Gamedec è un titolo che prende a piene mani da una sorta di sottogenere dei CRPG, in un certo senso cominciato con lo storico Planescape: Torment. Parliamo cioè di titoli che puntano quasi tutto su complessi sistemi di dialogo e sulle scelte multiple, piuttosto che sui combattimenti o su altri aspetti normalmente associati ai giochi di ruolo.
Solitamente questi giochi sono apprezzati da una nicchia di appassionati che ama leggere, testare le varie scelte e, in generale, apprezza giochi di ruolo complessi. Gamedec rientra proprio in questo filone, rifacendosi al recente Disco Elysium, ma assumendo un’identità tutta sua. Vediamo quindi se vale la pena entrare in questo mondo cyberpunk.
Tra dialoghi e mondi virtuali, ci sono i Gamedec
La trama di Gamedec ci butta in un tipico mondo cyberpunk, che sembra richiamare tutti i classici archetipi del genere: gli abitanti di una terra sovrappopolata sono costretti a vivere in città sviluppate anche in verticale, dove lo spazio è poco e, chiaramente, con un classismo sociale molto definito. Chi sta in basso, semplicemente, vive peggio e anche chi risiede ai piani alti è costretto a vivere in una realtà con molti compromessi.
Per questo motivo, al mondo reale si affiancano varie realtà virtuali, veri e propri MMO che ricordano Oasis di Ready Player One, dove le persone si possono sentire libere, “respirando” l’aria di ambienti sempre diversi. La pervasività di questi mondi virtuali ha portato a…beh, a crimini virtuali. Per questo motivo, sono nate organizzazioni come i Gamedec, detective che si occupano proprio di questi problemi legati ai mondi digitali.
Il nostro protagonista è proprio un agente Gamedec con un p0′ di anni sulle spalle che, segue vari casi, incrociando anche la strada con una misteriosa organizzazione. In un certo senso, però, ogni caso è una piccola storia autoconclusiva, ambientata in un mondo unico e con personaggi diversi.
Questo porta a una grande varietà di situazioni e di ambienti, che si alternano con il susseguirsi dei casi. I dialoghi sono spesso interessanti e, un caso alla volta, si viene a creare una visione d’insieme del mondo di Gamedec, che risulta interessante e organico. Certo, ci sono casi meno ispirati di altri, ma in generale siamo davanti a narrazioni di qualità e a dialoghi ben scritti.
I Gamedec devono saper fare molte cose
Arriviamo ora alla parte puramente giocata di Gamedec. Il gioco, alla base, è un GDR di stampo occidentale, con una grande enfasi sulla componente investigativa e su un comparto ruolistico tutto basato sui dialoghi e sulle interazioni sociali con i PNG. Il risultato è un riuscito mix tra detective game e gioco di ruolo che, pur non essendo eccellente, risulta comunque stimolante e appassionante.
La struttura di gioco è semplice ed efficace. All’inizio di un caso abbiamo a disposizione poche informazioni ed esaminando le prime stanze e interagendo con i personaggi possiamo farci un’idea più chiara della situazione. Questo, in soldoni, vuol dire carpire informazioni fondamentali (quindi i dialoghi vanno letti bene!) e, nella parte puramente in-game, vedere vari indizi che si aggiungono a un nodo centrale.
Questo nodo costituisce una domanda a cui bisogna rispondere investigando. Con le varie interazioni, infatti, possiamo ottenere più di una risposta – spesso risposte diverse portano a strade differenti – e, di conseguenza, il giocatore è costretto a seguire una certa pista, scartandone altre.
Ad esempio, chiedendoci dove sia andato un personaggio possiamo trovarci davanti a tre possibili luoghi e selezionandone uno gli altri due vengono scartati. Questo luogo diventa poi una nuova domanda e gli indizi reperiti ci portano a dover capire cosa sia accaduto e a selezionare nuove strade.
In pratica, Gamedec propone qualcosa di simile a quanto visto in Sherlock Holmes: Crimes & Punishments, ma senza la possibilità di tornare indietro sui nostri passi e, soprattutto, con una massiccia componente ruolistica a influenzare dialoghi e interazioni.
Di fatto, Gamedec è un gioco di ruolo e questo si vede nella presenza di vari alberi di abilità, che influenzano vari aspetti delle interazioni. Il nostro personaggio, infatti, guadagna degli attributi base compiendo varie azioni corrispondenti e, successivamente, questi possono essere utilizzati per sbloccare abilità appartenenti a quattro alberi distinti.
Questi riguardano vari aspetti, che vanno dalle interazioni sociali, ai cheat (dopotutto indaghiamo in mondi virtuali!) alla lettura del codice sorgente per modificare vari elementi dello scenario. In pratica, ogni albero ci permette di approcciare le varie situazioni in modi diversi, ottenendo informazioni e risolvendo problemi in base alle nostre abilità.
Va detto, tuttavia, che il comparto ruolistico non è troppo complesso, soprattutto se paragonato ai congeneri e, peraltro, alcune classi si dimostrano più utili di altre per risolvere certi casi. E’ invece molto soddisfacente la possibilità di mischiare i vari approcci per arrivare prima alla soluzione di alcuni problemi, per esempio sfruttando la persuasione per ottenere informazioni su un oggetto che poi possiamo hackerare.
Inoltre, è interessante notare come alcune scelte operate tra i vari dialoghi abbiano un effettivo impatto sulla rigiocabilità generale, creando un risultato finale decisamente soddisfacente.
In sinstesi, GamedecGamedec si dimostra un gioco ben fatto, divertente e interessante, dove i dialoghi e l’investigazione rivestono un ruolo centrale nella progressione dell’avventura e nel comparto ruolistico. Il risultato è soddisfacente ma, purtroppo, resta alcune spanne sotto mostri sacri come Disco Elysium o Pillars of Eternity che, a sua volta, presenta un sistema di interazioni ben congegnato.
In ogni caso, gli appassionati del genere si troveranno subito a casa e passeranno qualche ora di sano divertimento. Va però presa in considerazione la grandissima enfasi che il gioco pone sui dialoghi, a discapito di tutto il resto e, di conseguenza, creando un loop di gameplay strettissimo e poco vario. Questo rende il titolo una mezza avventura testuale, dove la lettura è una compagna costante. Tienine conto, se decidi di buttarti in questo mondo cyberpunk.
Tecnicamente nel passato
Gamedec presenta un comparto tecnico altalenante, che non riesce a eccellere. Vediamo infatti ambienti ed effetti soddisfacenti e sempre piacevoli, anche grazie alla visuale isometrica, che però sono affiancati da modelli poligonali poveri di dettagli e da animazioni mai troppo elaborate.
Il comparto artistico pecca invece di eccessiva genericità, per via di un’aderenza fin troppo marca agli archetipi cyberpunk che, di conseguenza, non permettono al titolo di ritagliarsi un’identità ben definita. Resta però interessante l’idea di vedere mondi virtuali così diversi tra loro.
Infine, il comparto sonoro è ottimo, grazie a musiche ed effetti sempre adatti alle varie occasioni.