Dopo aver messo le mani su GameSir F8 Pro Snowdragon e averlo testato con diversi titoli abbastanza “pesanti” per quanto riguarda le prestazioni, possiamo finalmente esprimere un verdetto su questo cooling grip che, come dice il nome, ha lo scopo di raffreddare il nostro smartphone durante le partite con i videogiochi più esigenti.
Il GameSir F8 Pro Snowdragon è infatti un grip dentro cui incastrare il nostro dispositivo che, oltre a fornire una presa più salda e comoda, permette di godere dei benefici di un’enorme ventola posta sul retro, la quale contribuisce alla dissipazione del calore e, quindi, a una temperatura generalmente più bassa.
Quando parla del mobile gaming, molti giocatori hardcore storcono il naso. Eppure, su smartphone possiamo trovare parecchi titoli degni di nota, non solo per un design interessante, che magari sfrutta il fatto di utilizzare un touchscreen, ma alcune uscite recenti in grado di offrire esperienze di gioco decisamente interessanti anche su un dispositivo mobile.
Troviamo, per esempio, titoli come Dead Cells, League of Legends: Wild Rift, l’atteso Apex Legends Mobile, Genshin Impact e alcuni rumor per questo 2022 che riguardano Battlefield Mobile e il tanto discusso Diablo: Immortal. Molti di questi titoli, però, scaldano lo smartphone dopo un paio di partite, portando inevitabilmente a un drop vistoso degli FPS e in generale a una riduzione del ciclo di vita della batteria.
Proprio qui entra in gioco il GameSir F8 Pro Snowdragon, che chiaramente è appositamente pensato per i titoli più impegnativi. Vediamo quindi se vale la pena acquistarlo!
Il primo impatto
GameSir F8 Pro Snowdragon arriva in una scatola senza troppi fronzoli che, una volta aperta, ci mostra subito il dispositivo, un cavetto per collegarlo a una fonte di energia (quindi corrente o power bank), un pad analogico per il touchscreen e un manuale che spiega in pochi passi come utilizzare il tutto.
Pad alla mano (letteralmente) il grip si presenta solido e robusto, nonostante sia quasi interamente in plastica. Le due impugnature laterali non sono troppo grandi, ma la forma arrotondata ed ergonomica permette di avvolgere completamente le dita intorno ai grip, garantendo una presa solida e più comoda del normale. Al centro, chiaramente, troviamo il pezzo forte.
La grande ventola centrale salta subito all’occhio e costituisce il motivo principale per cui acquistare il cooling grip. Sembra infatti che GameSir non sia scesa a compromessi per il sistema di raffreddamento, date le dimensioni generose e lo spessore. In effetti, nonostante la ventola sia molto spessa, non comprende una batteria interna e di conseguenza deve essere collegata a una fonte di energia esterna, che sia la corrente o una power bank.
Non siamo però davanti a un difetto, dato che una ventola simile ha effettivamente bisogno di parecchia potenza, che quindi deve necessariamente essere esterna.
Dopo aver collegato il cooling grip alla corrente, non resta che inserire lo smartphone. Operazione semplicissima, grazie alle due impugnature “elasticizzate”, che possono essere tirate da entrambi i lati, in modo da incastrare il dispositivo in mezzo. Per essere precisi, entrambe le estremità del grip possono essere estese fino a un massimo di 173 mm di lunghezza.
Da entrambi i lati troviamo poi delle estremità in gomma, che permettono di bloccare facilmente lo smartphone. Su entrambi i grip, peraltro, sono presenti due solchi che lasciano scoperte le porte per il caricabatterie e per le cuffie. Un dettaglio non di poco conto, se consideriamo che il GameSir F8 Pro è pensato soprattutto per giochi tendenzialmente tridimensionali, che quindi prosciugano la batteria velocemente.
Non ci sono quindi app da installare, cavi da collegare al dispositivo o altro. Basta semplicemente tirare le estremità, incastrare lo smartphone e accendere la ventola, dopo averla collegata alla corrente. Se da una parte questo è semplice e immediato, dall’altro lato ci troviamo con un sistema di raffreddamento che richiede costantemente una fonte di energia. Dato che i titoli su smartphone vengono giocati soprattutto in movimento, considera l’acquisto di una powerbank degna di nota, magari con due porte USB.
Quindi, come se la cava questo GameSir F8 Pro Snowdragon?
Dopo il semplicissimo setup iniziale, sono iniziate le prove sul campo con vari videogiochi, come Call of Duty Mobile, PUBG New State, Final Fantasy VII: The First Soldier, League of Legends: Wild Rift e Project Sekai. Nonostante gli ultimi due siano decisamente meno onerosi in termini di prestazioni, dopo sessioni di gioco prolungate riescono comunque a scaldare il dispositivo.
