplessità inevitabilmente la stanno creando, perché sappiamo per esempio che lo sviluppo a un certo punto si è interrotto, temendo addirittura una possibile cancellazione del progetto. Basti già pensare che sono già 4 anni che Final Fantasy VII remake è in lavorazione e si sa che spesso e volentieri queste gestazione così lunghe non portano a nulla di buono. Anche perché qua stiamo parlando di uno dei videogiochi più belli e apprezzati di sempre, per cui cara Square Enix, non scherzare col fuoco! Prenditi tutto il tempo che ti serve ma non rovinare i ricordo con un prodotto fatto “tanto per”, giusto per dare qualcosa in pasto agli affamati fan del gioco e in generale della saga.
Eppur qualcosa si muove; il trailer che trovate in calce all’articolo è lo stesso che è stato mostrato nel recente State of Play di Sony, con la ripromessa posta alla fine del video che gli sviluppatori forniranno ulteriori informazioni a giugno, segno che evidentemente i lavori stanno procedendo finalmente spediti. Il trailer mostrato qualche giorno fa, così come quelli diffusi precedentemente, ci mostrano un Final Fantasy VII ovviamente al passo dei tempi e moderno, com’è giusto che sia. Sviluppare un buon remake e cercando di accontentare tutti non è comunque semplice. Un buon remake dovrebbe sì modernizzare l’opera in restaurazione ma senza snaturarla eccessivamente. Un perfetto esempio in questo senso è rappresentato da Resident Evil 2, che è riuscito nell’impresa non semplice di proporre un gameplay moderno e fluido ma senza perdere gran parte dei tratti distintivi che contraddistinguevano l’opera originale. È altresì logico che quando metteremo le mani sul remake, dovremo prepararci psicologicamente che di Final Fantasy VII avrà solo il nome posto sulla cover, nel quale gli unici punti in comune saranno personaggi, trama (magari con qualche variazione) e ambientazioni. Che comunque visto e considerato si parla di Final Fantasy VII, non è poco.
È insomma ancora decisamente troppo presto per poter esprimere un giudizio, ma vogliamo dare piena fiducia a Square Enix, certi che possa fare un buon lavoro e donarci un titolo nuovo, moderno, tirato a lucido ma non meno emozionante della controparte originale. Manca sicuramente ancora del tempo prima che ciò possa avvenire, però nel frattempo una cosa si può fare: rigiocare all’originale Final Fantasy VII in tutta la sua magnificenza dove volete, per rivivere le emozioni e i ricordi di vent’anni fa.