Partiamo con il definire sin da subito che Garlic è davvero un ottimo platform game, ma non è adatto a tutti. Con il titolo sviluppato da Sylph siamo di fronte a un hardcore platform che, come già il nome lascia immaginare, offrirà un livello di sfida molto alto e che richiederà abilità da parte del giocatore combinata con molta pazienza.
Siamo di fronte a un gameplay dinamico e veloce che all’apparenza può sembrare basilare, ma che richiederà pratica per essere sfruttato al meglio e addirittura, in alcune sezioni dei livelli strapiene di trappole e mostri, una padronanza non indifferente per essere superate.
Partiamo con la narrativa, perché sì, Garlic ne ha una e non è neanche da sottovalutare, non per chissà quale ramificazione inaspettata della storia, me bensì per il suo tratto umoristico che ci accompagnerà dall’inizio alla fine della nostra partita.
Garlic è un ragazzo con un’enorme testa a forma di aglio (la traduzione letterale di garlic), il quale decide di scalare la Torre Sacra in modo da poter incontrare la Cyber Goddess, misteriosa e venerata dea della quale le storie narrano che possa avverare qualsiasi desiderio. Quindi il nostro ragazzo aglio decide di sedurla, perché oltre ad avere questi poteri mistici, la dea è davvero sexy (impagabile la faccia del nostro eroe quando la vede).
Su questa base, il titolo ci metterà di fronte subito a diversi livelli davvero ostici da completare e ad attività secondarie sottoforma di minigiochi, dei quali non parleremo nel dettaglio perché il bello sta proprio nel ritrovarsi davanti a queste sezioni.
La prima e unica che andremo a descrivere, sarà la camminata del nostro protagonista con posa statuaria per fare il figo davanti alle dea, durante la quale dovremo evitare di pestare mozziconi di sigarette e feci, mentre dovremo colpire le lattine. Oppure se trovate un vecchio cabinato nei livelli, provate a inserire una monetina…
Garlic, un gameplay hardcore
Come già detto, abbiamo tra le mani un platform hardcore che richiederà pazienza e abilità per essere portato a termine. A venirci incontro però sarò un gameplay composto da pochissime azioni, le quali però dovranno essere padroneggiate al meglio. Il ragazzo aglio potrà infatti contare sul classico salto e su uno scatto, quest’ultimo eseguibile in ogni direzione e utilizzabile anche per abbattere i nemici.
Il fulcro del gameplay gira proprio attorno all’abilità dello scatto, che in base a quando e verso cosa verrà eseguito, darà via a diverse azioni. Scattare contro un muro ci permetterà di rimanere momentaneamente appesi alla parete, mentre scattando verso il basso colpendo il pavimento e successivamente verso l’alto, potremo raggiungere altezze altrimenti inarrivabili.
Le azioni a nostra disposizione saranno varie, e ci verranno presentate dal gioco man mano che saranno richieste. Purtroppo la curva della difficoltà si impenna e parecchio quasi subito, non dando materialmente il tempo di fare abbastanza pratica con le nuove abilità, e portando conseguentemente a tantissimi “prova, muori, ripeti”.
Fortunatamente il titolo di Sylph presenta davvero molti checkpoint all’interno dei suoi livelli, i quali aiutano a non far prendere il sopravvento alla frustrazione del fallire diverse volte le varie sezioni. C’è da dire però che alcuni sono messi proprio a ridosso di fasi concitate, e non danno il tempo necessario al giocatore per riflettere sulla mossa da fare, causando una serie di morti a catena, ma stiamo pur sempre parlando di un hardcore game.
A livello tecnico Garlic è semplice ma efficace. il suo stile grafico retrò affascina e si adatta benissimo al contesto di tutto il gioco, così come la buona colonna sonora. Il gameplay è dinamico, veloce e divertente e superare i livelli darà davvero un senso di soddisfazione. Menzione d’onore ai controlli, davvero responsivi, perfetti per un titolo del genere.