Utilizzando GameSir F8 Pro Snowdragon, invece, si nota subito la differenza. Lo smartphone si scalda a malapena e nella maggior parte dei casi non si sente nemmeno il calore che tipicamente si percepisce sullo schermo dopo qualche partita. La ventola riesce infatti a raffreddare il dispositivo dopo pochi secondi e, tenendola accesa più a lungo, il raffreddamento diventa anche più efficace.
In soldoni, questo vuol dire che giocando con una grafica impostata su prestazioni medie, il telefono non si scalderà nemmeno durante le partite più lunghe. Giocando a prestazioni alte o ultra, invece, la temperatura salirà inevitabilmente, ma sarà comunque molto più bassa del normale.
A differenza di quanto si possa pensare a un primo impatto, quindi, la dissipazione del calore funziona sorprendentemente bene. Questo si fa notare soprattutto nel caso di partite lunghe, dove le prestazioni del dispositivo si mantengono stabili e la temperatura non sale mai in maniera eccessiva. Chiaramente mettendo lo smartphone in carica si guadagna inevitabilmente qualche grado extra, ma siamo comunque su ottimi livelli di raffreddamento.
La forma dei grip laterali, peraltro, lascia libera la parte superiore del telefono, consentendo quindi di utilizzare eventuali comandi dorsali presenti su alcuni dispositivi pensati per il gaming mobile.
Vale la pena spendere qualche parola sul piccolo pad analogico di GameSir F8 Pro Snowdragon. Da una parte, questo riesce a essere decisamente comodo, consentendo di avere un sistema di movimento più funzionale del classico stick digitale, dove il dito finisce inevitabilmente per arrivare dall’altro lato dello schermo.
Come spesso accade per le periferiche che toccano direttamente il touchscreen, però, la sua efficacia dipende tantissimo dal gioco e dalle impostazioni che questo permette.
Ad esempio, giocando The First Soldier ci troviamo davanti a un pad digitale fissato su un punto preciso dello schermo, che quindi deve essere impostato con precisione per essere utilizzato al meglio. Al contrario, League of Legends permette di far “apparire” il pad digitale nel punto toccato dal giocatore, consentendo quindi di sfruttare con precisione il nostro pad analogico. In COD Mobile, invece, scorrendo il dito verso l’altro possiamo correre, ma questo non è possibile con il pad, che di conseguenza deve essere impostato in modo diverso.
In soldoni, la levetta inclusa nel pacchetto è comoda, ma non tutti i giochi consentono di utilizzarla al meglio e, in questi casi, è meglio staccarla. Questo vale anche per titoli come Project Sekai, che richiedono al giocatore di far scorrere le dita su tutta la superficie dello schermo. In ogni caso, data la grande differenza di comandi tra i vari titoli su mobile, è normalissimo dover scendere a questo tipo di compromessi.
Infine, un piccolo difetto è dato dalla forma dei grip, che inevitabilmente coprono le casse o il microfono del telefono, rovinando la qualità del suono. Giocando con le cuffie questo problema non si sente minimamente, ma per una partita veloce può essere fastidioso.
Tiriamo le somme
Quindi, arrivando al punto, vale la pena acquistare GameSir F8 Pro Snowdragon? Se su mobile giochi spesso a titoli molto pesanti, decisamente si, visto che mantiene le temperature stabili a prestazioni medio-alte e abbassa comunque la temperatura anche nel caso di dispositivi più performanti, che quindi consentono di giocare con le impostazioni grafiche al massimo. Il risultato si fa vedere nelle sessioni di gioco lunghe, dove le prestazioni si mantengono stabili.
La ventola – il vero motivo per cui acquistare il cooling grip – ha dimensioni molto generose, ma riesce comunque a essere silenziosa, facendo anche bene il suo lavoro. Peraltro, all’accensione viene anche illuminata da un led, che non è mai brutto da vedere (anche perché giocare con un grip non è discreto in ogni caso).
Le impugnature laterali sono invece robuste e comode, garantendo una presa salda e consentendo di “montare” l’intero grip con gran facilità, grazie al sistema elastico che le fa espandere verso i lati. Peraltro, è davvero ottima la presenza dei due solchi laterali, che quindi lasciano libere le varie prese dello smartphone.
Va però ricordato che GameSir F8 Pro Snowdragon non ha una batteria propria e di conseguenza deve necessariamente essere utilizzato vicino a una fonte di energia esterna. Un compromesso necessario e inevitabile per una ventola così efficace, ma comunque scomodo quando si parla di smartphone.
Il giudizio finale, quindi, dipende da te e dalle tue abitudini di gioco: siamo davanti a un dispositivo pensato per i titoli più esigenti e utilissimo per chi sfrutta lo smartphone al massimo. Al contrario, sarebbe poco utile per gli utenti che utilizzano il telefono solo per brevi partite e giochi poco pesanti.