Presentato alla stampa nel 1988 e commercializzato da Nintendo per la prima volta il 21 aprile 1989 il Game Boy è la console portatile a 8 bit che sbaragliando la concorrenza ha segnato un’era dei videogiochi. Il Game Boy fu lanciato per la prima volta nel mercato giapponese il 21 aprile 1989, approdò in Nord America solamente tre mesi dopo, e più precisamente il 31 luglio 1989, mentre in Europa fu commercializzato il 28 settembre 1990 a distanza di quasi un anno dal lancio in Giappone.
In Italia, in particolare, il Game Boy è stato distribuito dalla statunitense Mattel Inc., forse la più grande casa produttrice di giocattoli del mondo, e in seguito dall’italiana Giochi Preziosi Spa attraverso il marchio GiG Electronics. Dobbiamo la realizzazione del Nintendo Game Boy al mitico team Nintendo Research & Development 1 guidato da due giganti del mondo videoludico come Satoru Okada e Gunpei Yokoi.
Il Nintendo Research & Development 1, la prima in ordine cronologico tra le divisioni aziendali di Nintendo, è la stessa divisione alla quale dobbiamo il progetto del NES (Nintendo Entertainment System) e lo sviluppo di titoli immortali quali Tetris, Super Mario Land e Wario Land solo per rimanere in ambito Game Boy.
In principio era il Game & Watch
Il Game Boy venne realizzato dal team Nintendo Research & Development 1, quale successore del Game & Watch o meglio dei Game & Watch che non erano altro che una serie di giochi elettronici portatili prodotti da Nintendo tra il 1980 e il 1991. Ogni Game & Watch era un piccolo gioco elettronico portatile a 4 bit all’interno del quale era caricato un solo titolo, e non vi era alcuna possibilità di giocarne un secondo in quanto i Game & Watch erano privi di qualsivoglia slot per cartucce: un Game & Watch, un titolo.
Tra i titoli più famosi per Game & Watch troviamo Super Mario Bros, The Legend of Zelda e Donkey Kong. Di seguito gustiamoci un pezzo di repertorio, uno spot pubblicitario dei Game & Watch datato 1986 tratto da YouTube.
I Game & Watch, chiamati così perché oltre a fungere da gioco elettronico disponevano della funzione orologio e sveglia, erano composti da un corpo di plastica dura in cui erano integrati lo schermo LCD (Liquid Crystal Display o schermo a cristalli liquidi in italiano) e i tasti. In quegli anni Nintendo era il maggior produttore mondiale di giochi elettronici tascabili tanto che molte furono le imitazioni tra le quali i più famosi furono sicuramente i Gig Tiger.
Storia del Game Boy
All’interno di Nintendo il nome in codice originale del progetto Game Boy era “Dot Matrix Game” (gioco a matrice di punti) tant’è vero che le lettere DMG apparvero sul numero di serie del prodotto finale: “DMG-01”. Inizialmente il progetto DMG non vantava molti estimatori avendo ricevuto persino il soprannome dispregiativo di Dame Game dagli stessi dipendenti di Nintendo, dove “dame” in giapponese significa disperato.
A ogni modo la console portatile divenne realtà e fu commercializzato per la prima volta in Giappone il 21 aprile 1989 supportato da quattro titoli di lancio ovvero Super Mario Land, Alleyway, Baseball e Yakuman; il 31 luglio dello stesso anno fu distribuito nel mercato statunitense accompagnato da ben 5 titoli di lancio ovvero Super Mario Land, Alleyway, Baseball, Tennis e Tetris mentre in Europa arrivò nel settembre del 1990 accompagnato da quattro titoli di lancio: Super Mario Land, Alleyway, Baseball e Tetris.
Il Game Boy ebbe un successo planetario e duraturo e con i suoi 118,69 milioni di esemplari venduti può tutt’oggi fregiarsi della medaglia di bronzo delle console più vendute di tutti i tempi terza solamente a Play Station 2 (157,70 milioni di esemplari) e Nintendo DS (154,02 milioni di esemplari); visti i numeri credo che si possa parlare di un successo epocale.
Caratteristiche tecniche
Esternamente il Game Boy era di forma rettangolare con l’angolo inferiore destro arrotondato; inizialmente di colore grigio nel 1996 attraverso la versione Game Boy Pocket vengono introdotte ulteriori colorazioni quali il rosso, il nero, il verde il blu e il giallo.
