Ormai è noto come il vero punto di forza, e probabilmente la più grande “killer application” di Microsoft per i prossimi anni sia identificata con il Game Pass, noto servizio in abbonamento che consente di accedere ad un vasto catalogo di oltre 100 titoli.
Da tempo la Casa di Redmond parla di puntare ad espandere il più possibile il concetto di ecosistema, sempre più slegato da quello della console fisica e, di conseguenza, di “generazione”.
E’ anche noto come stiano lavorando in maniera sempre più intensa per offrire all’utenza un servizio che a livello di rapporto qualità-prezzo non ha francamente uguali nella concorrenza e anche se Sony, con PlayStation Now, ha provato a ridurre il gap, al momento può dirsi ancora lontana da quei risultati.
Game Pass: il bello di avere “tanto” a “poco”
Game Pass si presenta in due varianti distinte, una al costo di 9,99 € al mese, quella diciamo base, che mette a disposizione un catalogo di circa 100 giochi tra cui le esclusive al lancio, fruibili solo su console, e già solo in questo caso si hanno a disposizione centinaia e forse migliaia di ore di gioco; la seconda possibilità, denominata “Ultimate” aggiunge la possibilità di giocare su Pc e anche in mobile con Xcloud, ancora in versione beta, e con l’aggiunta al catalogo di Ea Play, una rassegna di importanti titoli di Electronic Arts, il tutto a 12,99 € al mese.
Insomma, la bontà di Game Pass si spiega praticamente da sola. In questo articolo di approfondimento vogliamo però porre la tua attenzione su alcuni titoli presenti nel catalogo e che magari nel corso degli anni per qualche ragione ti sei perso o che magari, avendone sentito parlare poco, non li hai mai presi in considerazione. Si tratta di veri capolavori che ogni amante dei videogiochi dovrebbe quantomeno provare, specialmente se sono “gratis”.
1) NieR: Automata
Uscito nel 2017 sotto la direzione di Yoko Taro, creativo designer autore del precedente Nier, uscito nel 2010 e a sua volta spin-off della serie Drakengard del 2003.
Si tratta di un action-rpg molto improntato all’azione e con una varietà che è raro trovare nei videogiochi moderni. Lo scenario è quello di un futuro in cui la Terra è stata conquistata dalle “biomacchine” e la resistenza umana combatte attraverso l’ausilio di androidi. La particolarità del gioco è quella di alternare vari generi, dall’action puro, al gioco di ruolo, allo sparatutto, al platform, il tutto con una maestria visiva e narrativa che raramente si possono vedere in un videogioco.
Un’altra peculiarità del titolo è il fatto che va completato diverse volte per ottenere il vero finale, intrecciando la storia e il gameplay in modi che non annoiano mai. NieR: Automata è uno di quei titoli che probabilmente non ha avuto il successo che merita ma che, al netto di difetti anche piuttosto evidenti, merita certamente di essere giocato, soprattutto ora che è disponibile all’interno del Game Pass.
2) Hollow Knight
Questa piccola perla fa parte di quella schiera di giochi “indie” che, in seguito soprattutto al passaparola di chi lo ha giocato e ne è rimasto entusiasta, sale alla ribalta dei palcoscenici che contano.
Si tratta di un gioco stile Metroidvania con elementi “soulslike”, in un efficacissimo mix tra passato e presente, il tutto condito da una direzione artistica semplice ma assolutamente geniale.
Vagando tra i numerosi e intricati livelli di Nidosacro il nostro protagonista deve acquisire sempre nuove abilità, potenziamenti ed equipaggiamenti per proseguire nell’avventura e accedere alle nuove zone della mappa. Non devi farti ingannare dall’aspetto “cartoonesco”, Hollow Knight sa essere difficile e bastardo come pochi, e portare a termine la campagna richiede circa una sessantina di ore, nel caso tu sia un giocatore di quelli completisti che vogliono scoprire ogni segreto del titolo che affrontano, il tutto condito molto probabilmente da una buona dose di imprecazioni. Ma, fidati, ne vale la pena.
3) Alan Wake
Quando si ha a che fare con Remedy difficilmente abbiamo davanti a qualcosa di banale: lo abbiamo visto nel passato con la serie Max Paine e in tempi molto più recenti con il sottovalutato Quantum Break e poi con Control.
