Una doverosa premessa
Io non sono mai stato una primadonna, anzi penso di essere una persona abbastanza modesta e preferisco approcciarmi in “punta di piedi” piuttosto che gridare al capolavoro a tutti i costi.
Il motivo principale del ritardo di questa recensione è stato quello di prendere del tempo per giocare Anthem a fondo e leggere i pareri di altri colleghi. Tutto ciò per non offuscare il mio giudizio dalla passione e dall’amore che provo per questo titolo e che ho mostrato fin dal primo momento con gli articoli e le varie live.
Ovviamente tutto questo hype poteva diventare una lama a doppio taglio e trasformare una grande aspettativa in una grande delusione, cosa che mi è già successa con Rune. Personalmente mi sono prefissato l’obiettivo di scavalcare il muro d’hype che mi ero creato e una volta che ci sono riuscito (cambiando punto di vista), anche con fatica, mi sono guardato intorno e ho scoperto che la verità si trova come al solito nel mezzo.
Anthem non è un gioco perfetto purtroppo, ma non è nemmeno da buttare come ad esempio hanno detto alcuni colleghi di altre testate. Con altri invece mi sono trovato d’accordo ad elogiare alcuni aspetti che ho notato io dal primo momento.
Ad esempio, c’è chi pensa che “Il cuore battente del gameplay di Anthem è indubbiamente l’esaltante sistema di movimento creato da Bioware, che trasforma ogni escursione oltre le mura di Tarsis in una sequenza di momenti di puro godimento. Per quanto riguarda lo shooting non è certo uno dei più brillanti del segmento, anche a causa di un feedback delle armi non particolarmente appagante. L’integrazione funzionale di questa componente nella routine degli scontri ne potrebbe alimentare l’efficacia adrenalinica e la velocità d’interazione.”
Come citato anche da alcuni colleghi di altre redazioni: “Nel complesso, la qualità ludica di Anthem è buona: si tratta di uno shooter a mondo condiviso basato su un valido sistema di looting, divertente, adrenalinico ma che allo stesso tempo è penalizzato da scelte discutibili, imprecisioni e problematiche (già evidenziate nelle versioni di prova) che non ci consentono di apprezzarlo nella sua totalità.”
Pensieri che tutto sommato si avvicinano molto a tutto ciò che ho accennato diverse volte , ora non resta che parlarvene cominciando dalla trama.
Una storia intricata
In un futuro remoto la Terra non riuscirà più a sostenerci e decenni prima della storia il mondo di gioco, che non è stato specificato se si tratti della stessa Terra o di un altro pianeta, è stato modificato o, per meglio dire, provato ad essere modificato dal potere dell’Inno (Anthem in inglese).
Alcuni Dei grazie a questo potere hanno cominciato a modificare il pianeta tramite un artefatto che pensavano di potere e saper controllare. Il loro tentativo fallì, tanto che alla fine il mondo rimase diviso a metà. Il nostro alter ego si muoverà in questo mondo svolgendo delle missioni come Specialista (leggasi pilota di Strale), all’inizio una sorta di mercenario, ma con l’evolversi dell storia sarà chiamato a fare l’eroe.
Tale storia è raccontata in diversi modi, con filmati creati con il motore grafico del gioco, parlando con gli NPG (con risposte a scelta multipla in puro stile BioWare) e trovando in giro informazioni sia nell’HUB principale del gioco sia nel mondo fuori le mura. Come ad esempio parti del diario, che nel gioco viene chiamato Codex. Tutto ciò ricorda molto quanto visto in Destiny, dove tutto ciò che riguardava la lore ci veniva raccontato nel Grimorio.
L’accenno all’HUB non è stato casuale poco sopra, dato che in questa zona il nostro alter ego metterà lo strale da parte parlando con gli NPG da cui riceverà missioni principali, secondarie e molte informazioni sul gioco e sulle persone che lo abitano. Essendo sostanzialmente un piccolo forte, quasi come se fosse un paesino di montagna, le vite di tutte queste persone risulteranno essere legate tra di loro.
Da qui inizia il gameplay vero e proprio che andremo ad analizzare.
Uno sguardo al gameplay
Per far fronte a questo mondo riuscito a metà, uno scienziato ha creato delle exotute, ovvero delle armature alla “Iron Man” che permettono di affrontare i pericoli fuori le mura di Fort Tarsis. Il gameplay cambia molto da strale a strale, è come avere “quattro giochi diversi” .
