Flashout 3 è uno di quei titoli futuristici zero gravity che affiancano alla semplice componente racing anche diverse meccaniche da shooting, nonché dei tracciati tendenzialmente arzigogolati, dove le curve estreme vengono alternate a tunnel a gravità zero, salite e discese impervie.
Parliamo quindi di un genere che già di per sé è molto caotico, visto il gran numero di elementi su schermo, unito poi alle piste molto elaborate. Flashout 3 porta questo concetto verso vette ancora maggiori, rendendo la componente sparatutto ancora più marcata dei congeneri. Vediamo se il risultato è piacevole nella nostra recensione.
Nessuna storia in Flashout 3
Flashout 3 non ha una vera e propria trama, ma si limita semplicemente a una classica modalità campagna. Questa, però, non è una storia vera e propria ma semplicemente una lunga lista di gare, divise in tornei in cui bisogna candidarsi tra i primi tre posti per proseguire.
L’unico accenno di atmosfera è dato dalle brevi descrizioni delle backstory dei due piloti, ma non troviamo nulla di troppo elaborato neanche in questo caso. Chiaramente, non parliamo di un difetto, ma di una consuetudine nel genere, rotta solo alcuni casi. Semplicemente, Flashout 3 punta tutto sul gameplay e sull’estetica sopra le righe.
Tra missili, scudi e mitragliatrici…ah e si corre anche!
Il gameplay di Flashout 3 è quello di un classico no gravity racing game. Parliamo infatti di un titolo che prende a piene mani da grandi nomi come Wipeout, qui richiamato sia nell’estetica, che nelle meccaniche generali. Le gare si svolgono infatti in circuiti complessi e futuristici, mentre veicoli ad alta velocità sfrecciano scambiandosi colpi di ogni tipo.
Ogni gara vede ci vede infatti utilizzare tre armi montate sulla nostra navicella, a loro volta divise in tre categorie. Abbiamo a disposizione strumenti per attaccare i nemici di fronte (missili, mitragliatrice, ecc), difenderci (scudi o flare) o riparare la nostra navicella.
Per manovrare il nostro veicolo, viste le strettissime curve dei circuiti, non si utilizzano soltanto le frecce direzionali ma, al contrario, abbiamo la possibilità di sfruttare anche una sterzata extra – da unire a quella normale – per poter girare in modo più marcato. E’ quindi importante alternare la normale sterzata a queste manovre più decise, tenendo conto delle varie situazioni. Una bella idea, che però si scontra in parte con il caos delle sparatorie.
La componente sparatutto riveste di fatt0 un ruolo centrale in Flashout 3, forse anche troppo. Ogni gara è infatti un costante scambio di colpi, dove le armi vengono continuamente alternate in quelli che alla fine diventano dei veri e propri combattimenti ad alta velocità. Questo, unito alle piste ricche di ostacoli e agli effetti visivi esagerati, rende ogni partita caotica e difficile da leggere in molte occasioni.
Parliamo quindi di un titolo che pur partendo dalle solide basi dei congeneri sceglie di concentrarsi molto di più sugli scontri a fuoco arrivando però a risultati eccessivamente dinamici: è molto facile vedersi distruggere la navicella durante uno scontro fin troppo caotico, per poi tornare alle ultime posizioni e iniziare nuovamente a spammare le armi a nostra disposizione.
Questa formula, paradossalmente, funziona a dovere nelle modalità alternative a quella della corsa classica. Oltre alla semplice gara, Flashout 3 propone infatti una sorta di battle royale dove l’ultimo viene eliminato, un deathmatch da giocare in pista e delle sfide a tempo dove semplicemente si corre da soli. In tutti questi casi, il gameplay si difende persino meglio della normale classica.
Per fortuna, la modalità campagna è strutturata in vari “tornei” di difficoltà crescente, ovvero delle tappe dove le varie modalità vengono alternate e, alla fine di diverse gare, il nostro punteggio corrisponde a una certa posizione. Chiaramente, è importante raggiungere le prime tre posizioni per proseguire. Vincendo le varie, tappe, peraltro, si sbloccano diverse armi e navicelle, delineando una progressione che permette di avere una buona dose di varietà.
Prima di ogni gara è infatti possibile accedere a una schermata dov’è possibile scegliere tra varie navicelle, ognuna con caratteristiche uniche (come diversa velocità, durabilità, accelerazione). Il veicolo selezionato può poi essere personalizzato con le varie armi, assegnabili ai tre slot disponibili. Ogni arma, in basa alla sua efficacia, ha però un certo punteggio, che non deve superare la capacità massima della navicella. Un veicolo con 5 di energia, ad esempio, può equipaggiarsi solo di armi che non superino questa soglia.
Anche qui, quindi, Flashout 3 mostra la grande enfasi posta sulle bocche da fuoco, che sembrano quasi essere il fulcro centrale dell’esperienza. In un racing game, però, questo si scontra inevitabilmente con il già citato caos delle gare, a cui si va ad aggiungere un sistema di mira non troppo efficace.
Un altro grosso problema di Flashout 3 è dato poi dall’IA. Questa si dimostra infatti totalmente sbilanciata, partendo dai livelli di difficoltà base dov’è eccessivamente docile, per poi diventare fin troppo aggressiva in maniera improvvisa e senza via di mezzo. Ai livelli di difficoltà più alti, infatti, gli avversari sono davvero troppo precisi e veloci con le armi, mentre noi da parte nostra dobbiamo fare i conti con un sistema di mira che si limita a lanciare in linea retta ciò che abbiamo a disposizione.
Questo diventa ancora più impattante con alcuni tracciati, dove curve e salite ripide si alternano al punto da rendere quasi impossibile sparare in alcuni punti. Un level design che privilegia in maniera tanto marcata le meccaniche puramente “racing”, chiedendo al giocatore di gestire curve ripidissime, si scontra quindi ancora una volta con la volontà di concentrarsi sulle armi da fuoco.
In ogni caso, il risultato resta comunque molto godibile, a patto di scendere a patti con questi problemini. Se quindi hai già giocato i “big” del genere, Flashout 3 è un acquisto che potrebbe saziare la tua fame di nuove corse futuristiche. Se però devi ancora avvicinarti ai grandi nomi, allora il titolo è un acquisto almeno da rimandare.
Bello ma non bellissimo
Il comparto tecnico di Flashout 3 mostra purtroppo la natura low budget della produzione, riuscendo però a offrire un colpo d’occhio generale niente male. Il gioco vanta infatti dei modelli delle vetture discretamente dettagliati, affiancati ad effetti di luce davvero niente male. Tutto questo si scontra però con ambienti non troppo piacevoli da vedere e, soprattutto, con fisica e collisioni poco realistici. Infine, la sensazione di velocità è praticamente inesistente, anche in quei momenti dove in teoria si raggiungerebbero i 300 km/h.
Proprio l’eccessivo uso di effetti visivi, peraltro, rende davvero inguardabili alcuni combattimenti, dove esplosioni, fumo e particelle varie rendono praticamente impossibile vedere cosa sta succedendo. Di nuovo, abbiamo troppo caos davanti.
Il comparto artistico si dimostra invece generico e poco accattivante, dando Flashout 3 una semplice atmosfera cyberpunk senza troppi fronzoli.
Infine, il comparto audio si limita a fare il suo dovere, con effetti adatti alle varie armi e musiche sicuramente godibili, ma alla lunga ripetitive.