Terzo appuntamento con Games Showcase, la rubrica di iCrewPlay nella quale parleremo di titoli indie o minori che altrimenti rischierebbero di passare inosservati, ma che potrebbero offrire più di qualche sorpresa! Oggi andiamo a vedere tre titoli che guardano al passato, pur se in modi completamente diversi fra loro. Iniziamo.
Monorail Stories (Steam)
Due storie che si incrociano in parallelo.
Il primo gioco di oggi è Monorail Stories, avventura grafica sviluppata da Stelex Software, studio indie che ha sede vicino al confine tra Italia e Svizzera. Qui seguiremo le vicende di Ahmal e Sylvie, due pendolari che ogni giorno prendono la monorotaia sospesa tra le città L e M. Nonostante facciano quotidianamente la stessa tratta, sono destinati a non incontrarsi mai visto che si muovono sempre in direzioni opposte. Le loro azioni, però, influenzeranno il destino dell’altro.
L’esperienza di gioco di Monorail Stories è quindi suddivisa sui sette giorni della settimana ed ogni giorno vedrà svolgersi 4 segmenti, due per Sylvie e due per Ahmal. In questi potremo muoverci orizzontalmente sui tre vagoni della monorotaia per interagire con personaggi ed oggetti. Ogni scelta che faremo influenzerà il futuro dei nostri personaggi, in modo più o meno significativo, anche se purtroppo non tutte le scelte sono chiare al momento in cui dovremo effettuarle.
Questo è il più grande difetto di Monorail Stories. Una volta effettuati alcuni dialoghi, infatti, non potremo tornare indietro, precludendoci così tutto un universo di possibilità. Certo, la vita funziona così, ma il fatto che non sempre il fattore causa-effetto sia evidente, lo rende frustrante. Il gioco ha inoltre una durata contenuta e molteplici finali, cosa che ne aumenta la rigiocabilità, ma non ha uno schema finale riassuntivo che mostri quali scelte hanno influenzato cosa e quali finali ancora mancano.
Tolto questo tutto sommato irrilevante difetto, Monorail Stories resta una piccola perla che consiglio assolutamente a chi ama le avventure interattive dai ritmi rilassati e dalla forte componente emotiva. La grafica realizzata in pixel-art molto ricercato e la colonna sonora che ben sottolinea l’atmosfera, completano il quadro di un gioco davvero meritevole di attenzione, pur nella sua imperfezione. Ciliegina sulla torta un’interessante modalità a due giocatori e la promessa di contenuti DLC aggiuntivi gratuiti.
Games Showcase: Monorail Stories
PRO
- Una narrazione poetica, delicata e coinvolgente
- Direzione artistica molto raffinata
- Tanti finali e segreti per tanta rigiocabilità
- Interessanti opzioni multiplayer e di aggiornamento automatico
CONTRO
- Il ritmo di gioco è molto lento
- Non tutte le scelte sono chiare a priori
- Una volta effettuati determinati dialoghi non si può tornare indietro
- Non c’é uno schema finale riepilogativo di tutto il flusso narrativo
VOTI
Storia e atmosfera – 8
Gameplay – 6
Grafica – 7
Sonoro – 7
Complessivo – 7
NeverAwake (Steam)
Una guerra per risvegliarsi dal sonno eterno.
Proseguiamo il nostro articolo con NeverAwake, bullet hell dalla grafica 2D realizzato dallo studio indie giapponese Netro Inc. La storia di questo gioco è raccontata in modo non lineare, cosa che la rende un po’ confusa da gestire, ma capiremo presto che il nostro avatar, Rem, è il riflesso della psiche di una bambina finita in coma. Per fare sì che si svegli dovremo affrontare e distruggere tutti gli incubi che affollano la sua mente. Un salutare ed inquietante viaggio nei ricordi.
L’atmosfera è in ogni caso un punto di forza visto che, grazie ad un’efficace e molto curata direzione artistica, riesce a calare il videogiocatore in un’esperienza onirica e surreale molto coinvolgente. Le musiche e la grafica, un 2D moderno e ricercato, contribuiscono ad una presentazione davvero efficace. Oltre questo incarto delicato e molto decorato, si nasconde un gameplay estremamente frenetico e divertente, come è lecito aspettarsi da un bullet hell.