Lo schermo era integrato nel corpo della console ed era del tipo a cristalli liquidi capace di riprodurre quattro tonalità di grigio e verde; sulla sinistra a fianco dello schermo c’era posto per un led che indicava lo stato di carica delle batterie: se la luce emessa dal led era intensa voleva dire che le batterie erano cariche se la luce emessa era fioca le batterie stavano per esaurirsi.
I comandi consistevano in una croce direzionale di colore nero posizionata sulla sinistra, di due pulsanti azione (“A” e “B”) di colore viola posizionati sulla destra e, infine, dei pulsanti “Select” e “Start” di colore grigio situati in basso e al centro della console. Vediamo di seguito le caratteristiche dell’hardware di cui era composto il Game Boy.
La CPU
Il dispositivo montava un microprocessore Sharp LR35902 a 8 bit impostato a una velocità di clock di 4,19 MHz e con l’implementazione di un generatore di suoni. Si trattava di un ibrido tra altri due microprocessori molto famosi e molto utilizzati nella storia dell’elettronica ovvero l’Intel 8080 e lo Zilog Z80.
Intel 8080
Rilasciato nell’aprile del 1974 l’Intel 8080 è il primo vero microprocessore che sia mai stato prodotto e rappresenta un vero e proprio punto di svolta nella storia dell’elettronica: un orgoglio tutto italiano visto che a inventarlo fu il vicentino Federico Faggin che all’epoca aveva solamente 33 anni.
La storia di questo microprocessore a 8 bit è costellata di successi e gloria visto che è stato il cuore pulsante di apparecchi come il computer MITS Altair 8800 e l’arcade Space Invaders e, cosa ancor più rilevante, dal momento della sua uscita ha cambiato per sempre il modo in cui i computer devono essere costruiti dettando regole ancora oggi seguite nei computer moderni.
Zilog Z80
Anche lo Zilog Z80 è un prodotto del genio di Federico Faggin il quale alla fine del 1974 abbandonò l’Intel e fondò la ZiLOG, la prima società al mondo interamente ed esclusivamente dedicata alla produzione di microprocessori: a quel tempo, infatti, Intel produceva per la maggior parte memorie e considerava i microprocessori un prodotto utile a veicolare la vendita del maggior numero di memorie possibili.
Federico Faggin sovvertì questa convinzione di Intel e nel 1976 lanciò lo Zilog Z80 che fu largamente utilizzato negli home computer quali l’Osborne 1 (il primo computer portatile di massa della storia), lo Sinclair ZX80 o i più famosi Commodore 64 e Commodore 128; nelle console quali il Sega Master System e il Sega Game Gear; nei sistemi di elettronica di consumo come segreterie telefoniche, fax, fotocopiatrici, mixer video, modem e altri ancora.
Si può tranquillamente dire che lo Z80 abbia dominato il mercato dei microcomputer, degli home computer e delle console a 8 bit a cavallo tra la seconda metà degli anni settanta e la fine degli anni ottanta e anche il Game Boy deve a Federico Faggin, all’Intel 8080 e allo Zilog Z80 parte del suo successo.
Il resto dell’hardware
- RAM (Random Access Memory): 8 kB S-RAM interna.
- Memoria Video: RAM interna da 8 kB.
- Sonoro: 4 canali stereo; un solo speaker posizionato sull’angolo inferiore destro nonché uscita audio per le cuffie stereo.
- Schermo: LCD (a cristalli liquidi) da 2,60 pollici con definizione 160×144 pixel.
- Colori: 4 gradazioni di verde e nero.
- Collegamenti: fino a 4 Game Boy collegabili via cavo.
- Alimentazione: 4 batterie stilo tipo AA che garantivano una durata di utilizzo fino a 36 ore.
Le cartucce di gioco
Le cartucce per il Game Boy erano costruite di materiale plastico e ognuna conteneva al proprio interno una memoria ROM (Read Only Memory da 256 kB, 512 kB, 1 MB, 2 MB, 4 MB e 8 MB) all’interno della quale era caricato un singolo gioco.
Di forma rettangolare, le cartucce per il Game Boy avevano dimensioni davvero contenute (5,8×6,5 cm) in modo da poter essere trasportate in maniera estremamente comoda e, sul lato inferiore, presentavano una fessura, in realtà una vera e propria porta hardware, attraverso la quale poter essere connessa alla console: la cartuccia veniva infatti inserita dall’alto in un’apposita fessura posta sul retro del Game Boy.
