Sviluppato e pubblicato da Runaway Play, Flutter Away è un rilassante gioco di avventura ed esplorazione dove saremo impegnati a fare una serie di scatti alla fauna locale e a soddisfare determinate richieste. Noi abbiamo affrontato la foresta pluviale amazzonica su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Flutter Away – alla ricerca dello scatto perfetto
La trama di Flutter Away è quella di un classico viaggio nella natura alla ricerca dei suoi segreti. Un viaggio rilassante, dal ritmo lento (a volte anche troppo) e scandito da una serie di missioni imposte dal gioco stesso. Il tutto condito da un diario personale che verrà gradualmente riempito man mano che procediamo con le ricerche e con l’avventura stessa (la cui durata è relativamente contenuta in base a quanto ci soffermeremo nelle varie aree).
In tutto questo, gli autori hanno infilato anche una piccola costante: un simpatico capibara che funge anche da mascotte nonché da simbolo quasi identitario del titolo. Questo esserino e la sua vita, verranno più volte a intersecarsi con le nostre giornate da simil-campeggiatore solitario, tra un insetto da fotografare e un albero da spostare. L’obiettivo del gioco? Completare il nostro viaggio (più personale che fisico) e ampliare la nostra conoscenza del luogo. Come fare per raggiungere questo obiettivo? Scopriamo insieme il gameplay di Flutter Away!
Non solo fotografia
Flutter Away è un’avventura in prima persona fortemente delimitata da aree circoscritte e abbastanza ridotte, seppur con una profondità visiva abbastanza discreta. Non è un gioco di azione e a essere onesti non saranno presenti neanche puzzle complessi. Si tratta di un gioco in cui devi saper guardare, osservare i dettagli, seguire dei percorsi, delle tracce e scattare la foto al momento giusto. Ecco, scattare foto è tra le cose principali di Flutter Away e, seppur non innovativo (esistono tanti titoli simili come il famoso Pokémon Snap anche se qui non si procede su binari prestabiliti e non ci sono valutazioni sulle foto scattate, basta centrare l’obiettivo e che questi sia nuovo, ossia mai visto o fotografato) risulta comunque convincente e molto accessibile.
Come detto, Flutter Away è un videogioco rilassante e quindi non avrai nemici da sconfiggere, trappole da schivare o quant’altro. Potrai completare il gioco seguendo il tuo ritmo, con tutta la calma necessaria (non ci sono scadenze né altro). Il titolo è suddiviso in capitoli, e ognuno di essi è diviso in due segmenti: giorno e notte. Ogni segmento ha una serie di missioni da compiere per poter completare il capitolo. Tali missioni variano leggermente sia per attività richiesta che per livello di difficoltà (se così vogliamo chiamarlo considerando che l’unica reale difficoltà è localizzare eventuali creature ben nascoste).
Nel dettaglio, alcune missioni possono chiederti di cercare determinati elementi, di interagire con determinati oggetti o animali e, ovviamente, scattare foto a determinate creature e insetti. Non solo, oltre a scattare le foto, abbiamo in possesso un ramoscello su cui far posare le varie farfalle che incontreremo in modo da poterle osservare più da vicino e ampliare la nostra conoscenza (con relativi dati approfonditi che localizzerai sul diario e che saranno dedicati soprattutto alle farfalle). Ma se fare foto e muoversi (abbastanza lentamente a essere onesti) è abbastanza facile ed efficace, non lo è spostare determinati oggetti.
Flutter Away, infatti, ci chiederà di interagire con alcuni oggetti presenti nei vari scenari come un tronco gigante da spostare per liberare il sentiero. Ecco, interagire con questi oggetti è faticoso, impreciso e a tratti snervante. Il motivo è che il cursore è poco preciso e la parabola direzionale con relativo spostamento dell’oggetto oltre a essere poco realistico (potremo posizionare tronchi giganti in modo innaturali) è anche decisamente scomodo e brutto da vedere e da giocare.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Flutter Away non brilla per la cura dei dettagli ma il colpo d’occhio generale è comunque positivo. L’ambientazione, anche se ridotta, è abbastanza varia e gradevole e ammettiamo che localizzare insetti ed animali anche nella profondità laterale delle aree, è divertente e offre un che di realistico (come sbirciare il capibara che nascosto tra le foglie ha cura del proprio manto). Le animazioni, a tal proposito, seppur non brillanti e abbastanza elementari, risultano gradevolmente convincenti.
Il sonoro è rilassante, placido ed efficace. Niente di memorabile ma, allo stesso tempo, mai fastidioso o invadente. Discreti gli effetti ambientali che regalano una buona atmosfera complessiva. Da segnalare la gradita presenza dei sottotitoli in lingua italiana (che agevoleranno non poco la comprensione delle missioni oltre che tutti gli approfondimenti del diario). Infine, il titolo si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile particolarmente adatta considerando le aree ridotte di cui è dotato il mondo di gioco.