I controlli ed il funzionamento generale di NeverAwake sono molto intuitivi. Livello dopo livello, boss dopo boss, dovremo completare i mondi presenti, ognuno tematicamente legato a qualche incubo, fino a risvegliare la bambina. Via via che giocheremo sbloccheremo frammenti della nostra memoria, ma anche power-up e nuove armi che renderanno il nostro lavoro più facile. Avremo anche delle missioni aggiuntive più difficili che ci porteranno a rigiocare dei livelli già superati per sbloccare delle foto ricordo della bambina.
Di contro a tutta questa valanga di materiale c’é il fatto che l’azione non è sempre chiarissima e manca l’hitbox in evidenza tipico dei bullet hell. Questo rende molto più difficile capire quando stiamo davvero schivando un attacco. Non manca anche qualche fastidioso bug ed in generale il gioco può diventare velocemente frustrante, soprattutto per chi non ama il genere o cerca il completamento al 100%. Detto questo, NeverAwake resta a mio parere un titolo degno d’acquisto per chi ama i bullet hell.
Games Showcase: NeverAwake
PRO
- Atmosfera inquietante e affascinante allo stesso tempo
- Gameplay immediato, ma anche molto profondo e vario
- Frenetico e con un buon livello di sfida
- Direzione artistica perfetta
CONTRO
- La storia raccontata in modo non lineare può confondere
- L’azione non sempre è chiarissima e non mancano bug
- Non è visibile l’hitbox di Rem
- Diventa velocemente frustrante, soprattutto se si cerca il 100%
VOTI
Storia e atmosfera – 7
Gameplay – 7
Grafica – 7
Sonoro – 7
Complessivo – 7
LEGO Bricktales (Steam)
Mattoncini che danno TANTA dipendenza
Chiudiamo lo showcase di oggi con una vera perla: LEGO Bricktales, puzzle game con caratteristiche da sandbox sviluppato da ClockStone su commissione della LEGO. Qui saremo un ragazzo avventuroso il cui nonno dovrebbe gestire un parco naturale, ma preferisce fare l’inventore. Per questo il parco sta rischiando la chiusura, ma grazie alla sua recente invenzione e al suo assistente Rusty, i due possono ora riuscire a salvarlo viaggiando per il mondo e raccogliendo i cristalli della felicità.
In pratica dovremo viaggiare di livello in livello superando enigmi, missioni primarie e secondarie, oltre che raccogliendo vari collezionabili, così da completare tutto al 100%. L’elemento di differenza sono ovviamente i mattoncini LEGO. Per avanzare dovremo spesso metterci a costruire “qualcosa” che sia anche funzionale usando un dato numero di pezzi. La modalità costruzione è quindi di fatto quella dove passeremo più tempo, anche perché, dopo aver completato un oggetto, potremmo abbellirlo sfruttando la costruzione “libera.”
Se la storia è una mera scusa, anche troppo banale ed infantile, l’atmosfera è sicuramente azzeccata ed è aiutata da una grafica moderna e coloratissima che ricrea tutto tramite i mattoncini LEGO. Ogni mondo sarà rappresentato da una serie di diorami isometrici a tema dove ogni singolo dettaglio sarà “ricostruibile” nell’apposita modalità una volta che avremo sbloccato o acquistato i giusti mattoncini. Il focus sulla personalizzazione è sicuramente uno dei punti di forza di LEGO Bricktales.
Davanti a tutto questo potresti aspettarti dei controlli molto ostici e scomodi, ma in realtà sono intuitivi al massimo e danno il meglio proprio nella modalità costruzione. Certo, avrei preferito che i movimenti sui diorami fossero più veloci, magari dando la possibilità di correre, e la telecamera è davvero scomoda ed infernale, ma nonostante ciò, ti posso assicurare che perderai ore e ore a realizzare le tue costruzioni. Lo so per esperienza. Senza rendermene conto, ho fatto le 3 di notte giocando a LEGO Bricktales.
Games Showcase: LEGO Bricktales
PRO
- Grafica moderna e coloratissima, tutta realizzata in mattoncini
- Ottima fisica di gioco
- Questo gioco può creare pesante dipendenza
- Controlli intuitivi e funzionali
CONTRO
- Il movimento è lento e molto limitato, almeno la corsa poteva esserci
- Storia decisamente banale ed infantile
- La telecamera è a dir poco infernale e difficile da controllare
VOTI
Storia e atmosfera – 6
Gameplay – 8
Grafica – 8
Sonoro – 6
Complessivo – 7,5
Con questo ci salutiamo e al prossimo Games Showcase!