Il gameplay di Anthem é semplicemente immediato. Appena ho preso in mano lo strale ho avuto la sensazione di un feeling immediato, infatti il comando dello stesso strale è molto “user friendly” e permette di prendere confidenza con i controlli dopo pochi minuti. Nonostante non ci sia un vero e proprio tutorial ho trovato meno difficoltà di quante ne ho trovate in un gioco come Warframe, dove tutt’ora non riesco a calibrare bene alcuni salti.
Il Gameplay risulta molto veloce e adrenalinico e spesso sembra di essere una variabile impazzita all’interno della mappa di gioco.
Nonostante ci siano tonnellate di armi, le stesse saranno probabilmente usate solamente nei primi momenti di gioco o almeno finchè la potenza delle skill dei vari personaggi non raggiunge un certo valore. Ma andiamo nello specifico a valutare strale per strale le abilità di cui si parlava precedentemente.
Il Guardiano
Lo strale in questione è quello che tra più di tutti somiglia a Iron Man. Armatura molto rapida con delle armi sia energetiche che esplosive. Se fossi la Marvel non saprei se essere orgogliosa per averlo ispirato o arrabbiato per non poterne declamare i diritti.
Tra tutti sarà lo strale con cui probabilmente userete più le armi da fuoco, oltre ovviamente al suo scudo energetico, utilissimo per rianimare i compagni senza l’ansia di doversi guardarsi perennemente le spalle durante tale operazione.
Oltre alle armi da fuoco in dotazione possiede una super mossa, che lancia una serie di missili a ricerca per poter uccidere contemporaneamente più nemici.
Il Colosso
Indossando questo strale si ha la sensazione di guidare un carro armato che vola: grande il doppio degli altri strali, ma in volo ne eguaglia la velocità anche se magari a terra risulta un po’ goffo.
Rimedia a questa goffaggine con la potenza di fuoco, è l’unico strale che dispone infatti di armi da fuoco espressamente pensate per lui, come la minigun o il lanciagranate. Il Colosso però non ha uno scudo energetico come gli alti, ma dispone di uno fisico, molto meno penetrabile di quello energetico, richiamato con lo stesso tasto usato dagli altri strali per schivare.
Purtroppo mentre si usa lo scudo non è possibile sparare. Come super mossa dispone di un cannone che fa molto danno, con tre colpi a disposizione.
L’intercettore
Questo Javelin è il ninja del gruppo: ultraveloce e agile che fa degli attacchi corpo a corpo il suo punto di forza, capace di far fuori nugoli di nemici in pochissimi secondi, passando da un nemico all’altro in modo fluido e con moltissime animazioni.
Ovviamente può usare anche le armi da fuoco, ma è molto più divertente usarlo in rissa, dato che trasforma il gioco in un hack and slash. La sua supermossa lo rende invulnerabile, più veloce e capace di fare maggior danno.
Tempesta
Lo strale in questione è l’unico che ha all’interno una parte del potere dell’inno, infatti vola grazie ad esso e non ai propulsori jet come gli altri. Esso è in grado di usare i poteri degli elementi (ghiaccio, fuoco e fulmini) e portare sul campo di battaglia moltissima distruzione, con l’aggiunta di poter restare in aria più a lungo degli altri. Se volessi fare un paragone con altri giochi, lo potremmo comparare alla classe mago. La sua Super è la più devastante anche a livello scenografico, difatti unirà tutti gli elementi in una combo di 3 colpi decisamente spettacolari.
Comparto grafico e sonoro
Il gioco è mosso dal motore Frostbite, creatura del team DICE che effettua egregiamente il suo lavoro.
E’ inutile negare che Anthem sia uno spettacolo da vedere. E’ uno spettacolo per gli occhi con 45 FPS fissi già con la mia GTX 970 (che con ulteriori aggiornamenti probabilmente aumenteranno), non oso immaginare con schede grafiche più avanzate o di ultima generazione. Gli effetti particellari sono molto spettacolari, sopratutto durante le esplosioni o le esplorazioni nelle caverne con una fluidità del gioco che rende credibili sia le animazioni e sia i tizi che volano indossando delle supertute!
In merito al comparto audio tutto il livello della produzione risulta decisamente alto. Il suono delle armi è molto soddisfacente, i suoni della natura e dei vari manufatti che possiamo trovare all’interno del gioco aggiungono quel tocco che sembra dar vita all’ambiente circostante. Il doppiaggio totalmente in italiano delle conversazione risulta molto credibile compresa la recitazione dei vari personaggi che incontreremo durante la nostra avventura.