Se la cartuccia veniva estratta improvvisamente durante il gioco il Game Boy andava in blocco, il suono si fermava e l’immagine tendeva a sparire dallo schermo: estrarre la cartuccia di gioco poteva rovinare la cartuccia stessa e proprio per evitare ciò la levetta di accensione era dotata di una linguetta che uscendo bloccava la cartuccia in posizione corretta impedendo così di poterla sfilarla a con la console accesa.
Gli accessori
Molti furono gli accessori sia originali Nintendo che di terze parti prodotti e commercializzati per il Game Boy durante la sua decennale vita; vediamone alcuni assieme.
Game Boy Battery Pack
Un power bank datato 1989, portatile, all’interno del quale trovavano alloggio delle batterie ricaricabili e che offriva fino a 10 ore di autonomia.
Game Link Cable
Conosciuto all’interno di Nintendo con la sigla DMG 04 si tratta di un cavo avente la funzione di connettere assieme due Game Boy per giocare in multiplayer con i titoli compatibili con il cavo stesso, titoli la cui confezione e la cui cartuccia erano contrassegnate dal logo “Game Link” (o anche “Game Boy Video Link”). Alcuni titoli, come F-1
Race o Micro Machines, supportavano il multiplayer fino a quattro giocatori: in questi casi erano necessari quattro cavi Game Link Cable e l’apposito adattatore Game Boy Four Player Adapter.
Game Boy Camera
Accessorio commercializzato per la prima volta nel 1998 si trattava di una fotocamera che poteva scattare fotografie in bianco e nero con una risoluzione di 128 × 123 pixel: se la risoluzione appare ridicola abituati agli attuali mega pixel c’è da riconoscere che l’idea era decisamente all’avanguardia.
Game Boy Printer
Una piccola stampante termica, commercializzata anch’essa nel 1998, in grado di stampare le foto scattate attraverso la Game Boy Camera nonché di stampare la schermata di gioco dei titoli con essa compatibili quali The Legend of Zelda: Link’s Awakening DX e Pokémon Giallo, Pokémon Argento, Pokémon Oro e Pokémon Cristallo. La stampa avveniva su piccoli foglietti di carta termica dotati di retro adesivo.
Super Game Boy
Commercializzato nel giugno del 1994 si trattava di un adattatore di cartucce che consentiva di giocare i titoli del Game Boy sullo SNES (Super Nintendo Entertainment System). Era sufficiente inserire la cartuccia di gioco della console portatile nell’apposito slot dell’adattatore e successivamente inserirlo nello slot delle cartucce di gioco dello SNES. In questo modo il gioco per Game Boy veniva riprodotto a colori sul televisore attraverso lo SNES e lo si poteva giocare con il controller dello stesso SNES.
I concorrenti
Non mancò chi come Atari e Sega cercò di spodestare il Game Boy dal suo trono puntando su una configurazione hardware nettamente superiore alla piccola console portatile di casa Nintendo. Non sempre avere l’hardware migliore è sinonimo di maggior successo… Vediamo il perché.
Atari Lynx
Correva l’anno 1989 e proprio quando Nintendo lanciava sul mercato il Game Boy, l’Atari presentò al mondo la sua console portatile ovvero l’Atari Lynx. Questa console portatile era decisamente superiore al Game Boy dal punto di vista tecnico basti pensare che aveva uno schermo a cristalli liquidi da 3,5 pollici (contro i 2,6 pollici della controparte Nintendo), schermo a 16 colori con retroilluminazione cose che al Game Boy mancavano e che, in effetti, costituivano i suo maggior difetti.
L’Atari Lynx montava una memoria RAM di 128 kb contro gli 8 kB del Game Boy e un processore a 8 bit con velocità di clock di 4 MHz (contro i 4,19 MHz del Game Boy) supportato da un coprocessore matematico che dava la capacità all’Atari Lynx di gestire funzioni a 16 bit.
L’Atari Lynx era quindi una console portatile dalle caratteristiche tecniche decisamente superiori alla portatile Nintendo ma era anche più costoso e più pesante e, soprattutto, la durata delle batterie era limitata a circa 4 ore di gioco contro le 36 ore del Game Boy: questi difetti, principalmente, impedirono all’Atari Lynx di costituire una vera minaccia per il Game Boy.
Sega Game Gear
Tra il 1990 e il 1997 Sega, la storica rivale di Nintendo, commercializzò il Sega Game Gear. Si trattava di una console portatile anch’essa tecnicamente superiore al Game Boy in quanto montava uno schermo LCD a 32 colori da 3,2 pollici, una RAM da 8 kb e una RAM video dedicata da 16 kb.
