Flipon è un puzzle game sviluppato da Damien Mayance e pubblicato da Plug In Digital l’8 ottobre scorso per PC via Steam e Nintendo Switch. Il prezzo di listino è molto contenuto e rispondente, per entrambe le versioni, a 5,99€. Il titolo non prevede voice acting, ma i testi sono disponibili anche in italiano.
L’edizione che abbiamo provato, quella per Nintendo Switch, è a nostro avviso la migliore, in quanto permette di sfruttare la portabilità dell’ibrida della casa di Kyoto. Proprio in virtù della sua natura di gioco basato su semplici rompicapi, infatti, viene difficile immaginare di dedicarvi l’hardware complesso e costoso di una console connessa alla televisione o di un PC da gaming.
Trama: See you, space cowboy
In Flipon i giocatori dovranno impersonare Kat, la comandante di una navicella spaziale che viaggia, assieme alla sua fedele gattina Laika e al computer di bordo Ordy, alla ricerca di flipoblocchi, l’equivalente dei più classici tetramini. Ciascuno dei cinque mondi in cui è diviso il gioco, dunque, sarà un pianeta dal nome buffo su cui Kat e la sua ciurma hanno deciso di atterrare.
Tuttavia, i protagonisti di Flipon non sono mai soli: ciascun pianeta sarà, infatti, abitato da un boss intenzionato a metterci i bastoni fra le ruote, come uno scienziato pazzo che finisce per hackerare Ordy o un’anitra dallo stile western che infarcisce i suoi discorsi di citazioni allo splendido anime Cowboy Bebop. Non è presente, tuttavia, una vera e propria progressione nella trama, che rimane caratterizzata unicamente dallo spostamento della ciurma di pianeta in pianeta, con ciascuna vicenda che non travalica i confini del mondo in cui è cominciata, un po’ nello stile di molti episodi di serie come Doctor Who.
Se effettivamente si sarebbe potuto fare di più, unendo magari in un filone narrativo unico le varie avventure, va comunque detto che questo puzzle game sembra competere per lo più contro un genere di titoli diffuso soprattutto su smartphone. Rispetto a giochi arcinoti come Candy Crush, Flipon fa un’ottima figura, essendosi degnato per lo meno di dare un contorno e un minimo di trama che giustifichi quanto accade a schermo nelle fasi di gameplay.
Gameplay: tutto ciò che si può fare con dei blocchi
Il gameplay è per l’appunto l’aspetto in cui Flipon, come molti altri giochi di questo genere, basano la gran parte del loro lavoro. L’obiettivo è quello di allineare tre o più flipoblocchi a formare figure come una linea, un angolo oppure una T, in modo tale che spariscano e lascino il posto a quelli che spingono dal basso. La velocità con cui questi salgono, tuttavia, è piuttosto sostenuta (in alcune fasi decisamente troppo) e può essere ulteriormente aumentata premendo B.
Se tutto questo sa di già visto, non preoccuparti: il titolo mostra una grande varietà di missioni, da quelle in cui si deve totalizzare un certo punteggio o un certo numero di combo in un tempo prestabilito a quelle in cui non salirà alcun flipoblocco, ma sarà necessario eliminare tutti quelli presenti a schermo. La difficoltà di Flipon non è elevatissima, almeno nelle fasi iniziali, ma è tuttavia necessario prestare molta attenzione a realizzare combo continue, in quanto capita abbastanza di frequente che lo schermo si riempia del tutto di flipoblocchi, rendendo questo il motivo principale di game over, molto più di quanto non accada per la mancata soddisfazione delle condizioni del livello.
Una menzione a parte meritano le sfide con i boss, divise in due fasi. Nella prima dobbiamo completare un livello qualunque con la CPU che gioca con le stesse condizioni, mentre nella seconda sarà necessario ingaggiare una vera e propria battaglia, in cui il nostro obiettivo sarà far riempire completamente lo schermo dell’avversario mentre ci difendiamo dai suoi attacchi.
Il vero problema del gameplay di Flipon, per il resto variegato e ben fatto, sono le condizioni alterate che vanno ad aggiungere difficoltà in alcuni livelli. Capiterà, infatti, di trovarsi davanti a flipoblocchi che cambiano colore rapidamente, o ad altri “timidi” che si copriranno alternativamente con un punto di domanda costringendo il giocatore a formare combo a memoria. Unite alla velocità di salita dei blocchi, queste scelte finiscono per rendere i livelli frustranti, alzando, più che il livello di sfida, quello del fastidio del giocatore, che può trovarsi ad agire a caso o affidarsi a una strategia di trial and error.
Modalità: più di una semplice storia
In aggiunta alla pur scarna trama, Flipon prevede anche altre tre modalità, che permetteranno di ampliare almeno di qualche ora il tempo passato sul titolo. Queste aggiunte sono caratterizzate da un marcato retrogusto arcade che farà certamente piacere a chi a suo tempo amava passare qualche pomeriggio in sala giochi con gli amici a vedere chi riusciva a spuntare il punteggio più alto.
È proprio questo il concept della prima di queste modalità, quella denominata Score Attack: in essa, non sono previste condizioni di vittoria del livello, ma tutti i possibili parametri sono uniti in un’unica sfida. Si potrà, infatti, provare continuamente a migliorarsi e spostare sempre oltre l’asticella del proprio record sia dal punto di vista del tempo impiegato prima di riempire lo schermo che da quello delle combo effettuate, divise persino per numero di flipoblocchi coinvolti.