Alan Wake è un gioco del 2010, inizialmente esclusiva Xbox 360, che vide la luce dopo una gestazione che definire lunga e travagliata è usare un eufemismo. Ma cosa ci siamo trovati di fronte?
Un’avventura action che mischiava sapientemente le atmosfere di Silent Hill in ambito videoludico, Twin Peaks in quello televisivo e H. P. Lovecraft in quello letterario. Il rischio di fare un pastrocchio era insomma dietro l’angolo, ma Remedy ci regalò un titolo che, seppur non esente da difetti, divenne memorabile.
La storia narrava del nostro protagonista che, trasferitosi per qualche tempo in uno chalet di una piccola cittadina di montagna con la moglie allo scopo di trovare la giusta ispirazione per il suo ultimo libro, in seguito alla scomparsa di lei si trova ad aver a che fare con uno scenario sapientemente in bilico tra realtà e sogno, in cui la lotta contro le “ombre” si alterna alle angosce dello scrittore nel tentativo disperato di ritrovare la sua amata.
Se sti appassionano le atmosfere cupe e le storie ben raccontate (e doppiate in italiano) non puoi assolutamente perderti Alan Wake, soprattutto se sei abbonato al Game Pass.
4) Dead Space
Scaviamo ancora nel passato andando a riscoprire una vera e propria perla: se divori giochi horror è impossibile che tu non abbia giocato Dead Space.
Nel caso invece che per qualche motivo te lo fossi perso, grazie al Game Pass puoi sempre rimediare andando a riscoprire questo capolavoro prodotto da Electronic Arts e sviluppato da quell’ottimo team che porta il nome di Visceral Games in cui orrore, avventura ed atmosfera sapranno tenerti incollato per tutta la durata della campagna.
Isaac Clarke, il protagonista della vicenda, è un ingegnere minerario che per motivi di lavoro si reca sulla nave spaziale USG Ishimura e che, in seguito ad un guasto, si ritroverà infestata da pericolosi esseri extraterrestri e contro cui dovremo combattere per uscire da quello che diventerà presto un incubo ad occhi aperti.
Nonostante si parli di un gioco uscito ben 13 anni fa è incredibile notare come Dead Space rimanga godibilissimo anche nel 2020, sia graficamente che dal punto di vista del gameplay: una delle caratteristiche peculiari era infatti la possibilità di smembrare le creature con le particolari armi in dotazione, in un ‘avventura che ti obbliga a non abbassare la guardia ad ogni piè sospinto.
Completa il tutto l’ottimo doppiaggio in italiano (ad eccezione delle parti fatte da Dario Argento, su cui stendiamo un velo pietoso…).
5) Hellblade: Senua’s Sacrifice
Il 2017 ci ha regalato un titolo estremamente particolare ma che andrebbe provato, specialmente da chi ama i giochi dalla narrazione profonda e dai personaggi intensi.
Ninja Theory realizza questo “tripla AAA indipendente”, come lo ha definito lo stesso team di sviluppo parlando di un gioco “che è stato sviluppato e pubblicato indipendentemente ma con tutti i valori di qualità e di produzione di qualsiasi gioco AAA sul mercato”; si tratta di un’avventura in terza persona focalizzata sull’esplorazione e la narrazione ma dove non mancano i combattimenti, seppur non siano strutturati in maniera particolarmente approfondita.
Il contesto è quello della mitologia norrena (chi ha giocato ed amato l’ultimo God of War si ritroverà subito a suo agio) e la storia raccontata vede protagonista Senua, una guerriera che si sta recando nell’Hellheim, il regno dei morti per chiedere ad Hela di riportare in vita Dillion, il suo amato morto nel corso di una strage perpetrata dai Norreni.
La particolarità di Hellblade: Senua’s Sacrifice è quella di portare, con tutta probabilità per la prima volta, un tema così delicato come quello della psicosi all’interno di un videogioco: la protagonista infatti sarà tormentata per tutta la durata della campagna da voci che reagiranno in base ai suoi stati, e che riescono a rendere al meglio il disagio di tale patologia. Il consiglio, per calarsi ancora di più nelle particolari atmosfere del gioco, è quello di fruirlo con le cuffie, così da godere dell’ottimo audio 3D binaurale.
Non si tratta certamente di un titolo per tutti, ma chi è appassionato di giochi fondati sulla narrazione o solamente volesse provare qualcosa di nuovo e insolito dovrebbe dare certamente più di uno sguardo al titolo di Ninja Theory.