Flowing Lights è un titolo che si inserisce nel genere degli shoot ‘em up che non ha certo bisogno di presentazioni: ha dominato la scena del mercato dei videogiochi agli albori dell’industria, continuando ad essere dominante anche negli anni ‘90, specialmente in sala giochi. Con il passare del tempo le cose sono cambiate e questa tipologia di titoli ha cominciato ad abbracciare esclusivamente un pubblico di nicchia, continuando tuttavia ad andare forte in paesi come il Giappone.
Flowing Light in questo senso è uno shoot ‘em up abbastanza atipico e presto ti spiegherò perché. Sviluppato dal team con nome quasi impronunciabile di gFaUmNe, si presenta come una sorta di puzzle arcade shooter, in cui il tuo obiettivo diventa non solo quello di superare i livelli alla vecchia maniera, quindi sparando a tutto ciò che si muove sperando di non essere colpiti, ma di approcciarsi al gioco in maniera un po’ differente da quello che richiederebbero altri titoli congeneri.
Flowing Lights – Uno sparatutto arcade più rilassato e diverso dal solito
Sappiamo benissimo, specialmente chi conosce bene il genere, che gli sparatutto arcade offrono dei ritmi frenetici che crescono pian piano che si va avanti tra i vari livelli, con nemici sempre più numerosi e letali. In questo caso, Flowing Lights parte quasi in maniera rilassata, proponendo un’interfaccia di gioco che mette sul piatto una progressione in verticale e le solite piccole ondate di nemici che ci accolgono poco per volta.
Succede che, superati i livelli iniziali, cominci ad accorgerti che c’è qualcosa di diverso. Impersonando la tua navicella spaziale, scoprirai che l’ambiente circostante è interattivo: ciò significa non solo che puoi sfruttarlo a tuo piacimento per ogni movimento, approfittando ad esempio dell’inerzia data da una caduta un discesa su una delle pareti laterali che presentano una curvatura, ma puoi farlo anche con i colpi a tua disposizione.
Facendo un esempio pratico, con il passare dei livelli il gioco svelerà la sua natura mettendoti di fronte a dei veri e propri combattimenti-puzzle. Si intende che il tuo obiettivo diventa non più soltanto quello di sparare e non venire colpito, ma anche di capire come fare arrivare i colpi ai nemici senza essere sconfitto. Puoi ad esempio essere colpito una volta da un certo tipo di proiettili o sfruttare delle vite per avere qualche possibilità. Oppure ancora una volta sfruttare l’inerzia delle pareti laterali per far arrivare i tuoi attacchi aggirando degli ostacoli o dei colpi nemici che non ti permettono di proseguire.
Livello dopo livello, universo dopo universo, Flowing Lights riesce a suo modo a sorprenderti, mettendoti di fronte una sfida complessa e variegata, che può all’apparenza sembrare banale, ma che è anche capace di offrire una profondità non sottovalutare. E non si tratta nemmeno di un’esperienza breve: il gioco mette sul piatto infatti oltre 200 livelli, inseriti a gruppi in quelli che potremmo chiamare mondi, dove ognuno di essi ti mette di fronte a una tipologia di sfida sempre differente.
Va detto che non tutte siano perfettamente riuscite: in alcuni livelli, il puzzle rischia di diventare persino frustrante, ma i giocatori più pazienti riusciranno ad avere le loro soddisfazioni. Considera infatti che ogni livello è diviso a sua volta in piccole aree che contengono i nemici e il relativo puzzle da affrontare: se sarai abbastanza veloce, riceverai il grado S o A per aver completato la zona in un determinato lasso di tempo, che ti premierà con ulteriori sfide. Più secondi farai passare, peggiore sarà il grado ricevuto e il posizionamento nella classifica mondiale. Una sorta di enorme sala giochi in cui, se sei fissato con punteggi e ranking, troverai pane per i tuoi denti.
Flowing Lights è sorretto infine da un comparto audio-video essenziale ma efficace. Il motore grafico non sorprende per chissà quali caratteristiche particolari, ma è capace di offrire un impatto visivo coinvolgente e adatto a quella che è l’azione su schermo. Discorso simile che può essere fatto per il comparto audio: essenziale per gli effetti sonori, non indimenticabile per le musiche che accompagnano i combattimenti.