Curiosità: il cuore pulsante del Sega Game Gear era un microprocessore Zilog Z80. Inoltre il Sega Game Gear potè contare su un accessorio piuttosto accattivante, ovvero il TV Tuner che trasformava la console in una televisione portatile a sintonizzatore analogico con tanto d’ingressi audio e video.
Tuttavia nemmeno il Sega Game Gear riuscì a insidiare il trono del Nintendo Game Boy, nonostante la compatibilità con le cartucce del Sega Master System (grazie a un apposito adattatore chiamato Master Gear Converter) e nonostante una campagna pubblicitaria volta a comunicare senza indugio la superiorità tecnica rispetto al Game Boy.
il Sega Game Gear ebbe un successo nettamente inferiore a quello della console rivale soffrendo le stesse limitazioni riscontrate nell’Atari Lynx ovvero un prezzo più alto rispetto al Game Boy, maggior peso e dimensioni e durata limitata delle batterie che potevano garantire solamente fino a 6 ore di utilizzo.
Il Game Boy in tutte le sue versioni
Ripercorriamo brevemente la storia del Game Boy, dal 1989 ai giorni nostri, elencando tutte le versioni che si sono succedute nei decenni della console portatile di Nintendo.
- Game Boy (1989)
- Game Boy Play It Loud! (1995): l’unica differenza con il Game Boy del 1989 sta nella possibilità di diverse colorazioni per la scocca.
- Game Boy Pocket (1996): più piccolo e più leggero ma con uno schermo più grande.
- Game Boy Light (1998): commercializzato solamente in Giappone era dotato di schermo retroilluminato.
- Game Boy Color (1998): dotato di schermo a colori, un microprocessore Sharp Z80 (versione modificata dello Zilog Z80 con una frequenza di 8,338 MHz; decisamente più potente dello Sharp LR35902 montato sul Game Boy del 1989), 32 kB di RAM e 16 kB di RAM video.
- Game Boy Advance (2001): vero successore del Game Boy, dove il Game Boy Color ne era solamente un potenziamento, con il Game Boy Advance si passa da un microprocessore a 8 bit a un microprocessore a 32 bit caratteristica che lo rende capace di produrre una grafica paragonabile a quella dello SNES.
- Game Boy Advance SP (2003): richiudibile su stesso, più piccolo e leggero, lo schermo era dotato d’illuminazione frontale che poteva essere spenta in caso non se ne avesse avuto bisogno; inoltre era alimentato da una batteria ricaricabile al litio.
- Game Boy Micro (2005): sostanzialmente un Game Boy Advance di dimensioni ridotte che, per contro, ha perso la retrocompatibilità con i giochi del Game Boy del 1989 in quanto, viste le ridottissime dimensioni, è stato eliminato il processore Sharp Z80 dedicato a far funzionare quei titoli.
I 10 giochi più venduti per Game Boy
Tratta direttamente dal sito VGChartz, sito specializzato nello stilare le classifiche di vendita dei videogiochi, scopriamo quali sono stati i 10 titoli più venduti per Game Boy:
- Pokémon Rosso / Pokémon Blue – 31,37 milioni
- Tetris – 30,26 milioni
- Pokémon Oro / Pokémon Argento – 23,10 milioni
- Super Mario Land – 18,14 milioni
- Pokémon Giallo: Speciale Edizione Pikachu – 14,64 milioni
- Super Mario Land 2: 6 Golden Coins – 11,18 milioni
- Pokémon Cristallo – 6,39 milioni
- Dr. Mario – 5,34 milioni
- Pokémon Pinball – 5,31 milioni
- Super Mario Land 3: Wario Land – 5,19 milioni
In galleria possiamo gustarci assieme le cover dei giochi citati in classifica.
In sintesi
Grazie al Game Boy Nintendo ha creato il mercato delle console portatili, mercato che sempre grazie al Game Boy ha dominato sbaragliando la concorrenza di Atari e Sega. Il dispositivo, nelle sue varie versioni, ha attraversato ben tre decenni ed è stato venduto in un numero impressionante di esemplari, ha divertito almeno due generazioni di videogiocatori e soprattutto continua a divertire i suoi fortunati e appassionati possessori. Che dire di più? Il Game Boy è sicuramente la console portatile per eccellenza.