Da appassionato di giochi di ruolo strategici e deckbuilder, Floppy Knights aveva sicuramente suscitato il mio interesse, anche se non aveva alzato l’asticella delle mie aspettative, probabilmente a causa di un comparto grafico molto basilare e al mio non aver avuto modo di provare la versione precedentemente rilasciata su PC. Ma come andremo a vedere a breve, mai giudicare un libro dalla copertina.
In Floppy Knights impersoneremo Phoebe, una sveglia ragazzina con la passione per le invenzioni la quale, grazie anche a una IA di nome Carlton impiantata nel suo braccio robotizzato, è riuscita a creare un esercito di creature sotto forma di proiezioni, con la particolarità di riuscire a interagire con l’ambiente circostante. Allora perché non utilizzarli per svolgere incarichi per il vicinato e racimolare qualche spicciolo in attesa del torneo di scienze che si terrà da li a breve?
Incipit molto basilare e semplice, proprio come Floppy Knights vuole mostrarsi al pubblico; ma è quando iniziamo a parlare di gameplay che le cose iniziano a farsi davvero interessanti. Pur mostrandosi a un primo impatto come un normalissimo gioco di ruolo strategico, con le classiche mappe a scacchiera sulle quali muovere le nostre unità, il titolo viene sin da subito contaminato con le influenze del genere deckbuilder. Difatti, per compiere qualsiasi azione in battaglia, avremo bisogno di utilizzare delle carte, ma procediamo con ordine.
Floppy Knights: strategie, carte e comandanti
Al contrario di molti strategici, inizialmente potremo piazzare sulla mappa solo il nostro comandante, una unità particolare dotata di abilità e carte uniche, come il potere di curare gli alleati o di compiere potenti attacchi, che entrano in gioco insieme a essa. Il resto dei nostri alleati potrà essere schierato tramite l’utilizzo della loro carta, ovviamente a patto di averla tra quelle a disposizione in mano. Da qui puoi iniziare a farti un’idea sull’importanza della componente di costruzione del mazzo in Floppy Knights.
Altra particolarità che riguarda il nostro comandante è che, se dovesse venire sconfitto in battaglia, perderemo automaticamente la partita. Al contrario le nostre altre unità se sconfitte torneranno nel mazzo, assieme però a delle carte cianfrusaglie di nessuna utilità, non giocabili e che “serviranno” solamente a riempirci inutilmente la mano.
Il gioco offre anche un livello di sfida veramente alto, ma con una buona curva di apprendimento, anche se lo si noterà fin dalle prime mappe; mappe dall’aspetto basilare ma piene di elementi che le rendono strategiche. Per giocare le carte, avremo bisogno di pagare il loro costo in energia dalla nostra riserva; quest’ultima andrà a riempirsi nuovamente a ogni inizio turno. Non saremo costretti a utilizzare tutte le nostre unità, ma potremo spendere i nostri punti energia sempre sulla stessa, facendole compiere diverse azioni in un turno.
Gli obiettivi delle missioni saranno molto vari, e andranno dal semplice annientare tutti i nemici, al compiere una determinata azione entro un limite di turni, al presidiare delle zone o ancora distruggere strumenti nemici e molto altro. Ogni sfida sarà pensata su misura e bisognerà spesso dedicare del tempo alla costruzione del deck ottimale per poter avere la meglio, altrimenti si rischia di finire annientanti in men che non si dica.
Un particolarità per la costruzione del nostro mazzo è che questo dovrà contenere delle carte che non potranno mai essere rimosse, come ad esempio un certo numero di carte movimento; si, anche per il semplice muovere le nostre unità avremo bisogno della carta adeguata. Se in un primo momento questo fa storcere il naso, posso assicurarti che invece riesce a donare una profondità strategica non indifferente a Floppy Knights.
È proprio questo riuscitissimo mix fra gioco di ruolo strategico e deckbuilder che rende la giocabilità di Floppy Knights così divertente e appagante. Non nego che alcune sfide si sono presentate veramente difficili, quasi frustranti, e mi hanno fatto mettere mano parecchie volte nella costruzione del mio mazzo, per poi darmi un fortissimo senso di appagamento quando sono infine riuscito a superare la missione.
Nascosto sotto un comparto grafico curato ma veramente semplice, Floppy Knights nasconde una profondità strategica sulla quale pochi avrebbero scommesso; se però si pensa che lo sviluppatore è lo stesso di Dicey Dungeons, qualche sospetto poteva sorgere. Le mappe sono piccole ma perfette per dare vita alle battaglie di Floppy Knights, e le unità a disposizione e nemiche sono ben differenziate fra di loro.
Il comparto sonoro è adatto alla tipologia di gioco, con una vena nostalgica retrò (dopotutto il gioco parla di floppy), mentre i controlli adattati alla versione console, non risultano proprio immediati e ci vorrà un po’ di pratica per padroneggiarli al meglio, problema abbastanza superfluo vista la tipologia del gioco.