Più simile agli oltre 75 livelli della trama è invece la modalità Sfida, in cui verrà generato uno stage in modo procedurale, con tanto di enigma da risolvere per ottenerne il completamento. Infine, lo Scontro dà la possibilità ai giocatori di sfidare fino a un massimo di quattro amici in multiplayer locale, ciascuno impersonando un personaggio della trama, preso sia dalla ciurma di Kat che dai boss di ogni mondo. Se gli amici dovessero essere occupati, non c’è problema: a prendere il controllo del nostro avversario sarà l’intelligenza artificiale, simulando gli scontri con i nemici che chiudono ogni pianeta nella trama di Flipon.
Grafica: un gioco semplice e coloratissimo
Il comparto grafico di Flipon è molto essenziale e si attesta su un livello analogo a quello dei già citati titoli per smartphone. A parte le schermate di transizione in 2D, che mostrano la navicella di Kat e compagni avvicinarsi al pianeta in questione, tutto il gioco è in tre dimensioni, con gli stessi flipoblocchi che danno un senso di rotondità sullo schermo.
I dettagli sono ben realizzati, fino a conferire ai blocchetti di Flipon che spostiamo in ogni livello un’espressione facciale, per quanto basilare, che cambia a seconda della nostra situazione: se normalmente sono sorridenti, infatti, qualora dovessimo rischiare di uscirne sconfitti, assumerebbero una mimica tra il basito e il preoccupato. Anche le schermate di fine livello sono curate, con una luce che si spegne in caso di fallimento e un tripudio di fuochi artificiali a festeggiare ogni vittoria.
Ciononostante, la semplicità della realizzazione non permette di giudicare benissimo la grafica di Flipon. Alcuni titoli indie anche a budget molto basso hanno spesso mostrato scelte artistiche notevoli, come nel caso di Hollow Knight, e Nintendo Switch, pur non possedendo un hardware performante come quello di un PC, riesce tuttavia a gestire senza problemi qualcosa di più di una grafica da mobile.
Sonoro: all’insegna della ripetizione
Parlando dei suoni, Flipon rimane sullo stesso livello delle immagini. Gli effetti sonori cambiano di pari passo con l’espressione dei flipoblocchi, prendendo una piega abbastanza ansiogena nelle situazioni più concitate, mentre le musiche sono adattate alla missione proposta da ciascun livello. Il problema è l’assenza di un cambiamento che si adatti ai mondi, magari in linea con il tema su cui questi sono sviluppati.
Sarebbe stata una buona idea impegnarsi di più sotto questo fronte, dando un’atmosfera più invernale al pianeta ghiacciato e una più epica e associabile ai dinosauri a quello preistorico. Essendo i mondi a disposizione in Flipon solo cinque, non avrebbe richiesto neppure uno sforzo eccessivo, soprattutto se anziché vere e proprie tracce diverse si fosse trattato semplicemente di variazioni su uno stesso tema.
Si possono comprendere, dunque, le ragioni di questa scelta, prima fra tutte la scarsità di fondi con i quali titoli come Flipon si trovano ad avere a che fare. Le musiche presenti sono assolutamente degne di lode, ma bisogna comunque notare che una colonna sonora che contenga non più di una mezza dozzina di tracce diventa abbastanza rapidamente noiosa, soprattutto con il procedere dell’avventura e la necessità di impegnarsi in più di qualche tentativo prima di superare un determinato livello.
Longevità: molte possibilità, ma verranno colte?
La durata di Flipon dipende in gran parte dall’uso che ogni giocatore deciderà di farne. Chi volesse limitarsi a completare la storia, infatti, ne risulterebbe impegnato per una decina di ore al massimo prima di arrivare al termine dei cinque mondi. Il discorso è nettamente diverso per coloro che, più appassionati di questo genere di giochi, si divertissero a mettere alla prova le proprie skills anche attraverso le altre modalità.
In questo modo, soprattutto se spinti dalla propria competitività a scalare la classifica online dello Score Attack, il titolo diventerebbe virtualmente infinito. C’è da dire, tuttavia, che è necessaria una passione veramente sfrenata per giochi come questo per accendere una console, o addirittura un PC, specificamente per dedicare un’oretta o più ai livelli casuali di Flipon. La maggior parte dei giocatori, crediamo, finirà per annoiarsi abbastanza rapidamente, se non per ignorare del tutto queste altre modalità e passare ad altri giochi dalla componente narrativa più marcata.
Per fare un bilancio della longevità è indispensabile tenere anche conto del fattore prezzo: per soli 5,99€, non si può certo dire che Flipon offra un cattivo rapporto durata/costo. Tuttavia, tenuto conto del fatto che il titolo appartiene a un genere di grandissimo successo su mobile ma decisamente più di nicchia su piattaforme più tradizionali, crediamo che forse l’idea migliore sarebbe proprio una release su smartphone. In questo modo, si potrebbe anche pensare di affidarsi a inserzioni pubblicitarie per abbattere del tutto il prezzo e inserirsi in un mercato che darebbe probabilmente più soddisfazioni rispetto a quello delle console.