In un mercato videoludico ormai saturo (o per lo meno così ci raccontano i media che trattano dell’argomento) di titoli open-world, battle royale e souls-like, un gioco come Ganryu 2 risulta essere una vera e propria boccata d’aria fresca per quei videogiocatori appassionati di retrogaming; il titolo prodotto da Just For Games e PixelHeart ci catapulta, infatti, direttamente nelle sale gioco degli anni a cavallo tra gli 80′ ed i 90′.
Siamo di fronte ad un prodotto con un’identità ben precisa, il quale non è adatto a tutti, proprio perché non vuole esserlo. La domanda da porci, in questo caso risulta dunque essere la seguente: “Ganryu 2, è un buon Hack’n’Slash a scorrimento laterale vecchio stampo?”. Scoprilo in questa nostra recensione.
Ganryu 2: un po’ di storia dei miti nipponici!
Pur contenendo una numerazione all’interno del nome, Ganryu 2 è considerabile più un remake dell’originale titolo rilasciato nel lontano 1999 su console Neo Geo MVS. Per questo motivo, la trama risulta essere pressappoco la stessa, basandosi sulla storia reale, poi divenuta leggenda, dello scontro tra i samurai Kojiro Sasaki e Miamoto Musashi, conclusosi con la vittoria di quest’ultimo.
Dopo essersi ritirato in Hokkaido, nell’estremo nord del Giappone, Musashi si vedrà costretto ad intraprendere un viaggio lungo tutta l’isola nipponica da nord a sud, sino a tornare sull’isola di Ganryu-Jima, luogo dell’epico scontro, per sedare la rivolta dello spirito infuriato di Kojiro. Il suo cammino verrà ostacolato da ninja, demoni e samurai rivali.
Comparto Tecnico: la pixel-art non è mai stata così pulita e ben definita!
Il richiamo alla grafica dei titoli anni 80’/90′ è palese, tuttavia è impossibile esimersi dal lodare la pulizia grafica di Ganryu 2. Tutto sullo schermo risulta essere ben visibile e definito, le palette cromatiche fanno si che le scritte ed i relativi colori non si sovrappongano ed è sempre chiarissimo quello che succede a schermo.
Frasi del genere potrebbero sembrare scontate per alcuni, ma in un titolo a scorrimento laterale dal gameplay frenetico la visibilità degli elementi a schermo è uno degli elementi principali su cui basare la valutazione del prodotto. Va inoltre detto come il titolo risulti estremamente fluido nelle animazioni (un po’ meno nei comandi, ma ne parleremo dopo), pur limitandosi ai 30 FPS (anche su console next-gen).
Un plauso va sicuramente rivolto alle ambientazioni che fanno da sfondo all’avventura di Musashi; il Giappone dell’XVII secolo non si può definire particolarmente vivo, in quanto le animazioni risultano quasi assenti, ma, artisticamente parlando, le immagini che scorrono in sotto impressione risultano essere molto gradevoli.
Stesso discorso può essere fatto per la colonna sonora: senza dubbio idonea alla situazione, capace di farci calare nel contesto videoludico ma mai realmente iconica.
Gameplay: questa katana è facile da usare?
Veniamo ora al succo di Ganryu 2, il gameplay: come detto in apertura di recensione, il titolo ci mette di fronte ad un’opera che potrebbe tranquillamente risultare una killer application da cabinato nelle sale gioco di una volta (gli stessi sviluppatori hanno affermato di essersi ispirati ai classici come Shinobi 3 e Shadow Dancer). Non c’è dunque da stupirsi dell’elevato tasso di difficoltà del gioco, tra l’altro, non modificabile in alcun modo.
Il titolo segue i pattern standard del genere: movimento in 4 direzioni, un tasto per attaccare, uno per lanciare il kunai (arma da lancio secondaria) ed un altro per effettuare il dash. A queste movenze standard si aggiunge un’abilità speciale utilizzabile una volta caricata la relativa barra; quest’ultima potrà essere preventivamente settata come offensiva, difensiva, di supporto o curativa.
Come nella maggior parte degli arcade, una volta esaurite le nostre “vite”, dovremmo ricominciare il livello dall’inizio, sebbene vada lodato l’inserimento di checkpoint abbastanza permissivi. Buona la responsività dei comandi.
Non vi è molto altro da sapere su Ganryu 2, almeno in termini oggettivi. La semplicità delle meccaniche di gioco, unita ad un livello di difficoltà non proprio accessibile al casual gamer, lo rende, come già detto, una piccola perla di retrogaming in HD, ma nulla di più.
Ganryu 2, in definitiva…
È un titolo di 30 anni fa, svecchiato quel tanto che basta a renderlo più gradevole visivamente, ma che racchiude in se l’essenza dei titoli videoludici di quell’epoca. Disponibile su tutte le piattaforme: PC tramite piattaforma Steam, Playstation 4 e PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S ed infine Nintendo Switch.