Garbage è un titolo simulativo e manageriale di combattimenti fra senzatetto, mescolato a elementi gestionali e di costruzione; se pensiamo che lo sviluppatore dietro al titolo si chiama Homebased, inizieremo già a farci alcune domande sull’ironia della cosa.
Infatti Garbage cerca di trattare un argomento purtroppo attuale con ironia e cercando allo stesso tempo di farlo apparire molto meno crudo di quanto lo sia in realtà; nei panni di un senzatetto dovremo affrontare tutte le difficoltà e le dure sfide che li accompagnano ogni giorno, dove anche tutto ciò che nel nostro quotidiano diamo per scontato, come un pasto una doccia e un riparo dalla pioggia, non sarà sempre disponibile.
Garbage: la durissima vita di un senzatetto
Appena iniziata la partita, il gioco ci metterà al comando di un senzatetto generato casualmente e ci porterà in quello che sarà il nostro campo base per insegnarci le meccaniche della sopravvivenza. La prima cosa da fare sarà raccogliere l’immondizia che ci circonda, sparsa in tutta l’area, nella speranza di trovare qualche risorsa utile da poter utilizzare nelle prime costruzioni.
Questa operazione non sarà difficile visto che il gioco le evidenzierà per distinguerle dallo sfondo. Fatto ciò, Garbage ci chiederà di costruire la prima struttura di allenamento tra le inizialmente poche che avremo a nostra disposizione. I materiali raccolti saranno sufficienti a crearne solo una, ma a inizio gioco questo non sarà sicuramente un problema.
Il titolo non ci darà pieno potere decisionale sul dove posizionare le nostre strutture ma ci saranno dei punti nella base prestabiliti e questo toglie una bella fetta al fattore personalizzazione. Creata la prima struttura per allenarci, sarà il turno di un letto dove dormire e ci ritroveremo a ripetere l’operazione effettuata prima, selezionando uno dei quattro posti disponibili e ancora un’ultima volta questa sequenza per creare una doccia campale.
Selezionando il nostro senzatetto, potremo farlo interagire con una delle strutture create in precedenza: gli attrezzi che avremo costruito andranno a migliorare una delle tre statistiche del personaggio, ovvero forza resistenza e agilità. Allenandoci consumeremo energia e per recuperarla, sarà necessario trascorrere del tempo nel letto, per poi ripetere questa operazione più volte.
Utilizzando lo stesso attrezzo, o uno di una categoria uguale più volte, saliremo di livello e riceveremo degli skill point (punti abilità) da spendere in quello che Garbage stesso definisce non come albero delle abilità ma bensì foresta, perché in effetti ce ne sono tantissime fra le quali scegliere.
Settando i giusti punti abilità, potremo specializzare il nostro agguerrito clochard in una delle tre categorie appartenenti di diritto ai giochi di ruolo, ovvero tank, ranged e dps. Questo sistema sarà particolarmente utile quando ci ritroveremo ad affrontare combattimenti di gruppo.
A questo punto saremo già stati probabilmente attaccati da un altro senzatetto, in quella che il gioco chiama Garbage Invasion: ci ritroveremo ad assistere al combattimento fra il nostro senzatetto e il suo avversario. La parola assistere è la più azzeccata perché non potremo fare altro se non sperare una volta che avremo selezionato il nostro combattente.
Si, anche sperare è stato utilizzato di proposito perché più volte mi è capitato di pensare che il match fosse segnato più dal caso che dalle abilità e al livello del mio combattente, il quale parecchie volte si è ritrovato con le natiche al vento da avversari sulla carta molto più deboli. In caso di successo, saremo ricompensati con del loot (bottino) e dei punti esperienza, ovviamente insieme all’orgoglio di aver difeso il nostro territorio.
Come in ogni gioco di ruolo che si rispetti avremo a disposizione oggetti e pezzi di equipaggiamento per cercare di preparare al meglio il nostro senzatetto, anche se non sono assolutamente di facile reperibilità. Su questo argomento c’è da aggiungere che i senzatetto ovviamente, hanno anche bisogno di mangiare ma i pasti si trovano davvero raramente a inizio gioco e questo non fa che aumentare la frustrazione del giocatore.
Questo per quello che riguarda la parte della simulazione di combattimento è tutto; allenati, riposa, mangia, lavati, combatti e ripeti. Potrebbe sembrare semplice ma non lo è, potrebbe sembrare noioso e in effetti ci riesce benissimo.
Fortunatamente ci saranno altre meccaniche e attività secondarie che ci verranno incontro per spezzare la monotonia. Il nostro campo ci darà anche la possibilità di creare un orticello, dei fuochi, una pentola per cucinare e dei tavoli da lavoro; attività secondarie varie ma che alla fine non divertono più di tanto.
Potremo anche spostarci dal nostro campo e visitare altre zone disponibili nella mappa le quali ci offriranno, oltre che agli immancabili scontri con altri combattenti, la possibilità di raccogliere oggetti, arruolare altri senzatetto che ci seguiranno al nostro campo, accettare missioni secondarie per ricevere ricompense risolvendole e l’opportunità di comprare o scambiare alcuni oggetti con altre risorse.
Garbage ma tecnicamente non spazzatura
A livello tecnico Garbage non offre niente più di quello che chiede; La grafica sarebbe anche accettabile per il genere del titolo, ma almeno i senzatetto avrebbero dovuto ricevere una cura migliore nella realizzazione. Il gioco si basa proprio su di loro ed è brutto vederli così poco caratterizzati. Anche le animazioni dei combattimenti sono davvero brutte e anonime, senza sostanziale differenza tra le molte abilità che avremo a disposizione e questo è davvero un peccato.
Tutte le possibilità che Garbage offre sembrano impastarsi male tra di loro e spesso ci si ritrova solo a guardare il nostro combattente allenarsi e dormire a ripetizione, fino al combattimento successivo o fino a quando i pochi pasti a nostra disposizione ce lo permetteranno.
Il sonoro è decente per quello che riguarda i motivetti ma anonimo per gli altri effetti sonori; una cosa che però può divertire è il doppiaggio dei senzatetto in stile Sims.
A volte ho anche riscontrato dei problemi tecnici in Garbage, con i personaggi che si incastravano tra di loro sugli attrezzi per l’allenamento o in alcuni oggetti della base; salva, ricarica e problema risolto.