Joseph Deen, questo è il nome del bambino californiano di appena otto anni ingaggiato da Team33, un clan agonistico di Fortnite.
Il giocatore si è raccontato alla BBC tramite un’intervista, tirandone fuori il suo incondizionato amore per Fortnite fin dalla tenera età di quattro anni, citando anche il suo mentore che ha deciso di fargli intraprendere questa strada:
“Cominciai a giocare a Fortnite quando avevo quattro anni, fino a due anni fa circa giocai solamente allo scopo di passare il tempo e divertirmi, ma dopo aver assistito alla vittoria di Bugha ai mondiali del 2019 capii improvvisamente quale percorso volessi intraprendere: il pro player. Il mio sogno è quello di essere come lui, giocare come lui. Lo guardo con ammirazione perché nessuno lo ha preso sul serio fino a quando non ha vinto la World Cup, e io mi sento allo stesso modo: nessuno mi ha preso sul serio, finché non sono stato ingaggiato dal Team 33“.
Il percorso professionistico di Jospeh su Fortnite iniziò circa diciotto mesi fa quando la squadra eSport Team33 lo vide giocare per la prima volta. A quel punto gli scout hanno subito capito che il ragazzino aveva un gran talento e con una frase rapida lo fecero notare immediatamente al co-fondatore Callagher, che poi ha deciso di metterlo sotto contratto per 33 mila dollari.
Piccola curiosità: Joseph Deen ha “sfiorato” il primato per il videogiocatore professionista più giovane del mondo. Il record, stando al Guinness dei Primati, appartiene ancora a Victor “Lil Poison” De Leon III: nel 2005 aveva ricevuto il suo primo ingaggio a soli sette anni.
Che ne pensa la madre della carriera intrapresa dal figlio su Fortnite?
L’ente televisiva BBC ha voluto intervistare la genitrice che ha detto la sua:
“Non vedo nulla di male nel far giocare mio figlio a Fortnite, lo trova un bel passatempo e il gioco è adatto alla sua età. Dopo aver scoperto che un team volesse ingaggiarlo per quella cifra esorbitante inizialmente stentavo a crederci, poi ho capito quanto sia in crescita questo mondo. Credo che i soldi andranno direttamente nel suo conto per il futuro quando avrà bisogno di spenderli per necessità primarie”.