Come sempre, alla Milan Games Week si possono trovare molti titoli in anteprima, più o meno attesi e più o meno interessanti. Tra piccole perle nascoste come Robo Dunk si trovano anche i grandi nomi attesi, come Forspoken.
Questo GDR dalla marcata componente action era infatti giocabile in una vasta demo, che permetteva di farsi una buona idea del titolo. Trattandosi di una demo, parliamo chiaramente di impressioni a caldo, parziali e basate su un tempo di gioco che comunque non rende giustizia a quella che vuole essere un’esperienza open world dalla longevità elevata.
Le prime impressioni di Forspoken
Nella demo di Forspoken abbiamo potuto avere un’assaggio della struttura di gioco. Il loop di gameplay sembra infatti quello di un open world “classico”, dove si esplora una grossa mappa con diverse attività e punti di interesse disseminati. Lo scenario della demo alternava punti con luoghi interessanti da esplorare ad altri più vuoti, dove le strutture lasciavano il posto a prati relativamente vasti.
È ancora presto per dire quanto sarà denso l’open world del titolo completo e, soprattutto, quante missioni saranno sparse per la mappa. Proprio nel corso di queste missioni, tra l’altro, abbiamo potuto avere un assaggio del promettente sistema di combattimento, che invece si dimostra fin da subito fluido e dinamico, grazie alla mobilità della protagonista e al modo in cui è possibile concatenare tutto.
La nostra eroina è infatti in grado di utilizzare diversi stili di incantesimi, a loro volta divisi in magie di supporto e offensive. Troviamo per esempio uno stile che consente di utilizzare magie di terra offensive, unite a varie magie di supporto che evocano tentacoli arborei, alternabile con un secondo stile che invece permette di utilizzare una serie di abilità base sul fuoco, sia offensive che di supporto.
Tutto questo viene alternato con una fluidità incredibile, garantita da due menù radiali, corrispondenti a L1 ed R1, e da un rallentamento dell’azione nel momento in cui si sceglie quale magia utilizzare. Dopo aver selezionato la magia desiderata, si possono utilizzare i tasti L2 ed R2 per lanciarla, oppure tenerli premuti per caricarla e ottenere effetti diversi.
Tutto questo si unisce poi a una velocissima schivata, che permette di scattare, saltare e girare intorno ai nemici, evitando persino attacchi AoE. E non è finita qui. Si aggiungono delle mosse finali, utilizzabili dopo un certo periodo di tempo e una serie di equipaggiamenti che modificano in parte le statistiche.
Il risultato è quindi un sistema di combattimento fluidissimo, dove si possono alternare velocemente stili, magie di supporto e di attacco e schivate (che peraltro modificano in parte il moveset degli attacchi) creando una sensazione davvero piacevole. A questo si uniscono quelle che sembrano delle debolezze elementali dei nemici, che quindi potrebbero costringere a sfruttare certi elementi in un dato combattimento.
Dico potrebbero, perché nella demo tutto è sembrato molto facile. La grande rosa di attacchi a disposizione, unita alla mobilità a disposizione, ha reso i nemici quasi delle vittime per le combo, decisamente devastanti. Trattandosi di una demo, appunto, questo è normalissimo, ma resta proprio da vedere come si comporterà Forespoken proseguendo nell’avventura.
Dobbiamo infatti aspettarci nuovi tipi di nemici, influenzati da certe debolezze elementali, o magari da certe meccaniche che ci possano costringere a utilizzare un determinato elemento in alcune occasioni.
Chiaramente, lo stesso vale dal punto di vista delle magie. Per adesso abbiamo potuto utilizzare uno stile di terra e uno di fuoco, vedendo come alcuni nemici fossero vulnerabili a quest’ultimo. Bisogna quindi vedere come saranno gestiti questi elementi e, soprattutto, se si arriverà a sbloccare qualche magia eccessivamente devastante, magari senza elemento. Una sorta di Ultima, che però renderebbe tutto il resto inutile. Come detto e ripetuto, le prime impressioni sono ottime, ma resta tutto da vedere.
Proprio il comparto ruolistico di Forspoken sembra promettere bene. Il gioco permette infatti di accedere a un corposo albero di abilità, dove sarà possibile sbloccare magie di ogni tipo, da aggiungere alle combo. Non è poi da escludere che altri stili elementali saranno ottenibili nel corso di missioni principali o secondarie.
Si aggiunge poi l’equipaggiamento, gestito in modo “classico”, con oggetti che modificano passivamente statistiche o aggiungono effetti extra ai nostri attacchi, velocizzando per esempio il cooldown delle magie. Non siamo davanti a qualcosa di troppo complesso, visti i pochi elementi di equipaggiamento gestibili e la quasi assenza di statistiche da aumentare. Al contrario, l’impressione è che Forspoken faccia del sistema di combattimento il suo cavallo di battaglia, ponendosi soprattutto come un action open world, con un comparto ruolistico presente ma mai troppo marcato. Una scelta comprensibile, nel mercato odierno, ma che potrebbe far storcere il naso ad alcuni giocatori.
Infine, l’open world è sembrato semplicemente “classico”. Uno scenario aperto, con varie attività sparse per la mappa, affiancate da un diario che elenca una serie di missioni da completare. Queste ci portano spesso a spostarci rapidamente tra i vari obiettivi, per poi arrivare ad arene generalmente molto aperte, dove fare sfoggio dei propri poteri. Si aggiunge la raccolta di risorse e lo sblocco di punti di interesse, come ormai abbiamo imparato a vedere.
Lo spostamento fa poi affidamento sul “parkour magico”, che ci permette di tenere premuto il tasto della schivata per sfrecciare sulla mappa saltando automaticamente (e in modo spettacolare!) tutti gli ostacoli presenti. Proprio questo sistema ha creato qualche perplessità con certi tipi di ostacoli, impedendoci per esempio di scalare rocce troppo grandi, nonostante dall’altro lato ci fosse effettivamente qualcosa da esplorare. Resta quindi da vedere quanto questo movimento sarà “libero” e fino a che punto potremo sfruttarlo. Allo stesso modo, resta da vedere se l’open world offrirà strutture complesse da poter esplorare o scalare.
Forspoken in sintesi
Forespoken resta quindi un titolo molto promettente, che presenta già un sistema di combattimento interessante, fluido e divertente, affiancato da un comparto ruolistico non troppo complesso ma neanche banale. La fluidità dei movimenti nel combattimento si vede anche durante l’esplorazione, dov’è possibile muoversi sempre velocemente. Ci sono alcuni dubbi, che però non riguardano la qualità di quanto visto, ma piuttosto la voglia di vedere il gioco all’opera per diverse ore, in modo da renderci conto come tutto questo viene inserito in un loop di gameplay più corposo di quello di una demo.