Nel lontano 2010 veniva fondato G2A, uno store dedicato ai videogiochi digitali, che avrebbe fatto presto parlare di sé per i prezzi convenienti.
Dopo un decennio dalla sua nascita il marketplace è ancora sulla cresta dell’onda contando ben 600 dipendenti. Le persone vedendo i prezzi davvero convenienti non ci hanno messo molto per accusare G2A di vendere articoli illegali o di essere dei truffatori.
Il sito in questione per far tacere in modo immediato le voci sul suo conto ha promesso che se ci fossero state delle prove tangibili dell’illegalità dei prodotti venduti, lo store si sarebbe impegnato a risarcire gli sviluppatori di una somma 10 volte superiore rispetto al costo degli articoli.
Dopo quasi un anno da questa dichiarazione sono arrivate le prove che quasi 200 chiavi del gioco Factorio sono state vendute illegalmente, la notizia arriva direttamente da un post di G2A.
Ora lo store online dovrà risarcire Vube Software per un totale di 39.600€, nonostante G2A affermi di non avere niente a che fare con il processo illegale che ha portato al furto di queste chiavi lo store ha deciso di mantenere la promessa fatta.
G2A: c’è bisogno di più controlli
Il marketplace afferma che non ha avuto niente a che fare con il furto delle chiavi, ma come ben sappiamo, la legge non ammette ignoranza.
Sicuramente quello di G2A è stato uno sbaglio in buona fede, rimane comunque il fatto che il sito deve subito implementare dei controlli più serrati per quanto riguarda la provenienza delle key di gioco.
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